La
costa è bassa e alluvionale, composta da vaste insenature. La spiaggia
più rinomata per maggiore affluenza di bagnanti proveninete dall'entro terra, fra cui soprattutto Roma, è Ostia.
Il territorio
della regione Lazio è attraversato da diversi affluenti del Tevere,
quest'ultimo però non nasce nella regione Lazio, ma la percorre per
sfociare nel Mar Tirreno.
La zona settentrionale, posta sopra il
corso del fiume Tevere è occupata dai Monti Volsini e i Monti Sabatini,
mentre nell'area a sud del fiume Tevere si trovano i Monti Albani. La
pianura più ampia è quella costituira dalla Maremma Laziale, che si
dirama anche nella regione Toscana. Fanno parte
dell'amministrazione della regione Lazio anche l'arcipelago delle isole
Pontine, al largo del Porto di Gaeta, le quali si compongono di 6 unità
di origine vulcanica, fra queste l'isola maggiore è quella di Ponza.
Nella
regione Lazio sono presenti circa una quarantina di laghi naturali, in
gran parte di origine vulcanica, fra i quali: Bracciano, Bolsena, Vico,
Albano e Nemi; ma anche laghi di origine artificiale.
PROVINCE DELLA REGIONE
LAGO DI ALBANO
ll lago di Albano si trova a quasi 300 mestri sul livello del mare, il quale si formò all'interno di due crateri vulcanici, dove nel punto più profondo raggiunge i 170 metri, mentre il perimetro è di quasi 10km. Sul lago di Albano si trovano i "Bagni di Diana", all'interno del comune di Castel Gandolfo, che si pensa dovessero far parte della villa costruita per l'imperatore Domiziano.
LAGO DI NEMI
Anche il lago di Nemi si formò all'interno di un cratere vulcanico, la sua altezza sul livello del mare supera di poco i 300 metri. Sul suo fondale furono ritrovate due navi romane appartenute a Caligole, riportate alla luce con il prosciugamento di una parte del lago solo agli inizi del '900, ma che purtroppo andarono distrutte durante la Grande Guerra.
Il clima della regione Lazio è vario, in quanto l’effetto mitigatore del mare si attenua mano a mano che ci si avvicina ai promontori. Nella fascia costiera il clima è marittimo, gli inverni non sono rigidi, con minime attorno ai 9°C ( come a Roma) e punte massime estive attorno ai 25°C. Sulle colline e nelle conche invece gli inverni sono un po’ più rigidi toccando minime di -17°C come a Rieti, mente sugli Appennini il clima è prettamente montano. Le piogge sono più abbondanti sui rilievi e meno in pianura, questo grazie ai venti umidi provenienti dal mare, i periodi più piovosi sono la primavera e l’autunno. Tuttavia il mutamento climatico degli ultimi anni ha visto al rialzo le temperature, sia le minime invernali, sia le massime estive.
La struttura economica della regione Lazio si erge sulla base del settore terziario per il 77%, che è anche il segmento di maggiore dinamicità, il quale risulta essere il settore trainante della stessa regione. Il terziario ha ramificazioni, oltre che nella capitale Romana, anche nelle città limitrofe di: Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. La percentuale maggiore di questo settore è ricoperto dai servizi commerciali, mentre nella capitale si accentrano i trasporti, il comparto del credito e assicurativo, nonché i servizi alle imprese. Per quanto riguarda il turismo, è Roma il polo attrattivo della regione Lazio, grazie anche ai sui hub aeroportuali e la stazione centrale ad alta velocità, dalla quale partono e arrivano migliaia di mezzi provenienti da tutto il mondo.
Il Lazio manca di un porto di rilievo, ma di contropartita ha un aeroporto internazionale quello di Fiumicino, mentre ha un ruolo secondario quello di Ciampino.
L’agricoltura ricopre solo un piccolo 3% della struttura economica della regione, di conseguenza non è più rilevante come un tempo. Negli anni del dopo guerra, grazie alle opere di bonifica, la produzione agricola ebbe una rosa di varie colture: frumento, ortaggi, legumi, vite, olio, frutteti e foraggio, quest’ultimo è indispensabile per allevare il bestiame fra cui bovini, suini, caprini e ovini. Ora il settore primario ha una forte meccanizzazione e sfrutta le conoscenze imprenditoriali nonché le tecniche moderne. La manodopera in questo ambito è soprattutto data dall’immigrazione e dai braccianti stagionali dell'est Europa. È andata riducendosi la coltivazione di cereali, riso e avena a favore di quelle da frutta e ortaggi (carciofi, agrumi, angurie). In crescita ci sono anche la floricoltura, stabili invece quelle di olio e viti. Numerose sono le sorgenti di acqua, fra le quali spicca quella di Fiuggi.
