Castell’Arquato in epoca Longobarda fu un importante punto strategico
militare a controllo della Val d’Arda per contrastare l’avanzata
Bizantina. Nel VIII sec. Passò sotto il dominio dei Franchi. Nel XIII
sec. Divenne la residenza del Vescovo di Piacenza, per divenire
successivamente libero Comune.
Nel 1317 Castell’Arquato fu conquistata
da Galeazzo Visconti, il quale fece rafforzare la cinta muraria, di cui
oggi resta ben poco, come la Porta di Monteguzzo.
La città passò successivamente in mano agli Sforza. Nella prima metà del ‘500, per volere di papa Paolo III Farnese il borgo di Castell’Arquato fu donato alla figlia Costanza, sposa di Bosio II di Santa Fiora. La dinastia dei Fiora riuscì a detenere il governo sul Comune sino al ‘700, quando il borgo fu annesso all’interno del Ducato di Parma e Piacenza.
Dal parcheggio di Piazza Cima ,ai piedi del borgo, si giunge alla Rocca. Si prosegue attraverso il Viale della Rimembranza, dal quale si sale una scalinata che conduce verso il cinquecentesco Torrione Farnesiano, che si innalza poderoso e massiccio per un’altezza di 20 metri. La struttura del torrione è a pianta quadra suddiviso in quatto piani, l’ultimo dei quali fu realizzato a forma ellittica con copertura a loggia. L’accesso ai piani è consentito mediante una scala a chiocciola, ad oggi è divenuta la sede della Scuola d’Arme Gens Innominabilis. Accanto al torrione fu eretto il palazzo del Duca, dove si trova l’omonima fontana a 8 canne, posta alla base delle fondamenta dell'edificio, le cui canne sono decorate con teste di animali; essa è raggiungibile mediante una scalinata che scende al livello della fonte, le cui acque circolano seguendo il perimetro rettangolare della pavimentazione, per scomparire successivamente all’interno delle caditoie. Il Palazzo del Duca fu edificato nel ‘200 da Alberto Scoto e rimaneggiato in epoche successive, come si può notare dalle finestre di epoca quattrocentesca. Queste mura ospitarono anche papa Paolo III Farnese, quando venne a far visita alla figlia Costanza. Attualmente l’edificio è un’abitazione privata.
Le prime origini della collegiata risalirebbe al VIII sec. d.C. , la quale fu ricostruita nel XII sec. a seguito del crollo causato dal un terremoto. L’interno della Collegiata di Santa Maria è suddiviso in tre navate, terminanti in altrettante absidi, sorrette da colonne a quattro sezioni, adornate da capitelli. La facciata si presente spoglia da decorazioni, è ripartita in tre sezioni sfalsate, nella sezione centrale si trova una decorazione a bifora e una croce, prima della conclusione del frontale con tetto a capanna, è adornata da una serie di archetti pensili.
Accanto alla chiesta si erge la duecentesca torre campanaria. Furono
eseguiti importanti e profondi restauri della Collegiata, i più
significativi nel ‘900, grazie ai quali si sono riportati alla luce
antichi affreschi, che erano stati ricoperti da intonaco. Una importante
opera esposta all’interno della Collegiata è la Pala d’Altare
raffigurante la Sacra Famiglia. Le absidi sono decorate da una serie di
colonne collocate a semicerchio lungo il perimetro, mentre lungo il
cornicione sono collocati una serie di archetti pensili, la luce
atraversa le possenti pietre attraverso le monofore realizzate in
sezioni concentriche.
La Rocca Viscontea fu edificata nel XIV sec. durante l’egemonia Viscontea su di un Catrum Romano, la quale si presenta al visitatore con la sua poderosa torre del Mastio alta 42 metri e le torri laterali adornate da merlature, a protezione del colle assieme alla massiccia cinta muraria. All’interno della Rocca si accede mediante due ingressi, uno posto sulla piazza principale, dove un tempo c’era il ponte levatoio, oggi restaurato, mentre l’altro è un collocato lateralmente, anch’esso accessibile per mezzo di un ponte costruito sul fossato. All’interno di trova il Museo Medioevale.
Dal parcheggio di Piazza Cima ,ai piedi del borgo, si giunge a piedi alla Rocca. Si prosegue attraverso il Viale della Rimembranza, dal quale si sale una scalinata che conduce verso il cinquecentesco Torrione Farnesiano che si innalza poderoso e massiccio al un’altezza di 20 metri. La struttura del torrione è a pianta quadra suddiviso in quatto piani, l’ultimo dei quali fu realizzato a forma ellittica con copertura a loggia. L’accesso ai piani è consentito mediante una scala a chiocciola. Oggi è divenuta la sede della Scuola d’Arme Gens Innominabilis. Accanto al torrione fu eretto il palazzo del Duca, dove si trova l’omonima fontana a 8 canne, posta alla base delle fondamenta, terminanti con una decorazione a teste di animali, la quale è raggiungibile mediante una scalinata che scende al livello.
Le acque del fonte circolano seguendo il perimetro rettangolare della
pavimentazione, per scomparire successivamente all’interno delle
caditoie. Il Palazzo del Duca fu edificato nel ‘200 da Alberto Scoto e
rimaneggiato in epoche successive, come si può notare dalle finestre di
epoca quattrocentesca. Queste mura ospitarono anche papa Paolo III
Farnese, quando venne a far visita alla figlia Costanza. Attualmente
l’edificio è un’abitazione privata.
Il palazzo Pretorio fu edificato sul finire del ‘200, ma nei secoli subì diversi rimaneggiamenti, come la costruzione della loggia Notari e la copertura della scala esterna. L’edificio si eleva su tre livelli e termina con una decorazione di merlature a coda di rondine, mentre la facciata del palazzo è adornata da finestre ad arco sesto acuto. All’interno è ancora visibile la sala consigliare con soffitto a cassettoni. Al di sopra del palazzo svetta la torre campanaria terminante con una loggia.
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