Galleria Parmeggiani - Reggio Emilia
La Galleria Parmeggiani nasce grazie all’omonimo
proprietario di questa abitazione particolare ove oggi è presente il museo:
Luigi Parmeggiani, mercante d’arte nato a Reggio Emilia nel 1860. Parmeggiani
ebbe una storia un po’ travagliata, in quanto nel 1889 fu accusato di essere
uno degli attentatori che uccisero due deputati socialisti, per fuggire alla cattura si rifugiò a Londra
dove incontrò un artista di nome Escosura, con lui ebbe legami d’affari, tanto
che a Parigi aprì un Atelier di mobili antichi realizzati sulla falsa riga di
quelli autentici di epoca Rinascimentale e Medioevale. Egli entrò
all’interno della nota cerchia dei falsari d’autore e cambiò la sua identità in Louis Marcy, continuando a
piazzare pezzi falsi in tutte le case d’asta del mondo. Nel 1920 Parmeggiani
sposa la nipote del pittore Cesare Detti, con la nuova sposa tornò a Reggio
Emilia nel 1924 assieme a tutta la collezione d’arte sita in Parigi.
Parmeggiani fece costruire il suo palazzo dalle note architettoniche stravaganti nelle vicinanze del centro di Reggio Emilia, fu utilizzato lo stile
gotico-rinascimentale, tale opera fu affidata all’ing. Ascanio Ferrari. L'edificio racchiude fra le sue pietre diverse opere d’arte, un esempio è il
portale quattrocentesco proveniente dal Palazzo Morel a Valencia. Il
Parmeggiani realizzò il suo Museo personale, che nel 1932 cedette al Comune di
Reggio Emilia. Il collezionista morì nel 1945. Ancora oggi le opere sono
esposte all’interno dell’abitazione così come disposte al tempo da Parmeggiani.
La visita alla galleria si snoda attraverso un tour ideato
in dieci ambienti: la sala delle armi, la sala dei gioielli, delle terrecotte,
la sala dei Costumi che ripercorrono l’asse temporale dal ‘600 all’800. Nella
sala centrale sono esposti mobili e arredi di diversa fattura. Adiacenti al
salone centrale si susseguono l’ala dedicata ai dipinti dell’artista
Cesare Detti e di Escosura, la sala di opere Fiamminghe e
Franco-Inglese, la sala Spagnola e quella dei
Tessuti.