Il giorno successivo il cielo sembrava limpido, per tanto una volta fatta colazione presi l’asciugamano in spalla e andai in spiaggia. Ovviamente arrivare in spiaggia alle 10.00 del mattino è come dire: “Non ci andare nemmeno”, infatti era tutto “murato”, i lettini erano tutti occupati e la spiaggia libera, un fazzoletto di terra fra due centri balneari, era inaffrontabile da quanti asciugamani erano già stesi sulla sabbia, tanto che quest’ultima era impossibile da poter intravedere, in quanto ci si doveva pestare a vicenda per potersi spostare.
Iniziai a camminare lungo la battigia, arrivando finalmente a una sezione di “frangi flutti” artificiali dove trovai un posto libero per potermi arenare per qualche ora. Appena sistemato, arrivarono altri bagnanti disperati come me, con ombrellone e ogni sorta di attrezzatura dedita alla “sagra della melanzana” ! Il sole scaldava e il vento rinfrescava, i minuti passavano e io non mi accorsi di nulla, fino a quando il telefono non iniziò a squillare! Erano già le 13.00 e i commensali stavano per arrivare a casa per il pranzo! Ovviamente recuperai tutta la mia mercanzia e con passo spedito presi la strada di casa.
Il pranzo da amici fu una vera news per me, in quanto tutto era collocato sul tavolo come se fosse stato studiato dal cerimoniare di sua maestà la Regina Elisabeth: posate d’argento collocate sulla destra e sinistra del piatto in porcellana come in una scala musicale, i bicchieri di cristallo collocati di fronte alla seduta si sarebbero utilizzati in successione per: aperitivo di accoglienza, vino e acqua; al centro del tavolo era collocato un vassoio, sempre in coordinato con il servizio di porcellana, dove erano stati collocati fiori freschi per l’evento; e quando mai a casa mia utilizzerei tutta questa attrezzatura per servire i miei tortelli?
Gli invitati si sedettero attorno al tavolo seguendo le indicazioni dei
segna posti, dal quel momento le portate iniziarono a danzare attorno al
tavolo all’interno di eleganti e preziosi contenitori, mentre le
bottiglie di vino venivano stappate e le caraffe dell’acqua venivano
riempite.
Fu un pranzo memorabile, non solo per il dettaglio, ma
anche per le pietanze servite, tanto da meritarci una bella passeggiata
sul lungo mare, per cercare di digerire tutta l’abbondanza che lo
stomaco aveva ingerito. Seguimmo la strada pedonale che da Laigueglia
conduceva sino a Alassio, ammirando il panorama sulla nostra destra
dello specchio d’acqua della baia, stando attenti a schivare coloro che
facevano jogging, chi era con il cane e tutta la ressa di ragazzi in
roller o in bicicletta.
Una piacevole visione si aprì dinanzi il nostro sguardo, con le acque
azzurre che delicatamente si infrangevano sulla spiaggia, o quel che
restava di essa, in quanto alcuni stabilimenti balneari erano quasi a
rischio “estinzione”, in quanto a disposizione avevano solo una lingua
di spiaggia ove avevano potuto collocare le attrezzature e quando la
marea sale, sommergeva anche quel poco a disposizione. Volgendo lo
sguardo oltre la punta di Marina di Alassio potemmo osservare la sagoma
dell’isola “Gallinara”, la quale si presentava con una sagoma simile al
guscio di una tartaruga. Un tempo quest’isola era abitata dai
benedettini, i quali decisero di vendere tutti i loro terreni per
trasferirsi altrove, ed oggi quest’isola è di proprietà privata, ma a
causa di problemi di fognature e di irregolarità di varia natura, fu
posta sotto sequestro dalla magistratura di Savona.
Giungemmo ad
Alassio, famosa per i suoi “Baci di Cioccolato” e “Miss Muretto”,
quest’ultima fu una rappresentazione di bellezza, che fino a qualche
anno addietro era molto sentita, nata dalla voglia di un imprenditore
locale di migliorare e abbellire un’area pubblica adiacente al proprio
esercizio commerciale, trasformando il grigio e triste muretto sul lungo
mare di Alassio, dalla sera al mattino, in un insieme variopinto di
colori, grazie ad una serie di piastrelline in ceramica, che nel tempo
sono divenute migliaia, le quali vennero collocate abusivamente, ma che
il comune stesso di Alassio ritenne di lasciare, in quanto erano parte
integrante della cultura della città. Anche ad Alassio come a Laigueglia
il centro storico è caratterizzato dal “budello”, un intreccio di
piccole viuzze, sulle quali si affacciano diversi esercizi commerciali,
anche di pregevole presenza e di palazzi cinquecenteschi. Superato il
centro, si apre un grande slargo, una piazza a ridosso del mare, sotto
la quale era stato ricavato un parcheggio interrato a più livelli.
Ci
sedemmo su una panchina in attesa che giungesse un altro della nostra
compagnia, per andare a fare un aperitivo in un locale denominato: Caffè
Mozart. Un wine-bar e Restaurant dove lo staff accoglie il cliente con
eleganza e grande reverenza, facendolo accomodare in eleganti salottini
bianchi, dove l’aperitivo ordinato era accompagnato da stuzzicherie di
ogni genere, servite al proprio tavolo. Il prezzo sappiate che non è
modestissimo, ma nella vita bisogna anche sapersi trattare bene.
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