Oratorio di San Michele

Le Bellezze della provincia di Modena

Attorno a noi si nascondono sempre delle piccole bellezze che magari non sappiano nemmeno che esistano, guardiamo sempre mete lontane, magari anche solo altre regioni, mentre non ci si accorge che a pochi passi dal paese in cui abitiamo si celano meandri nascosti e stupendi, siti storici e artistici di notevole pregio. Uno di questi è l’Oratorio di San Michele sino in Castelvetro di Modena, edificato su di una collinetta alle spalle del Castello di Levizzano, affacciato sulla vallata sottostante scavata dallo scorrere delle acque e dagli agenti atmosferici. Partendo da Modena, prima di giungere a Levizzano Rangone, dove è situato il castello e la torre Matildica, si incontra l’intersezione con via Tiberia, la quale sale verso le colline, lungo la quale si trova l’oratorio. Lasciammo pertanto l’auto da un lato della carreggiata in sicurezza ed iniziammo la nostra passeggiata. I campi erano carichi di colori, alcuni verdeggianti per la coltivazione di erba medica, altri per le viti che nei filari stendevano i loro steli avvinghiati saldamente, altri invece erano dorati carichi di spighe, le quali sarebbe divenuto foraggio, frumento e farina, simbolo di ricchezza e di buon auspicio. Il sole era ridente nel cielo terso, lungo la via trovammo alcuni raggruppamenti di case contadine, alcune ristrutturate e altre invece ancora in declino, con le imposte divelte o malmesse, nei cui cortili erano stipati attrezzi arrugginiti o calcinacci. Passammo oltre a una piccola stalla, mentre il fattore era intento a mungere le sue mucche; fu una passeggiata breve per giungere all’oratorio, il quale era stato circondato da persone in attesa di chissà quale evento, purtroppo la porta del piccolo tempio era chiusa, pertanto si poteva solo restare in adorazione lungo il suo perimetro risalendo il piccolo viottolo formato da ciottoli, giungendo dinanzi alla facciata principale con classica forma a capanna, con un piccolo portale ligneo adornato da tre archi concentrici a tutto sesto, poggianti su semicolonne, ai cui lati proseguivano due file di archetti pensili realizzati in pietra, mentre lungo le pareti laterali erano state ricavate 2 finestrelle per lato, ove la luce filtrava all’interno del luogo sacro. Della struttura abbiamo rilevato che sul lato destro il muro perimetrale sembra essere in fase di collasso, in quanto presenta una bombatura pronunciata verso l’esterno, come se qualcuno dall’interno spingesse i grossi blocchi calcarei. Suggestivo dal colle è anche poter vedere il tramonto, mentre i campi circostanti cambiano colori e tonalità. Proseguimmo nella nostra passeggiata risalendo l’intera via, per giungere all’interno di quello che è il piccolo borgo che si distende sulla cresta delle dolci colline, apprezzando l’originalità di alcuni abitanti, che avevano deciso di rendere uniche le facciate delle proprie abitazioni, attraverso vasi di fiori coloratissimi e aggetti appesi alle imposte o al portone di casa.

Campi di Levizzano Rangone