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Vacanze in Liguria

Week-End a Genova

Molti pensano a Genova come una città incasinata e invivibile e anche noi prima di partire la pensavamo così, ma alla fine del week end ci siamo dovuti ricredere. Decidemmo di fare il nostro viaggio in treno, in quanto sarebbe impensabile per un turista alloggiare nel pieno centro della città e sperare di divincolarsi con facilità dal traffico, per non parlare della possibilità di trovare parcheggio.
Abbiamo prenotato in un albergo non distante da via Garibaldi, esattamente in piazza Fontane Morose, che dalla stazione dista poco più di 20 minuti di cammino, oppure se non volete fare troppa fatica (come nel nostro caso) si possono utilizzare i mezzi pubblici. 
Usciti dalla stazione è un vero caos, sembrava che tutte le macchine dovessero per forza  passare per la stazione per discendere lungo la via che conduce al porto.
Salimmo sul nostro autobus e arrivammo a destinazione dopo qualche minuto.
L’accoglienza in albergo fu molto calorosa, tutto il contrario di quello che c’eravamo prefissati, lasciammo le valige e dopo esserci ripresi dal lungo viaggio uscimmo per la prima esplorazione.
La città di primo acchito sembrava fredda e priva di interesse, ma mano a mano che continuavamo a passeggiare per le vie incominciammo a capire come debba vivere un cittadino genovese in una giunga urbana.
Arrivammo a piazza Fontana De Ferrari, sulla quale si affacciano il palazzo Ducale e il Teatro, di fronte a quest'ultimo si trova la statua intitolata a Giuseppe Garibaldi, che da qui partì con la sua spedizione dei Mille.
Proseguimmo lungo una via laterale del Palazzo Ducale che ci condusse davanti al Duomo, il quale era sorvegliato da due marmorei leoni, proseguendo lungo la via arrivammo direttamente nella zona pedonale del Porto Vecchio, esattamente dietro Palazzo S. Giorgio, ove si trovano alcune pescherie. La passeggiata ci porta ad ammirare un po' quelle che sono le principali attrazioni di quella sezione di Genova: l'acquario, la Biosfera, i Magazzini del Cotone, il Bigo e le centinaia di piccole e medie imbarcazioni ancorate lungo le banchine. Percorrendo tutta la passeggiata del porto, si arriva ad una zona galleggiante, quasi una sezione distaccata, ideale per le fotografie panoramiche, anche perché in lontananza si può ammirare la Lanterna (faro del porto e simbolo di Genova).
Decidemmo di tornare verso l'albergo passando dinanzi a palazzo Baldi, sede dell'università di lettere e filosofia, proprio in quel momento era fissata l'ultima visita guidata gratuita, effettuata grazie al supporto degli studenti. Il giardino del palazzo era un'esplosione di colori dovuta agli alberi di agrumi, qui fu anche riprodotta una grotta, all'interno della quale fu collocata la statua di Poseidone. La guida fu molto competente nel raccontare la storia della famiglia Baldi e della realizzazione del palazzo, nonché molto attenta nello spiegare il significato degli affreschi, ancora oggi ben conservati. 

Nel pomeriggio avevamo previsto la guida presso il Museo di Palazzo Rosso, ci incamminammo lungo via Garibaldi, adiacente il nostro albergo, sulla quale si affacciano diversi palazzi della  nobiltà Genovese, i quali riuscivano a catturare come un magnete lo sguardo del turista con la loro sontuosa architettura. Giunti al Museo di palazzo Rosso acquistammo il biglietto utilizzando lo sconto previsto per i possessori della carta socio Turing.

Il percorso di visita si snoda attraverso le sale di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco,  consigliamo una visita anche durante la primavera inoltrata, in modo da potersi soffermare nei giardini pensili di Palazzo Bianco. Il percorso arriva fino al tetto di palazzo Rosso, dal quale si ha una vista su tutta la città. La nostra visita continuò a palazzo Tursi, dove fra le molteplici sale, giungemmo alla sala che custodisce il famoso "cannone di Paganini". 

Le lancette dell'orologio erano ora mai oltre le 6 del pomeriggio, pertanto iniziammo a pensare a dove poter cenare; ci dirigiamo lungo la direttrice che da Piazze de Ferrari prosegue verso la ricostruzione della Casa di Cristoforo Colombo e porta Soprana, ma alla fine decidiamo di trovare un locale lungo la banchina del Porto Vecchio, optando per una trattoria, in quanto l'idea per la serata era di poter andare a sonnecchiare al cinema al multisala poco distante. Ordinammo le tipiche pietanze della città, fra cui le trofie con il pesto e le noci. Alla fine della serata e del carrello dei dolci, non potemmo che ripiegare nelle nostre stanze d'albergo, non riuscivamo più a stare in piedi, per di più quella sera spirava un vento freddo dal mare che faceva rabbrividire. 

