COMUNE DI RIMINI

La provincia di Rimini fu istituita nel 1992, distaccando una sezione del territorio da quella di Forlì. La provincia al suo interno comprende parte della fascia pre-Appenninica dove i rilievi arrivano a toccare i 300 metri di altezza, confina con lo Stato di San Marino, il cui collegato con la provincia Italiana di Rimini è consentito mediante una super- strada. I fiumi che solcano il territorio della provincia Riminese per sfociare nell'Adriatico sono: Uso, Marecchia, Ausa, Marano e il Conca.

Rimini ( Ariminum per gli Antichi Romani) è la capitale del divertimento del litorale Romagnolo, che attrae ogni anno turisti da tutto il mondo, grazie alla sua capacità ricettiva ( più di 1000 alberghi) , servizi (oltre 200 stabilimenti balneari) e tutto quello che ruota attorno all’intrattenimento, fanno da polo attrattivo anche altri comuni della provincia come: Riccione, Bellaria e Cattolica; arrivando così a coprire un tratto di costa pari a quasi 15 km di litorale sabbioso dedito al divertimento e alle vacanze, avendo modo di soddisfare le esigenze di tutte le tipologie dei vacanzieri, famiglie, comitive di ragazzi e anche terza età.

La città si sviluppa a ridosso della fascia costiera affacciata sul mare Adriatico, lungo la foce del fiume Marecchia e del fiume Ausa,la cui costa si presenta bassa e sabbiosa. Il centro della città ha come fulcro piazza Cavour, ove si affaccia la vecchia Peschiera.

Da visitare è sicuramente il Borgo di San Giuliano, il quale si trova adiacente il Ponte di Tiberio, i cui abitanti sono chiamati "borghigiani", il borgo con tutte le sue casette colorate è addobbato a festa nel mese di Settembre per la ricorrenze della Festa dè Borg, la cui curiosità aggiuntiva è che si festeggia solo negli anni pari.

SAPORI TIPICI

Come in tutta la Romagna, anche Rimini diffonde la cultura della Piadina, oltre alla cucina ricca di pesce e molluschi (cozze e vongole), in quanto località di mare. Tra i formaggi tipici ricordiamo il formaggio di Fossa e lo squacquerone di Romagna. Ad accompagnare i piatti tipici della Romagna ci pensano i vini come: Sangiovese dei Colli di Rimini e il nuovo prodotto Castel Sismondo.

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Il territorio della provincia di Rimini era già abitato durante la Preistoria, e divenne un insediamento della popolazione Villanoviana, per poi passare sotto il controllo degli Etruschi. La città fu fondata dai Romani nel III sec. a.C. con il nome di Ariminum, durante questo periodo furono realizzati il foro (oggi divenuto piazza Tre Martiri), l’arco di Augusto e il ponte di Tiberio. Sempre in epoca Romana furono realizzate tre importanti direttrici che ponevano Rimini al centro di diversi traffici commerciali: Via Flaminia (che giungeva sino a Roma), Via Emilia (che arrivava sino a Piacenza), Via Popilia (che raggiungeva Trieste). Durante scavi per la pavimentazione cittadina è stata riportata alla luce una villa romana denominata “del Chirurgo”, in quanto oltre ai mosaici e ai fasti delle decorazioni dell'abitazione, furono ritrovati diversi attrezzi di chirurgia del tempo, tali oggetti sono oggi esposti al Museo Archeologico cittadino.

Con la caduta dell'impero Romano la città fu da prima assediata dai Goti e nel VI sec. d.C. divenne parte dell'Impero Bizantino. Nel 1100 la città divenne un libero Comune difeso da mura, inoltre furono edificati gli edifici pubblici per amministrare la cittadina e il nuovo porto per ampliare i commerci. Non mancarono nemmeno i disordini interni a causa delle lotte fra le fazioni dei Guelfi e Ghibellini, consegnando di fatto la città alla fazione Guelfa, grazie alla famiglia Malatesta. Nel XIII sec. la città fu governata dalla signoria dei Malatesta, nel ‘400 la figura di Sigismondo fu importante per la città in quanto da buon mecenate chiamò a corte diversi artisti come: Brunelleschi, Pietro della Francesca e Leon Battista. Nel ‘500 però la signoria decade e il potere fu amministrato dalla santa sede, la quale non attuò alcuna politica a favore dell’economia cittadina lasciandola nella sua stagnazione. Agli inizi del ‘900 si iniziò ad intravedere un nuovo slancio economico grazie al settore turistico e alla balneazione, e grazie al potenziamento della ferrovia, iniziano a giungere in città diverse migliaia di turisti. La prima struttura balneare fu realizzata agli inizi dell’800, la quale era collegata al centro cittadino grazie al Viale Principe Amedeo.

