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Appennino Parmense

Cascata della Grondara

Benvenuti a Scurano, una frazione  del comune di Neviano degli Arduini nell’Appennino Parmense, all’interno del Parco provinciale del Monte Fuso, lungo le valli che prendono il nome dal medesimo monte: Valli del Fuso, le quali si snodano lungo il percorso del fiume Enza. Giungiamo in questa cittadina a circa 1 ora di macchina da Reggio Emilia, sostammo l’auto nel parcheggio adiacente il campo sportivo e iniziammo la nostra camminata. La pieve romanica dell’IX sec. intitolata a S. Ippolito e Cassiano è il primo edificio che incontriamo lungo il percorso, fu edificata in pietra arenaria con facciata a capanna, con al centro è collocato il portale maggiore decorato da una cornice in pietra sormontata da un timpano, mentre ai lati furono ricavati due accessi minori, la luce filtra all'interno mediante quattro finestre collocate in scala, mentre al centro fu realizzato un piccolo rosone; adiacente si innalza il campanile ottocentesco, nel quale è incastonato l'orologio sormontato dalla cella campanaria. La chiesa presenta un impianto a croce latina suddivisa in tre navata, mentre in origine l'ambiente interno era composto da un’unica navata.

Proseguendo lungo la strada provinciale, seguendo le indicazioni per la Cascata della Grondara, il sentiero si distacca sulla sinistra e continua attraverso i campi, sino a giungere ad un bivio segnalato dalla cartellonistica con alcuni cenni alla morfologia del terreno e del fenomeno delle sorgenti d'acqua che alimentano la cascata, in quanto durante il periodo di siccità la cascata si prosciuga, lasciando visibile l'intera parete di roccia. Da qui il percorso si immerge nel bosco dove potrete ammirare fra la vegetazione diverse orchidee selvatiche; il percorso discende velocemente ed in pochi minuti  giungerete alla spettacolare cascata, la quale si preannuncerà attraverso un gran fragore, in quanto le sue acque fanno un salto di 20 metri, precipitando su di una scalinata larga 7 m, prima di giungere sul fondo e immergersi nel letto del ruscello per proseguire il percorso verso il fiume Enza. Fate attenzione quando vi avvicinerete per le scattare foto e video, in quanto le rocce sono molto scivolose e sarete inondati da spruzzi di acqua .

Una volta usciti dal bosco, percorremmo a ritroso il sentiero sino a giungere sulla strada statale, da qui proseguimmo a sinistra seguendo le indicazioni verso il borgo di origine medioevale denominato Bastia Fattori, a circa 1 km di distanza in località Pozzolo, questo borgo prese il nome dalla famiglia che lo abitò nel ‘400. Il complesso si compone di una casa torre, dagli alloggi dei militari e diversi corpi di fabbrica con altezze differenti, questi edifici si affacciano su di una corte interna da dove è possibile ammirare la loggia composta da colonne in pietra, mentre all’esterno si trova il pozzo. Nel corpo centrale del borgo risiedeva la famiglia nobile Bastia Fattori, sulle mura dell’edificio fu scolpito lo stemma della famiglia: tre stelle che incoronano un monte a tre punte, sempre in questo edificio è presente una piccola icona della madonna, oltre ad una gabbia in ferro che ricorda una macchina delle torture o se preferite la prigione esterna del Palazzo Ducale di Mantova

Il parco del Monte Fuso è la meta ideale per praticare trekking, ma anche per chi ama la MTB; e voi cosa ne pensate? Ci fareste un salto?

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