Vacanze in Liguria

Primo giorno Laigueglia

Pianificammo un itinerario verso il mare e decidendo come meta la Liguria di Ponente, come prima tappa la località di Laigueglia.

Percorremmo l’autostrada A7 superando la città di Genova e tutti i suoi ingorghi, passando successivamente sulla A26, oltrepassando in sequenza Spotorno e Albenga, uscendo alla barriera di Andora. Ci immettemmo sulla strada provinciale 13 e da quel momento in avanti entrammo nel traffico cittadino della riviera. Trascorremmo gli ultimi 20 minuti del viaggio attendendo di giungere a destino, immersi in una lunga coda infinita di vetture, grida e schiamazzi. Valicato l’ingresso al comune di Laigueglia, continuammo la guida sulla strada litoranea verso Alassio e poco dopo la chiesa si san Matteo, svoltammo a sinistra passando sotto la ferrovia, entrando in una viuzza a doppio senso, con il rischio di fare un frontale, se le autovetture provenienti dalla direzione opposta non avessero avuto l’accortezza di fermarsi di lato, in quanto questi intrecci di vicoli sono estremamente pericolosi, dato che lo spazio è limitato anche per le persone. Parcheggiammo l’auto in uno spiazzo privato vicino la chiesa di San Matteo e andammo con le nostre valige presso l’abitazione che ci avrebbe ospitato per il nostro soggiorno a Laigueglia. Per fortuna alloggiavamo da amici, in quanto in tutta la riviera si era registrato il pieno assoluto e gli alloggi erano introvabili.

Chiesa S.Matteo
Centro Storico
Il Budello

Ci incamminammo subito un giro esplorativo, per vedere anche la chiesa di San Matteo, prospiciente alla ferrovia a ridosso del centro storico e al mare. L’edificio era imponente e maestoso edificato in stile barocco, si presentava come un faro nella Baia del Sole, in quanto lungo tutta la costa era possibile avere come punto di riferimento la chiesa di Laigueglia. L’interno era ricco di arredi e di altari, arrivati all’altezza del transetto gli occhi si posarono sull’esposizione di cartelami, che la parrocchia aveva provveduto a restaurare; una struttura di pregio in cartonato che aveva l'intento di rappresentare il tempo trascorso dei tre giorni del corpo di Cristo all’interno del sepolcro. Girando lo sguardo ci si accorgeva del meraviglioso candelabro in vetro di murano pendente al centro del transetto, in netto contrasto con i soffitti bianchie.

Continuammo la nostra passeggiata e arrivammo in quello che un tempo era il centro storico della città: “Il Budello”, pieno di negozietti, locali e prodotti tipici locali, sembrava di essere all’interno di un gran bazar. Camminammo arrivando sul lungo mare, dove gli spiaggianti erano intenti a prendere la tintarella, mentre i gestori dei vari bagni erano indaffarati a rendere felici i loro clienti, inventandosi ogni volta qualcosa di nuovo per intrattenerli, dai giochi per bambini, al risveglio muscolare, piuttosto che l’aperitivo in spiaggia. Con il nostro asciugamano sulle spalle ci dirigemmo verso uno sdraio, anche se ora mai era pomeriggio inoltrato e per fortuna senza dover sborsare nulla, in quanto i gestori erano amici di chi ci ospitava. Il sole iniziava a tramontare e il vento faceva capolino, increspando le onde del mare, rendendo l’acqua del colore della pece.
Era giunta l’ora di risalire, inoltre il tempo non era più idilliaco come durante la prima parte della giornata, per tanto risalimmo alla volta del nostro alloggio, per cambiarci e andare ad assistere al concerto d’organo e tromba, che si sarebbe svolto presso la chiesa di San Matteo alle ore 20.30, il cui evento aveva richiamato una buona parte della popolazione cittadina e non solo, riepiendo la chiesa.
Al termine dell’evento, attorno alle ore 22.00, ci recammo in una delle pizzerie del centro, dove ci fecero attendere 20 minuti per farci accomodare e 20 minuti per prendere le ordinazioni; praticamente prendono la vita con molta tranquillità, non hanno fretta e per tanto nel momento in cui si entrare in un locale pubblico è bene non arrabbiarsi se il servizio richiederà più del tempo previsto, perché tanto non verrete accontentati.

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