Durante la seconda guerra mondiale Rimini fu devastata dai bombardamenti,ciò nonostante la città si deve  ricordare per l'onore e il coraggio dei partigiani che resistettero e cacciarono il nemico nazista e fascista. Nella fase della ricostruzione post bellica si avvia una edificazione selvaggia della costa, che porterà allo skyline attuale, dove la cementificazione è praticamente totale, snaturando l'assetto naturalistico della costa, deturpato completamente il volto di questa area.

Il clima di Rimini è tipicamente Mediterraneo, con incursioni di tipo continentali. Le estati sono calde, ma grazie ai venti non sono afose, e le temperature non superano ma di norma i 35°C. Gli inverni sono freddi e umidi, con la possibilità di formazioni di foschia. Le stagioni con la maggior concentrazione di precipitazioni sono l'Autunno e la Primavera.

Il segmento del turismo per Rimini è una grande fonte di introito che si caratterizza per l'attrazione balneare, dalle manifestazioni Fieristiche come quella del "Fitness" e dal Porto Turistico realizzato nella Nuova Darsena. La città si è dotata di un aeroporto internazionale per incentivare il turismo battezzato in onore del maestro del cinema italiano "Federico Fellini", il quale ha una funzionalità stagionale i cui voli sono programmati espressamenti per i paesi della Russia e del nord Europa. Rimini non è però solo una città balneare dedita al divertimento, è anche una città circondata da luoghi e comuni ricchi di storia e arte come ad esempio: Santarcangelo di Romagna, Montefiore Conca o Mondaino, che sono la meta prediletta degli abitanti effettivi della città di Rimini, i quali trovano in questi luoghi una maggiore quiete dove poter trascorrere del tempo con i propri amici o con la propria famiglia, lontano dalla caotica città, che nel periodo estivo diventa il centro del Mondo.

Nella provincia è comunque presente una buona rete industriale relativa al settore calzaturiero, lavorazione del legno e arredamenti.
Il settore primario è prettamente specializzato nella produzione ortofrutticola, anche il settore dell'artigianato locale è importante per il territorio, in quanto le botteghe non producono esclusivamente per i turisti, ma anche per la popolazione locale, in quanto in ogni famiglia Riminese è presente un elaborato come tovagliato, e biancheria ecc... decorati con la tecnica a ruggine, che rendono i pezzi unici nel loro genere. Oltre a questa tipologia d'arte antica, resiste ancora la produzione di ceramiche artistiche, quali: vasi, piatti e maioliche, alla quale si affianca la produzione di oggetti in ferro battuto.

La struttura originaria della chiesa intitolata a Sant'Agostino risale al XIII sec., anche se nel corso dei secoli ha subito diversi rifacimenti. Adiacente all’edificio svetta il campanile che si innalza per 55 metri, mentre a sinistra del presbiterio si accede al battistero dove è collocato un trecentesco crocefisso.

La chiesa intitolata a San Giuliano fu edificata nel XI sec. e rimodellata nel '500 in stile rinascimentale , l'interno è composto da un'unica navata terminante in un'abside, qui sono custodite diverse opere di pregio artistico, tra le quali spicca la pala d'altare di Paolo Veronese. Adiacente al tempio sono stati rinvenuti alcuni reperti paleocristiani, nonché la pavimentazione di un chiostro.

