Tuttavia il tempo dello splendore era destinato al declino. Sul finire
del '600 infatti le truppe Spagnole attaccarono la città e ne
distrussero le mura. Divenne un possedimento della casata dei Borboni,
per passare durante l'epoca Napoleonica a territorio del Ducato di Parma
e Piacenza, governato dall'allora Maria Luigia.
Anche se nel '900
inizia la svolta industriale, queste terre restarono legate alla
tradizione e alla terra, questo ha permesso oggi di esportare in tutto
il mondo i prodotti tipici come il Parmigiano Reggiano e i salumi.
Il
centro cittadino è identificato con Piazza Mazzini, sulla quale si
affacciano i più importanti edifici della città : Il Palazzo Ducale dei
Gonzaga, la Cattedrale di San Pietro Apostolo e il cinquecentesco
palazzo del Municipio.
La Cattedrale o Duomo di Guastalla fu per un certo periodo sede della Diocesi, la quale fu unita a quella di Reggio Emilia nel 1986. I lavori della realizzazione della Cattedrale iniziarono nella seconda metà del '500, durante la Signoria dei Gonzaga, il progetto iniziale fu disegnato da Capriani, per poi essere modificato nel corso del tempo, sino ad arrivare al XVII sec. fase temporale in cui la Cattedrale mutò in stile barocco.
Il fronte del Duomo è incastonato fra due celle campanarie, culminanti
con due guglie, mentre la facciata è suddivisa in tre sezioni mediante
due cornicioni, la prima è suddivisa da lesene terminanti in capitelli,
le quali racchiudono i tre fornici, che conducono al pre-portico dal
quale si accede all'interno del tempio, ai lati si trovano due nicchie
nelle quali si collocate le statue raffiguranti gli apostoli Pietro e
Paolo. La sezione successiva è adornata da un parapetto, oltre il quale è
collocata la statua raffigurante la Madonna con Bambino fra Santi.
L'ultima sezione è dedicata al timpano, nel quale è incastonato il
quadrante dell'orologio. Attualmente l'edificio è in fase di restauro a
seguito del terremoto che ha colpito l'Emilia nel Maggio del 2012.
Il Palazzo Ducale fu realizzato sulle fondamenta del precedente edificio di proprietà della famiglia Torelli. Il palazzo fu progettato dal Volterra su commissione dei Gonzaga che prese il potere su Guastalla nel XVI sec. La struttura fu modificata nel corso del tempo, ma con l'avvento di Ferrante II tali operazioni furono più incisive, il quale volle affrescare il palazzo al pari di una reggia. Successivamente alla caduta della famiglia Gonzaga il palazzo passò ai Borboni, per poi essere acquistato da un industriale che ne modificò la strattura interna, applicando uno stile Liberty. Soltato sul finire del XX sec. il Palazzo fu acquisito dal Comune di Guastalla, il quale decise di destinare questi ambienti al Museo della Città . Il Palazzo si eleva su due piani e termina con un cornicione che scorre lungo il perimetro dell'edificio, a piano terra si aprono due portali adornati da arcate, che conducono verso il cortile interno, il quale oggi si presenta coperto da una struttura in vetro e acciaio, volgendo lo sguardo verso l'ultimo piano l'attenzione è attratta dalla balconata che segue tutto il perimetro. La struttura architettonica del porticato è composta da una sessione di tre arcate per ciascun lato, un tempo totalmente affrescate. A destra dell'ingresso principale si apre la scalinata che conduce verso il piano nobile, adornata da due gruppi scultorei.
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