COMUNE DI SESTOLA

Torre Campanaria

Sestola fu abitato all’inizio dalla popolazione dei liguri e successivamente dai romani. Durante le incursioni barbariche restò come ultimo baluardo a difesa dell’Impero, ma cadde sotto la forza dei Longobardi nel 728 d.C. Sul finire del XI sec. Sestola passò sotto Modena, ma nel 1230 si affiancò al Frignano stringendo un patto con i bolognesi per poi passare sotto gli estense nel 1288. Nel 1521 anche Sestola fu conquistata dalle truppe papaline, ma due mesi dopo tornò sotto gli estensi. Successivamente si effettuarono opere di fortificazioni, per cercare di respingere i futuri attacchi nemici. La fortezza ormai abbandonata fu acquistata dal comune di Sestola nel 1876, che ne fece un ricovero di prima accoglienza per i bisognosi e un centro estivo per i bambini di Modena, i quali erano ospitati nelle prigioni. Questo diede al paese di Sestola la fama di luogo salubre grazie all’aria pulita e ai suoi prati. Purtroppo il complesso fu troppo oneroso per poter occuparsi delle manutenzioni ordinarie e le restaurazioni della struttura stessa, tanto che il comune cedette la costruzione al conte Pullè Pier Francesco. Il conte si operò al fine di costruire all’interno del castello un Museo del Frignano, e lasciò aperti i rapporti con l’università di Modena che continuò a sfruttare una delle torri come punto di osservazione meteorologico, in oltre il conte fece impiantare una sede dell’Istituto Magnetico Nazionale. Pullè però non rispettò tutte le promesse fatte al momento della cessione, di conseguenza il comune si mosse a suon di carte bollate per riavere la podestà del podere. Tutto si risolse in una bolla di sapone, dato che il conte era divenuto senatore del regno e quindi divenne intoccabile, tanto che la sentenza fu risolta a suo favore. Nel 1978 il castello passò sotto la proprietà di Modena e solo negli anni ’80 la rocca passò di proprietà del comune di Sestola, che la restaurò costruendovi il Museo della comunità montana e il Museo degli strumenti musicali.
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Il lago della Ninfa di Sestola si trova a circa 1500 metri di quota. Il lago è circondato da una leggenda, che vede protagonista un cacciatore e la Ninfa del Lago. Un giorno il cacciatore passando per il Lago vide dall'altra parte una splendida ragazza dagli occhi verdi smeraldo, egli subito ne rimase folgorato a tal punto da impazzire d'amore. Folle d'amore corse dall'altra parte del lago, ma non fece in tempo, in quanto la ragazza di era già dileguata dal nulla, da dove era giunta. Più volte il cacciatore passò dal lago e ogni volta la ragazza era là, ma ogni volta non riusciva mai a raggiungerla. Il povero ragazzo iniciò a cercarla fra i boschi chiedendo ad ogni persona che incontrava se avesse visto questa splendida ragazza incantata. Tutti coloro che incontrò lo misero inguardia da quella ragazza stregata, in quanto non era umana ma una Ninfa molto cattiva e malvagia. Ma il cacciatore non volle credere a quelle parole, e continuò nella sua ricerca disperata, fino a quando un giorno dall'altra parte del lago ricomparve Lei, la splendida ragazza, a quel punto straziato dal profondo del cuore le urlò a pieni polmoni il suo amore. La ragazza si impietrì e come marmo si arrestò, lentamente si girò e con lo sguardo perso e vuoto creò sul lago un ponte di ghiaccio sino alla riva opposta. Il cacciatore colto da un tuffo al cuore corse dalla sua amata con tutta la forza che possedeva nelle gambe, ma arrivato a metà della traversata, la ninfa fece svanire il ponte di ghiaccio, e lo sventurato cacciatore piombò nelle acque gelide del lago, nel punto più profondo dei 20 metri, annegando. La ninfa dopo il gesto maligno, fu colta dal senso di colpa, tanto che i suoi occhi si rattristirono e volle punire il suo gesto cercando la morte anche lei in quelle acque, verdi smeraldo come i suoi occhi.
Arrivare al lago è molto facile, basta giungere nel centro di Sestola, e successivamente seguire le indicazioni che sono poste per il Lago. I parcheggi sono tutti attorno alla piccola vallata, coperti dall'ombra della pineta. L'area è attrezzata con una seggiovia per la risalita per gli impinati sciistici, oltre a tutta una serie di attrezzature per il divertimento fra gli alberi, come le carrucole, lo slittino che scende a picco giù per il pendio su monorotaia, il percorso dei quod, gli scivoli con i gommoni e i confiabili. La zona nel periodo estivo è frequentata anche da biker che salendo con la seggiovia scendono in picchiata lungo i crinali delle vette appenniniche.
Qui sono in oltre prenseti due rifugi che nel periodo estivo sono attrezzati per mega grigliate all'aperto, mentre in quello invernale accolgono gli sciatori.