Sarzana ha il suo cuore pulsante e amministrativo in piazza
Matteotti, dove si affaccia il palazzo del Comune, di fronte al quale si trova il monumento ai caduti, mentre sull’asse di via Mazzini si incontrano i
principali luoghi di culto come la Cattedrale di Santa Maria Assunta e
la pieve di Sant’Andrea, oltre all’ottocentesco teatro Impavidi. A
difesa della città di Sarzana erano state realizzate due fortezza, una
edificata nella zona sud della città denominata Firmafede, l’altra
invece si trova sul promontorio alle spalle di Sarzana e prende il nome
di Fortezza di Sarzanello, denominazione pervenuta in quanto la
costruzione fu realizzata sull’omonima collina.
Fra le importanti figure che giunsero a Sarzana, ricordiamo senz’altro
la figura di Dante Alighieri, il quale non arrivò nella città Ligure per
motivi di villeggiatura, ma perché gli fu affidato il compito di
siglare la pace fra i Malaspina e i Visconti di Luni; questa pace
siglata nel 1306 fu ricordata come la “Pace di Castelnuovo”.
Sul territorio di Sarzana si trovano diversi luoghi sacri, oltre alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Pieve di Sant’Andrea, di notevole importanza storica sono il settecentesco oratorio di San Girolamo edificato sulle fondamenta di un precedente edificio quattrocentesco; il quattrocentesco oratorio di Santa Croce e l’oratorio della Misericordia nel quale dal 2003 è allocato il museo Diocesano.
La duecentesca Chiesa e convento di San Francesco, la quale fu edificata fuori le mura della città di Sarzana, la tradizione vuole che l’edificio fu fondato da San Francesco durante un suo pellegrinaggio.
Un’altra chiesa importante edificata fuori le mura è quella intitolata a Nostra Sigonora del Carmine, dove all’interno è custodite una tela di Francesco Maffei.
La città di Sarzana è ricca di palazzi signorili, costruiti fra il ‘400 sino al ‘800, voluti dalle ricche famiglie del tempo, le quali edificarono palazzi maestosi ed eleganti, nei quali far trapelare tutta la loro ricchezza e il loro potere.
Fra i tanti ricordiamo la Casa Torre Buonaparte, le cui origini storiche della famiglia Corsa iniziano da questa cittadina, da Francesco Buonaparte che si trasferì successivamente in Corsica; Palazzo Fontana fu acquistato da Carlo Fontana agli inizi del’900, dove oggi sono esposte diverse opere dell’artista scultore, il quale realizzò la quadriga posta sull’altare della patria di Roma, di cui nell’abitazione è custodita una riproduzione elaborata in creta.
Diversi sono i prodotti che caratterizzano questa terra a partire dalla verdura, come lo zucchino di Sarzana, il quale è una verdura precoce, il quale si raccoglie circa a 50 giorni dopo la semina ed ha una lunghezza attorno ai 17 cm.
Per quanto riguarda i vini, sui colli Luni si coltivano uve per la produzione del Vermentino.
Anche i Dolci fanno la loro parte, come la Spongata, la quale è un dolce tipico del periodo di Natale, conosciuto non solo nella provincia di La Spezia, ma anche nelle zone dell’Emilia, le sue origini sono antiche, in quanto si narra che fu presentata ai abnchetti della corte di Francesco Sforza a Milano. La Spongata si compone di due dischi di pasta sfoglia, il cui ripieno si compone di diversi ingredienti come: marmellata, mele, pere, frutta candita e frutta secca.
Molte sono le ricette della cucina tradizionale locale di Sarzana come i "testaroli", i quali prendono questo nome dall’utensile utilizzato per la loro cottura denominato: “Testo”, questa padella può essere di ferro o ghisa, sopra la quale viene posto un coperchio bombato, per dare una maggiore circolazione del calore all’interno della pentola una volta chiusa.
All’interno del testo si versa una pastella composta da: farina, acqua a temperatura ambiente e sale. Una volta cotta, come fosse una crepes, è tagliata a listarelle, le quali vengono gettate in acqua bollente per essere ravvivate, per circa 4-5 minuti; successivamente si scolano e si condiscono come più si gradisce, ad esempio con olio di oliva e pecorino romano, piuttosto che con il classico pesto di basilico.
Altri classici della cucina di Sarzana sono:
Buccellato
Torta di Riso
Pasta Reale
Panissa
La panissa è un piatto della cucina tradizionale della Liguria, la quale ha come ingrediente principale la farina di ceci, alla quale si aggiungono acqua e sale. Una volta cotta la si taglia a fette, che si condiscono con olio e limone, con la cipolla cruda, oppure le si possono fritte.
La chiesa di Santa Maria, nonché Cattedrale di Sarzana, si presentava con una facciata rivestita in marmo bianco, decorata da un portale con battenti bronzei cesellati, incastonato all’interno di una serie di archi concentrici poggianti su altrettante semicolonne, nella lunetta sopra il portale è raffigurata la Vergine Maria adornata da ricchi ricami dorati.
