HOME / REGIONI ITALIANE / ITINERARI EMILIA ROMAGNA
REGIONE EMILIA ROMAGNA / MODENA / SESTOLA
Con il tempo incerto e le nuvole attorno alle nostre teste che minacciavano pioggia, non potevamo di certo scegliere un tragitto troppo lungo, per evitare che nel bel mezzo della camminata tutto si trasformasse in qualcosa di poco piacevole, un conto è un temporale estivo che scatena la sua tempesta in un breve acquazzone, un altro è non sapere cosa si sta per abbattere lungo il tracciato. Guardando il meteo, Sestola era l’unica località di Montagna dove la nuvolosità si presentava con velature sparse fino al pomeriggio, momento in cui si sarebbe scatenato il finimondo.
Accettammo la sfida meteorologica e ci avviammo. La strada, che dalla città conduceva verso la montagna, regalava alla vista colori brillanti, intensi, tipici delle tavolozze dei pittori dove i verdi sono accessi e gli azzurri del cielo tenui tendenti al bianco. In poco più di un’ora eravamo giunti a Sestola e sostammo l’auto nel grande parcheggio adiacente la scalinata che conduceva al centro cittadino sormontato dalla rocca. Seguimmo il percorso indicato dal numero 1 al numero 4 diversificati con i colori azzurro e bianco, ai quali si intrecciavano i sentieri del CAI n.451 al Passo Serre (1h 30) e n.455 Roncoscaglia (1h,10) nominati come i “Sentieri dei Partigiani”. Lasciammo la strada per immergerci all’interno del bosco, seguendo l’indicazione dell’anello del M. Rasola, giungemmo in poco tempo al torrente Rasola, che seguimmo per un breve tratto in discesa, il corso d’acqua seguiva il suo lento passaggio attraverso il letto del ruscello costellato di massi e da insenature scavate all’interno della roccia, la quale era divenuta come una pasta sfoglia multistrato dal colore nero lucido. Passammo sopra un ponticello e lasciammo il torrente alle nostre spalle, iniziando la salita che conduceva ad un’area da picnic, al cospetto della “Scaffa del tasso” a 1035 m. (s.l.m.) rappresentata un gigantesco affioramento roccioso, da qui i sentieri si ramificavano in direzioni opposte, noi continuiamo a seguire il sentiero n.3 iniziando una rapida salita che ci condusse verso una balconata, la quale si apriva sul comune di Sestola e sulle vallate circostanti, tutte al cospetto della maestosa Rocca, edificata su si uno sperone di roccia per il controllo dei traffici commerciali e su eventuali incursioni nemiche. Il sentiero continuava a salire con un ritmo più morbido giungenfo alla vetta del monte, da qui lasciammo momentaneamente gli alberi ad alto fusto, per immergerci in una sorta di magia, gli alberi di acacia con i loro fiori color giallo paglierino dipingevano il sentiero come fossero carta da parati, ci sembrava di immergerci all’interno di una scena di qualche film fantasy con fate ed elfi. Il sentiero ruotava, giungendo nuovamente al torrente Rasola, oltrepassandolo dalla parte alta. Fu un peccato dover lasciare quella quiete per tornare ai rumori della città, ma non potevamo fare altrimenti. Tuttavia prima di tornare a casa, ci fermammo per una mezzoretta nel centro di Sestola, dove acquistammo in un forno un pane alle ortiche, gnocco integrale, stria e grissini al pomodoro, tanto per non farci mancare l’appetito ovviamente, con il nostro pranzo al sacco camminammo fino ad arrivare alla Rocca, la quale era in fase di ristrutturazione, giunti dinanzi al portale d’ingresso ci fermammo ad ammirare le solide mura che percorrevano l’intera superficie dello sperone di roccia. Oltrepassammo il portone ed entrammo nella corte, i restauri del grande complesso erano in fermento e riguardavano tutti i corpi di fabbrica dell’intero complesso fortificato: la residenza del governatore delle terre del Frignano, l’oratorio, la torre campanaria e quella dell’orologio, i quartieri militari e la palazzina del comandante. Ci avvicinammo alle mura esterne della rocca, dove attraverso un finestrone fortificato da una grata potemmo ammirare il panorama seduti su due scranni di pietra realizzati ai lati, come se ci trovassimo all’interno dei saloni della residenza signorile.
All’interno della Rocca è instaurato il Museo della Civiltà Montanara e degli Strumenti Musicali Meccanici, mentre tutt’attorno si apre il parco della Covetta attrezzato con aree per il pic-nic.
© 2006. Esploriamo