L’arco di Augusto fu eretto sul finire del I sec. a.C. e segna la fine della Via Flaminia per volere dello stesso imperatore. A seguito dell'espensione dell'ubanizzazione della città l’arco fu inserito all’interno della cerchia muraria della città, divenendo la porta di accesso al centro abitato. Nel ‘900 furono intrapresi i lavori di ripristino dell’arco, smantellando la struttura che vi era addossata. L’arco è composto da un unico fornice sorretto da colonne corinzie ornate da capitelli, l'arco è adornato dalle figure degli dei: Giove, Apollo, Nettuno e la dea Roma.
Altri resti romani rinvenuti nell'area circostante sono quelli dell’anfiteatro risalenti al II sec. a.C. avente una forma ellittica. I resti dell'anfiteatro furono riportati alla luce nel corso del XIX sec. grazie agli scavi effettuati da Luigi Tonini, ma fu restaurato solo nella seconda metà del '900. Oggi l'anfiteatro è riportato in auge e ospita manifestazioni per diversi programmi culturali.

Arco di Augusto
Anfiteatro Romano

Il castello di Rimini fu edificato nel ‘400 per volere di Sigismondo Malatesta, ma nei secoli la struttura fu continuamente rinnovata, cambiando radicalmente tutta la struttura. Originariamente era racchiuso all'interno di mura e protetto da un fossato. Nel corso dell'800 l'edificio fu utilizzato anche come caserma, per tale scopo furono abbattute le mura e il fossato fu riempito di terra. Oggi il castello appartiene alla Cassa di Risparmio di Rimini, che lo ha restaurato. Il castello presenta sopra la porta d'ingresso il simbolo della famiglia Malatesta: l'Elefante.

 

Il ponte di Tiberio fu realizzato sul finire del I sec. a.C. utilizzando la pietra d’Istria, il quale mette in comunicazione le due sponde del fiume Marecchia. La sua lunghezza complessiva è di 62 metri, il quale è adornato da edicole poste sulle cinque arcate a tutto sesto, poggianti su altrettanti piloni ancorati sul letto del fiume.

 

Al tempio Malatestiano lavorarono Leon Battista Alberti, Piero della Francesca e Agostino di Duccio, che trasformarono la chiesa preesistente intitolata a San Francesco, ricoprendola con blocchi di pietra d’Istria. Il tempio non fu completato a seguito della caduta della signoria di Sigismondo, che era entrata in conflitto con Papa Pio II Piccolomini, a seguito della battaglia contro le truppe pontificie e quelle di Federico da Montefeltro fu rovinosamente sconfitto. La facciata è suddivisa in due sezioni da un marca piano, la prima sezione è solcata da semicolonne adornate da capitelli, fra i quali si aprono due archi ciechi e quello che racchiude il portale sormontato da un timpano. La seconda parte è rimasta incompiuta, mostrando la facciata in laterizio. I lati sono rivestiti anche essi da blocchi di pietra adornati da archi poggianti su pilastri, formando delle sezioni cieche dove collocare i sepolcri dei dignitari di corte.

L’interno è composto da un’unica navata, sulla destra si trova il sarcofago di Sigismondo Malatesta, mentre nel presbiterio è collocato il crocefisso realizzato dalla mano di Giotto. Il tempio progettato da Sigismondo voleva essere un luogo di sepoltura solamente per se e la sua famiglia, dove non vi fosse alcun simbolo cattolico, un sepolcro inneggiante la sua magnificenza e la sua posizione di grande mecenate, sfidando il potere temporale che lo aveva costretto alla disfatta.

Su piazza Cavour si affacciano gli edifici del governo e del settore economico del tempo: il seicentesco Palazzo Comunale, il duecentesco palazzo dell’Arengo (completamente rielaborato nel ‘900), il trecentesco palazzo del Podestà, l’ex Teatro Amintore Galli e la settecentesca loggia della Pescheria. Al centro della piazza troneggia la statua di Paolo V affiancata da una fontana di forma circolare realizzata nel ‘500.

Piazza Tre Martiri fu realizzata dove un tempo sorgeva il foro Romano, su di essa si affaccia la settecentesca torre dell’orologio e il cinquecentesco tempio di Sant’Antonio da Padova.

Torre dell'Orologio
Tempio di Sant'Antonio
Borgo S.Giuliano a Mare
Pavimentazione Romana Via 4 Novembre
Palazzo Cassa di Risparmio
Vecchia Pescheria