Nella seconda parte della facciata si trovava il rosone di pietra
realizzato a forma di fiore, mentre a terminare la sezione
architettonica sono gli archetti pensili che seguono il perimetro del
frontale a capanna, sopra il quale sono collocate tre statue, dove
quella centrale raffigura papa Niccolò V. Adiacente svetta il campanile
in laterizio, adornato da bifore, trifore e quadrifore e culminante
anche esso con una merlatura, simile a quella della pieve di
Sant’Andrea. L’interno è suddiviso in tre navate, rette da pilastri
ottagonali marmorei, sopra i quali il soffitto è decorato a cassettoni
lignei in pregiato noce, decorato con motivi floreali. Lungo le navate
laterali si aprono diverse cappelle votive, quelle più importanti sono
accanto all’altare dedicate a San Tommaso e alla Purificazione.
La pieve di Sant’Andrea fu edificata su di un precedente edificio medioevale, presenta una facciata in laterizio ornata da un portale marmoreo adornato da due figure femminili e teste d'angelo, un tempo erano esposte anche le statue dei santi Pietro, Paolo e Andrea, ma agli inizi del ‘900 fu deciso di portale all’interno del tempio per preservarne l’integrità. Sopra il portale fu realizzata una apertura a bifora e un oculo. Adiacente svetta il campanile decorato da una sezione di bifore, trifore e quadrifore, e culminante con una serie di merlature. L’interno della chiesa è composto da un unico ambiente, recenti scavi hanno portato alla luce le antiche fondamenta, che dividevano l’area in tre navate. Importanti sono anche i dipinti conservati nella chiesa risalenti al ‘600, così come l’organo di Steiniger.
La fortezza Firmafede ancora oggi è difesa da mura e dal fossato; la struttura difensiva si compone del mastio e da grosse torri circolari lungo gli angoli perimetrali, le quali erano baluardi contro gli attacchi nemici, tali strutture sono ingentilite da un cornicione composto da archetti pensili.
L’ingresso è consentito attraverso la passerella che conduce al ponte in
pietra che oltrepassa il fossato, dando accesso al cortile d’onore.
Oggi all’interno del castello si trova un museo e una sezione
espositiva, vale la pena poter passeggiare per le mura e percorrere a
ritroso nel tempo le vicende storiche di una così importante città a
confine fra le due potenze marinare di Genova e Pisa.
Sulla sommità della collina di Sarzanello, la quale domina dall'alto la città di Sarzana, fu costruita l’omonima
fortezza a pianta triangolare, dove ai vertici si trovano i torrioni circolari,
a protezione del corpo di fabbrica del rivellino,
quest'ultimo è unito alla fortezza per
mezzo
di un ponte volante; attorno a questa poderosa struttura difensiva militare si trova il fossato, il quale si
supera attraverso un ponte in pietra. L'edificio nel ‘400 iniziò la sia fortificazione
militare per volere dei Signori Medici di Firenze, la realizzazione del progetto fu ultimata solo
nel secolo successivo, con l’ultimazione della costruzione del revellino a
difesa della rocca. Durante il dominio
francese la rocca fu nuovamente ritoccata nel suo assetto difensivo e furono poste una serie di
cannoniere sui torrioni. Oggi all’interno della fortezza di Sarzanello si celebrano
eventi, matrimoni e cene a tema.
Il Rinascimentale Palazzo Comunale di Sarzana fu edificato nella seconda metà del ‘400 e ultimato sul finire della prima metà del secolo successivo, periodo in cui la città fu sotto il dominio di Genova e governata dal Banco di San Giorgio; a memoria di questo tempo si ricordano le insegne poste nel cortile interno del palazzo e l’immagine di San Giorgio nell’atto dell’uccisione del drago.
Il palazzo è disposto su due ordini, il piano terra decorato a bugnato
con al centro della facciata il portale adornato da una coppia di
colonne poggianti su piedistalli e due esedre che corrono lungo la
parete del palazzo, la decorazione è utilizzata come sostegno al
basamento del piccolo balconcino realizzato con balaustra in pietra, il
piano nobile è semplice e non presenta particolari decorazioni. A
culminare l’impronta architettonica dell’edificio è un cornicione che
corre lungo il perimetro del palazzo, all’interno sono inoltre
conservati resti dell’antica città di Luni e il sarcofago appartenente a
Benedetto Celso.
Il Palazzo Comunale oggi ospita le sale
dell’amministrazione di Sarzana, al piano nobile sono custoditi i
ritratti dei personaggi illustri della città, oltre al dipinto della
Trinità opera di Stefano Lemmi, dove sullo sfondo si può notare la
fortezza di Sarzanello e i campanili della Pieve e della cattedrale
della città.
Il teatro degli Impavidi fu realizzato all’interno dell’edificio che un tempo ospitava la chiesa e il convento dei Domenicani, il quale fu abbandonato nel corso dell’800, la comunità locale non lo lasciò decadere e lo recuperò trasformandolo in teatro privato, preservando alcune tracce del precedente edificio sacro come gli affreschi.
La facciata è suddivisa su due livelli, la prima sezione è decorata a bugnato e suddivisa da lesene, mentre il primo piano presenta una serie di finestre con decorazioni a timpano. L’edificio culmina con un cornicione, sotto il quale fu realizzata la scritta del teatro. L’interno si compone dalla platea realizzata su tre ordini di palchi.
Di fronte il teatro si apre Viale XXI Luglio, zona pedonale adornata da profumatissimi alberi di arancio, che fanno da contorno ai piccoli esercizi e bar presenti lungo la via, al termine della quale si trova la statua del “Genio della Stirpe” opera di Carlo Fontana.
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