COMUNE DI TERAMO

Il Territorio della provincia di Teramo è prevalentemente montuoso, al suo interno si trovano i Monti della Laga (Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), e al confine con la provincia dell'Aquila si trovano il complesso del Gran Sasso e di Campo Imperatore. Le vette sfiorano i 3000 metri: Corno Grande (2912 m.) Corno Piccolo (2955 m.), Monte Prena (2561 m.), Monte Gorzano (2458 m.), Cima Lepri (2455 m.) e Monte Pelone (2057 m.).

I principali corsi d'acqua sono: Tronto a confine con la provincia di Ascoli Piceno, Vibrana, Salinello, Tordino, Vomano, Piomba che scorre lungo il confine della provincia di Pescara e il Fino che ce dalle vette degli Appennini di Teramo sconfina nella provincia di Pescara per confluire nel Seline.

Il comune di Teramo si trova ad un’altezza di circa 265 metri, edificata alla confluenza fra i fiumi Vezzola e Tordino


Luoghi Religiosi
Palazzi e Monumenti

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STORIA

Il nome della città di Teramo trae origini dal latino: “Interamnia” ovvero “tra i fiumi”, conquistata dai Romani nel III sec. a.C. Sotto l’imperatore Augusto la città fece parte della V Regio e godette di un periodo di grande crescita economica.

Con la caduta dell’Impero Romano anche la città di Teramo fu trascinata nell’oblio e devastata dai Visigoti. Divenne dominio dei Longobardi e fu annessa al Ducato di Spoleto. Nell’XI sec. presero il potere i Normanni dopo aver raso al suolo la città a seguito della battaglia ingaggiata contro i Longobardi e fu posta sotto il controllo del Ducato di Puglia. Nel XIV sec. la città godette di un nuovo periodo di floridezza , ma il secolo successivo divenne il teatro per feroci scontri interni fra le casate dei Melatino e De Valle. Nel ‘400 la città fu posta sotto il regno di Napoli allora governata da Alfonso d’Aragona, dove non ebbe altri momenti di spicco fino all'annessione al Regno d'Italia.

CLIMA

La città di Teramo ha un clima semicontinentale , con inverni freddi e nevosi ed stati calde e afose. Le precipitazioni sono maggiormente concentrate nei periodi autunnali e primaverili.

ECONOMIA

Il settore principale per l'economia di Teramo è il primario con l’agricoltura e l'allevamento di ovini e suini, che con tali prodotti alimenta il settore del commercio e della grande distribuzione.Il settore secondario è dominato dalla presenza di industrie che si occupano della realizzazione di terrecotte e maioliche. Per quel che concerne il settore del terziario avanzato, il turismo trova una fonte attrattive non sono nel capoluogo di Teramo, ma anche nei comuni limitrofi di Giulianova e Civitella del Tronto.


La cattedrale di Teramo risale al XII sec. ed è intitolata a San Bernardo. La cattedrale all’interno presenta forme in stile romaniche, le quali mutarono nel corso del ‘700 allineandosi allo stile barocco del tempo, ma agli inizi del XX sec. fu deciso di ripristinare l’assetto originario stilistico del tempio.
La facciata di mattoni si apre con un portale adornato da archi concentrici e mosaici, presieduto da due leoni stilofori; sopra il quale si trova il timpano di forma acuta, ai lati del quale furono realizzate due edicole per le statue di San Bernardo e San Battista, mentre al centro si trova un rosone sormontato da un’altra edicola ove è collocata la statua del Redentore. Ad ultimare la coronazione della facciata sono le merlature ghibelline, simbolo del potere temporale del periodo in cui la città era governata. Accanto all’edificio svetta il campanile anch’esso iniziato nel XII sec. e nei secoli modificato, presenta una pianta quadrata culminante con una cella campanaria, sulla quale si trova un ornamento di forma ottagonale terminante con una guglia ed impreziosito da bifore.
Mediante una scalinata, presieduta ai lati da quattro leoni stilofori, si accede all’interno del tempio suddiviso in tre navate sorrette da pilastri, sormontato da un soffitto con travi a vista. Nell’abside si trova il coro ligneo elaborato in stile barocco, illuminato da una grande vetrata. Dalla navata sinistra si accede alla sagrestia, all’interno della quale si trova un altare ligneo intagliato del XVII sec. adornato dalle tele di Sebastiano Majeski. Di recente è stata riscoperta la cripta del Tempio intitolata a San Bernardo.

La chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie risale al XII sec. edificata per l’ordine delle monache benedettine fuori dalle mura cittadine della città di Teramo, nel '400 l'edificio fu ampliato per accogliere i Frati dell'ordine di San Giacomo della Marca. La facciata fu rielaborata agli inizi del XX sec. con richiami rinascimentali, dove spicca la lunetta sovrastante il portale con la raffigurazione della Madonna con Bambino fra santi risalente al XV sec.. L’interno si sviluppa su di una pianta a croce latina, sull'altare maggiore è collocata la Madonna con Babino realizzata in legno, mentre nell'affresco raffigurante il Presepio l'artista Cesare Mariani si raffigurò all'interno nella figura del vecchio, a sinistra della navata si accede al chiostro romanico.

La chiesa duecentesca di Sant'Antonio fu realizzata in stile romanico e ampliata in epoche successive. La facciata si apre con un portale romanico adornato da una serie di archi concentrici. L’interno fu rivisitato in stile barocco

L’antica chiesa bizantina intitolata a San Getulio fu costruita su resti di edifici romani, per poi essere ricostruita dopo il XII sec. a seguito di un incendio. L’interno della chiesa è più basso rispetto al manto stradale, in fondo alla navata si trova una piccola abside di forma rettangolare.

I due reperti archeologici del Teatro Romano e dell'Anfiteatro furono rinvenuti non lontano dalla piazza della Cattadrale di Teramo, essi furono utilizzati dalla popolazione durante il medioevo come cava di materiale per l'edificazione di chiese e palazzi.
L’anfiteatro del I sec. a.C. ha un perimetro che misura pressappoco 208 m., il monumento fu riscoperto solamente nel XVI sec., ma solamente agli inizi del XX sec. furono completati i lavori di riesumazione
Il Teatro, a circa tre metri dal manto stradale, risale al II sec. a.C. l’area della scena del teatro sono attualmente agglomerate nelle fondamenta di un edificio, la cavea misura circa 78 metri composta da una ventina di arcate in travertino

Il palazzo duecentesco era appartenuto alla famiglia dei Melatino, l’edificio si compone di una sezione di arcate poggianti su colonne di muratura alla sezione terrena, mentre al primo piano si trova una sequenza di bifore, dove in due di queste è stato realizzato come ornamento della colonnina centrale il serpente, simbolo del peccato che tentò Eva.

Su piazza Orsini si affaccia il palazzo ottocentesco del municipio, all'interno della costruzione di quest'ultimo, è stato inglobato al suo interno una loggia trecentesca realizzata in due campate con volte a crociera. Accanto al Municipio si trova il trecentesco palazzo Vescovile, composto da una loggia.

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