Sarà questa la svolta per Alassio, che fino ad allora era rimasto un
piccolo borgo di pescatori, i quali iniziarono ad approcciarsi a una
nuova forma di economia basata sul turismo di persone straniere e di una
certa classe sociale. Furono quindi ristrutturate abitazioni e luoghi
della città per poter accogliere il turista con strutture dedite allo
shopping e allo svago, come i caffè e i casinò, non ultima la
realizzazione di un tempio anglicano e della English Library, la quale
oggi si compone di oltre 15.000 volumi; in oltre fu fondato il Memorial
Gallery Richard West e nel 1923 Daniel Hanbury fondò l’ “Hanbury Tennis
Club”. Molti furono i visitatori stranieri che restarono affascinati da
questa località come Cecil Roberts il quale definì Alassio come: “Portal
to Paradise”.
Una curiosità è data dallo stemma che raffigura la
cittadina di Alessio, in quanto sopra la torre campeggia una figura
femminile, la quale è la rappresentazione di Alasia figlia
dell’imperatore Ottone I, di cui la leggenda narra che si innamorò di un
combattente e con lui fuggì in queste terre, dove diedero inizio alla
loro stirpe.
Nel centro di Alassio si erge la Collegiata di
Sant’Ambrogio edificata attorno all’anno 1000, accanto alla quale svetta
il campanile culminante con una cuspide adornato da una sezione di
bifore e trifore. Durante i secoli la chiesa fu più volte rimaneggiata, l'ultimo rifacimento fu quello della facciata in stile neorinascimentale
durante l’800; l’interno è suddiviso in tre navate realizzate in stile
barocco.
Un ricordo che riporta alla mente l'estate è sicuramente "Miss Muretto di Alassio", questo concorso di bellezza nacque nel 1953 ad Alassio e conclusosi nel 2013, la location vedeva come sfondo il muretto di piastrelle realizzato da Mario Berrino, questa manifestazione ha lanciato diverse ragazze nel mondo dello spettacolo come Simona Ventura e Maria Teresa Ruta.
La nascita di Alassio la si farebbe risalire attorno all’anno 1000 a seguito del primo insediamento dei Benedettini, che avevano già colonizzato l’Isola Gallinara posta di fronte alla spiaggia, i quali nel ‘300 vendettero gran parte dei loro possedimenti al comune di Alassio.
Nel ‘500 iniziarono le incursioni da parte dei pirati, i quali si spinsero sino agli insediamenti interni, pertanto si decise di difendere l’abitato con una cinta muraria, così come fecero molti altri comune che si affacciavano sul mare. Gli scambi commerciali con i paesi del Mediterraneo incrementarono grazie anche all’aiuto della Repubblica Marinara di Genova, la quale diede alla città supporto logistico. Con la caduta della Repubblica Marinara di Genova anche la città di Alassio subì le stesse sorti, fu da prima sotto il dominio Francese e successivamente agli eventi del Congresso di Vienna, con l'avvento della Restaurazione, il territorio fu annesso al Regno di Sardegna, che diverrà in seguito nel 1861 il Regno d’Italia.
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale il turismo tornò ad essere fiorente, tanto da portare all'edificazioni di nuovi e lussuosi hotel, seguendo la scia di quelli realizzati lungo la vicina Costa Azzurra.
Con il boom economico della metà degli anni ’50 Alassio conobbe una notevole espansione economica del turismo, che trainò di gran passo il settore edilizio, oltre a quello balneare che oggi conta più di un centinaio di bagni. Anche i fondali marini di questa baia regalano bellezza, grazie alla fauna che in queste acque pullula, così come la storia , in quanto in queste acque al largo dell’isola Gallinara si custodiscono alcuni relitti come l’imbarcazione mercantile Umberto I e sempre nella baia è stata ritrovata una nave romana, la quale trasportava centinaia di anfore.
Ttuttavia in queste zone è vietata l’immersione e la pesca, per ovvie ragione di tipo naturalistico e storico.
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