Alle spalle della cittadina di Laigueglia si possono percorrere diversi sentieri Naturalistici a piedi o in mountain-bike:
“Percorso Trofeo Laigueglia Mountain bike classic”
“Percorso Trofeo Cross Country”
“Percorso Storico Culturale Ambientale Panoramico”“
Tratto di Altavia – percorso didattico”Area Pic-nic Parco dell’ Orso
Le prime notizie sulla località di Laigueglia compaiono quando questo territorio fu annesso alla Repubblica Marinara di Genova nel 1100. Questo piccolo tratto di mare era abitato principalmente da pescatori. Nel secolo successivo iniziò la forte espansione economica della città, grazie alla pesca del corallo rosso, che spinse molti migranti da altre zone limitrofe a trasferirsi a Laigueglia. Tuttavia tale ricchezza attirò anche l'attenzione dei pirati turchi e dei corsari, i quali attaccavano le navi commerciali e molte volte si spingevano sino sulla terra ferma, depredando e portando con se prigionieri. Fu per difendersi da questi attacchi, che la cittadina decise di edificare tre torrioni, uno dei quali resiste ancora oggi alle intemperie sul lato di levante, anche se ne resta solo una parte. Nel '600 la cittadina di Laigueglia conobbe l'apice della sua economica. La struttura economica commerciale marittima del comune continuò sino ai primi dell'800, quando lungo la costa erano presenti 9 moli, dai quali partivano le piccole imbarcazioni, mentre i grandi velieri attraccavano al largo della Baia del Sole e le merci erano scaricate tramite delle piccole chiatte. Di grande fama erano anche le barche costruite presso i cantieri di Laigueglia, i cui cantieri si rifornivano del legname proveniente dall'Appennino alle loro spalle. La città dopo la caduta della Repubblica Genovese, fu in balia degli eventi storici che caratterizzarono gran parte dell’Italia, soprattutto con la discesa di Napoleone e la restaurazione, con la quale fu deciso di annettere il territorio Ligure al Regno Sabaudo e infine al Regno d’Italia nel 1861.
La gastronomia di Laigueglia è caratterizzata dalla presenza di pietanze a base di pesce, come possono essere i totani fritti, piuttosto che la zuppa di pesce. Ci sono ovviamente altre ricette tipiche come i “friscioi” altro non sono che delle frittelle di farina, i “baci di Laigueglia” realizzati con un impasto di cioccolato, i “marusin” biscotti secchi a base di mandorle e i dolci di mandorle ricoperti da una glassa dando loro una forma tipica di animali: papere o triglie.
La chiesa settecentesca di San Matteo di Laigueglia è una costruzione monumentale eretta in stile barocco sulle fondamenta di una preesistente, la quale fu ampliata così come la vediamo oggi, con l’aggiunta del presbiterio e delle due torri campanarie. Visibile da ogni lato della Baia del Sole, la facciata è decorata da nicchie dove sono riposte statue di santi, i due campanili furono realizzati in posizione retrostante e con pianta a rombo, i quali terminato con una cella campanaria sormontata da una cuspide decorate con maioliche.
Il campanile di sinistra (detto dei
pescatori) è più alto rispetto a quello di destra (dei Patroni), in
quanto si volle dare maggiore risalto a coloro che diedero maggiori
finanziamenti, ovvero i pescatori. L’altare settecentesco è realizzato
con marmi policromi sorretto da angeli, sul quale campeggia il
crocefisso ligneo del XVIII sec. Tra i beni custoditi all'interno della
chiesa ci sono: la statua raffigurante il santo con angioletto in volo
in argento cesellato (1708), opera commissionata da Gian Domenico Musso
importante cambista navale, un’acquasantiera del ‘500, una tela
seicentesca di Bernardo Strozzi e la scultura ligneo di Antonio
Maragliano. Gran parte degli altari presenti sono un'opera di recupero,
in quanto provengono dalla chiesa Genovese di San Domenico, che fu
demolita nel corso dell’800, fu ampliato anche l’oratorio della
parrocchia, il quale era già esistente a partire dal IV sec. d.C.
Accanto alla chiesa si trova il secentesco oratorio di Santa Maria
Maddalena, all’interno del quale è ancora presente l’arredamento
originale, oltre alla pala d’altare realizzata da Domenico
Piola.
All'interno della chiesa è possibile ammirare l’opera temporanea dei “Cartelami”, una struttura teatrale realizzata in carta, tela e legno, decorata con colori a tempera e olio. Questa tipologia di rituale artistico era molto diffusa fra il ‘500 e ‘800, la quale prendeva come momenti evocativi le 40 ore della morte di Gesù. Questi cartelami sono stati restaurati dalla parrocchia di Laigueglia, per donarli alla comunità con questa esposizione temporanea all’interno della chiesa di San Matteo.
Attraverso una scalinata si giunge alla chiesa intitolata alla Madonna delle Penne edificata dai pescatori Catalani nel ‘600, la denominazione conosciuta oggi, proviene dalla traduzione errata della scritta in spagnolo posta sulla statuetta della Madonna “Nostra Señora de la peña” , la quale sarebbe da tradurre come “Nostra Signora della Roccia”, in quanto l’edificio sorge a picco sulle rocce di Capo Meli.
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