Il settore industriale contribuisce al PIL della regione per il 20%, hanno le loro sedi principali soprattutto a Roma e la maggior parte riguardano l’industria alimentare, metallurgica, tessile, cartiere, metallurgica, poligrafico- editoriale, meccanica chimica, farmaceutica e cinematografica. Anche se la presenza del secondario non è altamente significativa, è comunque dinamica e spiccano soprattutto le aziende che hanno come base l’elettronica e l’alta tecnologia, ma anche quelle aziende che si occupano di telecomunicazione, questo nuovo settore all’interno di quello secondario ha come sede in “TiburtinaValley” tra Roma e Guidonia. L’edilizia ha avuto un calo, dovuto alla diminuzione di investimenti statali per le grandi opere. A conti fatti le piccole aziende all’interno di questo agglomerato sono il 95%. L’industria si è insidiata soprattutto presso l’asse che da Roma raggiunge Latina e Cassino. Il porto di Civitavecchia, non è solo da dove partono i traghetti per le rotte verso la Sardegna e le isole, ma anche porto di ormeggio per le grandi navi da crociera che solcano il Mediterraneo, enormi città galleggianti che qui attraccano, facendo sciamare migliaia di turisti.
Il settore del terziario avanzato, costituito dal Turismo, è stato in oltre incentivato grazie agli investimenti che si sono voluti concentrare nelle aree Naturali della regione, soprattutto concentrando l'offerta dei punti ricettivi nei laghi della regione, ma anche nell'ambito del benessere, in quello religioso e agroalimentare.
La regione ha cercato di salvaguardare il territorio e il paesaggio di dune e paludi, rare in Italia, istituendo dei parchi nazionali come quello del Circeo (nel 1934), le oasi naturali del Bosco di Palo sulla costa e di Ninfa sui monti Lepini, entrambe caratterizzate da una rigogliosa macchia mediterranea (tra le specie incluse figura ad esempio la palma nana), di più recente istituzione è il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che racchiudono lembi di foresta appenninica. Attualemente le aree protette nella regione Lazio sono 69, raggiungendo una superficie di quasi il 12% del territorio nazionale. La flora prevalente nella regione è rappresentata dalla macchia mediterranea, in collina troviamo querce e boschi di castagno, mentre i pini marittimi si trovano lungo la fascia litoranea. La fauna è rappresentata soprattutto dal parco del Circeo ove fra le specie protette troviamo: il lupo, il cinghiale, il gatto selvatico, la volpe, la faina e la mortone. Per quanto riguarda la presenza degli uccelli nelle zone umide si trovano i fenicotteri, cormorani e la folaga.
La cucina della regione Lazio è basata principalmente sulla tradizione popolare, con piatti semplici introdotti da qualche antipasto a base di formaggio fresco, come la mozzarella oppure verdure. L’ingrediente più conosciuto di questa cucina è sicuramente la pasta, con la quale si preparano piatti conosciuti in tutto il mondo come i Bucatini all’Amatriciana, dove gli ingredienti devono essere rigorosamenti rispettati e non utilizzare dei derivati: guanciale a cubetti, strutto, pomodoro, peperoncino e a piatto pronto una bella grattata di formaggio pecorino. Altri piatti comuni sono gli gnocchi alla Romana, spaghetti alla puttanesca e quelli alla Carbonara.
Tra i secondi di carne celebre è l’abbacchio alla cacciatora, ossia uno spezzatino cotto al forno, insaporito da rosmarino, vino bianco, acciughe e peperoncino. In padella l’abbacchio lo si può benissimo far saltare come fosse una bistecca. Un altro piatto conosciuto da molti è la trippa alla Romana.
Nella cucina regionale del Lazio troviamo come secondi di pesce il baccalà, il quale dà il nome alla ricetta: baccalà in guazzetto; In questo caso il baccalà è tagliato a filetti, infarinato e fatto cuocere in una padella con salsa di pomodoro, acciughe, pinoli e olive.
Per quanto riguarda i prodotti orto frutticoli ricordiamo il carciofo, il quale è conosciuto in tutta la penisola Italica nella varietà romana o mammola (una varietà dalla corolla grossa e arrotondata), il quale è cucinato alla "romana", con un ripieno di prezzemolo - aglio e menta, o alla giudia, cotto con una doppia frittura.
Tra i dolci tipici citiamo il panino arricchito da pinoli, uvetta e scorza d’arancia candita, che prende il nome di Maritozzo, il quale può essere farcito con gelato artigianale, oppure il Pangiallo il cui composto di frutta secca è formato da: noci, mandorle, nocciole, miele e pinoli.
Altri prodotti ricercati sono l’olio extravergine di oliva di Sabina e le fragoline di bosco di Nemi. Tra i salumi meno conosciuti, ma pur sempre di ottima qualità, sono le coppiette di cavallo e il salume dei Castelli Romani (realizzato con la carne di cavallo). A questi prodotti, ora mai di nicchia, se ne accostano altri come il prosciutto cotto alle erbe e il prosciutto di Cisterna, quest’ultimo prodotto con un insieme di aromi e una salsa composta da vino aglio e pepe.
Fra le etichette di vini della regione Lazio troviamo: Frascati DOC (amato dai Romani e dai pontefici), Cannellino, Colli Albani, Montecompatri Colonna e Velletri.
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