PIAZZA DE FERRARI
PALAZZO ROSSO
PORTA SOPRANA
PALAZZO DUCALE DI GENOVA
PORTO ANTICO DI GENOVA

L'indomani, dopo aver fatto una abbondante colazione e aver assaggiato anche il "buon umore mattiniero dei genovesi", ci dirigemmo verso l'acquario, di cui avevamo acquistato i biglietti on-line 1 mese prima, per evitare la coda ai botteghini, la quale era chilometrica. Durante le giornate di sole il porto risplende e le sue acque calme rilassano la vista, mentre a fare da cornice sono l’acquario realizzato all’interno dello scafo di una nave e gli edifici ristrutturati tutt’attorno alla banchina. Aggirammo l’ostacolo della fila per le casse ed entrammo dal lato laterale, riservato alle prenotazioni on-line. Il percorso giunge alla sala animazione 3D, all'interno della quale sembrava di nuotare insieme ai pesciolini e alle tartarughe, che si librano fuori dallo schermo.
Nelle sale successive sono ricostruiti i diversi fondali marini e le molteplici specie che ci convivono, compresi gli squali, i pinguini e i socievoli delfini, che da soli catturavano lo sguardo dei bambini in un seguito di acrobazie.
Finimmo il tour e a malincuore uscimmo dalla struttura mentre incominciava a piovigginare. Per fortuna non durò a lungo e riuscimmo a ripararci sotto il portico dell’acquario. Decidemmo di andare a cercare un forno per poter pranzare velocemente a base di focaccia genovese, (buonissima!!!) e passeggiare lungo il molo per goderci il sole che aveva aperto un varco fra le nuvole. La trasformazione del porto di Genova avvenne grazie all'Expo del 1992, data in cui ricorrevano i 500 anni dalla scoperta delle Americhe grazie al genovese Cristoforo Colombo; il ritorno degli investimenti fatti si ebbero anche negli anni successivi, questo ha permesso di continuare il recupero di altri edifici e aree, un esempio è Galata il Museo del Mare e la costruzione della Biosfera.

Ci immergemmo all'interno delle strette vie che si diramano per il centro cittadino e fummo rapiti da questi edifici che si innalzano verso il cielo sfiorandosi fra loro, facendo sparire quasi il cielo. Decidemmo di andare a visitare il Castello d’Albertis, il quale si trova sulla cima della collina, dalla quale si domina il panorama su Porto Vecchio. Per raggiungerlo prendemmo una filovia, che si trova accanto alla stazione dei treni, alla base della collina stessa. Prendemmo il biglietto allo sportello automatico e attendemmo che arrivasse la cabina elettrica. Una volta arrivata, salimmo al suo interno e ci sedemmo, nessuno era al comando e tutti i movimenti degli ingranaggi erano ben visibili e sincronizzati, il primo tratto lo si percorre su una rotaia, nel secondo la cabina viene agganciata ad un montacarichi e sollevata per tutta l’altezza della collina, una volta arrivati a destinazione, ci accorgiamo di una cosa impressionante....il tunnel arriva direttamente nell’androne di un palazzo, dal quale si sbuca proprio di fronte al castello. Decidemmo di non entrare nel castello, ma di sostare nel parco e di scattare alcune foto al panorama. Era ora mai pomeriggio inoltrato, ma non volevamo rinunciare a visitare anche la Lanterna, alla quale si giunge mediante un percorso pedonale, una lunga camminata che da Porto Vecchio conduce al faro, il tragitto inizia dalla residenza del Palazzo del Principe, da qui si prosegue sino a quando non si giunge all’indicazione della Lanterna. Il sentiero è sospeso sul porto di carico delle materie prime, da dove si vedono alcuni complessi industriali fumanti, la passeggiata continua su di un ponticello, mentre in lontananza si iniziava ad intravedere la Lanterna. Arrivati a destinazione, il monumentale faro si innalzava davanti a noi in tutta la sua magnificenza. Alla sera decidemmo provare un ristorantino consigliato dalla reception dell' albergo, il locale si trovava in Viale 20 settembre, vicino al tunnel che percorre l’interno della collina, le cui specialità erano ovviamente di pesce, di certo in una città che è stata la signora del Mediterraneo, non si poteva non gustare la sua buona cucina.
Il nostro viaggio si concluse con un arrivederci e non con un addio, ad una città così straordinaria.