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REGIONE TOSCANA / PISTOIA
Entrammo dal portone d’ingresso e salimmo la
scalinata in pietra, arrivammo al primo pianerottolo che si affacciava
nel cortile interno, dal quale volgendo lo sguardo al cielo si potevano
ammirare le sezioni di trifore, mentre guardando verso il basso ci si
accorgeva della vastità dell’area del cortile sorretta da pilastri sui
quali poggiavano gli archi di pietra.
Salimmo l’ultima rampa giungendo
al piano nobile, sulla sinistra si apriva la porta di accesso alla sala
delle conferenze sormontata da soffitti altissimi a cassettoni, dai
quali pendevano candelabri in ferro battuto, all’interno di questo
ambiente era anche esposto parte del mobilio originario del tempo, con
gli scranni lignei intarsiati.
Dalle finestre la vista dava su piazza Duomo. Dalla porta opposta si
accedeva al Museo Civico. Discendemmo la scalinata e una volta tornati
nella piazza principale, restammo per qualche minuto ad ammirare i
palazzi che qui si affacciavano, come la torre Catilina edificata in
pietra sulla sinistra del palazzo Comunale, la quale presentava una
pianta rettangolare svettando verso il cielo per un’altezza di 30 metri,
suddivisa su 5 livelli ove si aprivano due finestre sul lato lungo con
decorazione ad arco, mentre una sola finestre sul lato corto, sulla
sommità dell’edificio fu allestita una terrazza panoramica. Girammo
attorno alla piazza e ci fermammo nuovamente ad ammirare le colorazione
marmoree bianco e verde del battistero, adornato da lunghe monofore,
mentre come decorazione culminante della struttura furono realizzate due
serie ornamentali, una con archetti poggianti su semicolonne e l’altra
con archi a tutto sesto, i quali attorniavano la cupola, quest’ultima
sormontata da un lanternino con guglia in stile orientale.
Ci
incamminammo lungo via Roma, tornando nuovamente in via Cavour, sulla
destra imboccammo via Francesco Crispi, che ci condusse sino a Piazza
Garibaldi, sulla quale si affacciava la chiesa di Sant’Antonio Abate, la
quale si presentava con una facciata spoglia e un portale composto da
un arco a tutto sesto. Dall’altra parte della strada si trovava il
Convento di San Domenico, la chiesa ha preservato solamente il portale
ligneo intarsiato, protetto da una lastra di vetro, incastonato da una
serie di carchi concentrici a tutto sesto poggianti su semicolonne,
mentre il resto della facciata si presentava con la nuda pietra.
Adiacente la chiesa si trova il convento, il quale si presenta con una
struttura semplice, con l’unico aspetto decorativo composto dal portico
sorretto da una coppia di esili colonne sulle quali poggiano le tre
arcate.
Proseguimmo per qualche metro su Corso Silvano Fedi, sino
ad arrivare alla chiesa di San Paolo, le cui fondamenta risalgono a
prima dell’anno 1000, la chiesa tuttavia è stata rimaneggiata nel corso
dei secoli, fino all’incendio nel XIX sec. che ne ha distrutto parte
della struttura. La facciata è realizzata in pietra con sfumature verdi
ed è rimasta inalterata mantenendo intatto lo stile gotico originario.
Nella sezione del basamento sono presenti gli stemmi delle famiglia che
finanziarono la costruzione della chiesa, nella fascia sovrastante si
trovano due arcate a sesto acuto per lato realizzate in pietra bianca e
verde, al centro spicca il portale ligneo adornato da esili semicolonne
culminanti in capitelli reggenti archi a tutto sesto concentrici,
all’interno dei quali è posta una lunetta realizzata a bassorilievo, la
decorazione del portale continua con il rosone a fiore in pietra rossa,
adornato da due guglie laterali, mentre al centro si trova la statua del
santo. La facciata termina la sua cura stilistica con una sezione di
archi poggianti su colonnine, sopra i quali corre un cornicione a
conclusione del classico stile a capanna della facciata con un finto
rosone murato. Adiacente alla chiesa si trova il campanile in pietra a
base quadrata culminante con una guglia, nel quale fu installato
l’orologio.
Tornando verso il parcheggio, ci fermammo su di una
panchina adiacente le mura per poter consumare una merenda veloce, fatta
con muffin ai mirtilli preparati la sera prima, ci rilassammo sotto il
sole mentre ammirammo uno dei torrioni rimasti delle mura che
abbracciavano la città di Pistoia.
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