COMUNE DI BRESCIA

La città di Brescia è capoluogo dell’omonima provincia e si trova all’imbocco della Val Trompia; grazie alla sua posizione geografica è la seconda città per importanza della regione Lombardia, ponendosi all’interno del crocevia fra le rotte commerciali di Milano e Venezia, in oltre sul suo territorio sono presenti diverse miniere di ferro.

La città venne omaggiata del titolo di “Leonessa d’Italia” da Giosuè Carducci a seguito della sua resistenza contro il nemico austro – ungarico.

Il territorio è prevalentemente pianeggiante, tuttavia alle spalle della città si innalzano le Prealpi bresciane, fra le quali spicca il monte Maddalena alto 874 metri.

La fauna presenta diversi tipi di uccelli, qui si possono trovare: rondine, rondone, merlo, storno, capinera e il balestruccio. A queste specie si aggiungono la gabbianella d’acqua, il pettirosso, l’usignolo, l’allocco e la civetta.



























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Le terre della provincia di Brescia furono abitate ancora prima dell’arrivo dei romani nel VI sec. a.C. dalla popolazione dei Liguri.

I romani diedero il nome alla città di Brixia, nel 41 a.C. la città ottenne la cittadinanza romana, mantenendo una certa autonomia amministrativa. La città divenne un importante centro religioso e fu inserita amministrativamente nella X Regio . Fu costruito l'acquedotto e l'anfiteatro, mentre dove oggi sorge il Duomo Vecchio un tempo c'erano le terme.

Successivamente alla caduta dell’Impero Romano, i barbari invasero la città in un susseguirsi di predomini, da prima gli Unni, nel 176 Odoacre spinse i suoi territori sino a comprendere il territorio bresciano, e successivamente nel 493 Teodorico riuscì ad espugnare Brescia, elevandola a ducato Longobardo. Il regno dei Longobardi si protrasse per alcuni secoli, costruendo sul territorio diverse opere cristiane come il Monastero di San Salvatore a Brescia e la Badia Leonense a Leno. Con la presa del regno da parte di Carlo Magno il territorio bresciano passò in mano all’impero Carolingio, all’interno del Sacro Romano Impero.

Nel XI sec. la città di Brescia divenne libero Comune e nel 1186 istituì la Zecca per coniare moneta propria. In questo periodo storico la città conobbe una forte ascesa economica e commerciale, tanto che i quartieri si ampliarono sempre di più, dovendo pertanto ampliare le mura romane per includere al suo interno le abitazioni periferiche. Quasi mezzo secolo più tardi la città dovette nuovamente procedere con una nuova espansione delle mura, a seguito dei nuovi quartieri, ma tale ampliamento si verificò anche nei confronti dei possedimenti terrieri, andando a scontrarsi con i comuni vicini, soprattutto contro Bergamo e Cremona.

Durante il Medioevo l'agricoltura fu sostenuta attraverso la realizzazione di canali per irrigare i campi, in questa opera fu importante il Monastero di Leno, fondato dal re Longobardo Desiderio.

Il Comune di Brescia fece parte della Lega Lombarda contro l’invasione dell’Imperatore Federico Barbarossa, affiancando quindi le principali promotrici della resistenza: Milano e Piacenza.

Purtroppo il potere autonomo della città venne soffocato da Ezzelino nel XIII sec., questo segnò l’inizio della successione delle Signorie, fra queste quelle degli Scaligeri e dei Visconti.

Nel 1428 le città di Bergamo e Brescia furono annesse allo stato della Serenissima, le quali poterono godere di un periodo di stabilità e tranquillità, che diede possibilità alla città di aumentare la sua popolazione. La città di Brescia conobbe anche un nuovo periodo culturale, in quanto in città arrivarono gli artisti del calibro di Tiziano e Veronese. Sempre sotto il dominio Veneziano la città realizzò la piazza Nuova, oggi identificata come piazza della Loggia, alla sua progettazione parteciparono gli architetti: Palladio e Sansovino.

Un altro aspetto del dominio Veneziano è la costruzione delle mura esterne della città, potenziando quindi quelle medioevali già esistenti, che in età Napoleonica vennero abbattute.

Dopo l’unità d’Italia nel 1861 la città conobbe un aumento dell’industrializzazione, soprattutto nel comparto metallurgico.

Con l’avvento del fascismo l’architettura subì una manipolazione da parte del regime, furono modificati i palazzi adiacenti a piazza della Vittoria, senza tenere conto degli edifici storici, questa disattenzione si manifestò anche nel resto della città, non solo nel periodo fascista, ma anche durante la ricostruzione del dopo guerra.

Alla fine della seconda guerra mondiale, la città fu stremata dai bombardamenti; con  la ripresa post bellica la città risorse, come molte altre città d’Italia. Furono approvate diverse opere pubbliche, fra queste il traforo della Maddalena, per cercare di smaltire il traffico cittadino, il collegamento con la città di Mantova attraverso un canale navigabile e non ultimo il termovalorizzatore, che fu considerato il migliore al mondo. Vennero costruiti diversi quartieri popolari, grazie anche alla cooperativa fondata dal parrocco Don Ottorino Marcolin.

Il tessuto economico della città di Brescia è incentrato nella piccola e media impresa, dove l'artigianato rappresenta una principale fonte di reddito, seguito a ruota dalla grande industria con i suoi grandi complessi di produzione, questi ultimi riguardano sia il settore metalmeccanico, che quello alimentare. Da non dimenticare sono anche le aziende produttrici di mezzi di trasporto come la OM e le produttrici di armi come Beretta. Molto sviluppata è la produzione di macchine utensili lungo la Val Trompia, che negli anni '70 ha visto incrementare fortemente il settore metallurgico, fra le acciaierie più importanti si ricordano la Alfa Acciai. Alla produzione di materie prime pesanti, si affianca anche la produzione di oggettistica per casalinghi, come le posate e la rubinetteria.

Lungo la fascia della provincia si svilupparono altre attività legate al mondo della moda, dando largo spazio al comparto dell'abbigliamento e calzaturiero.

Con la crescita economica e la richiesta di maggiori servizi finanziari, il comparto bancario ha trovato solide radici nel tessuto bresciano.

Negli ultimi anni si è cercato anche di investire sempre di più verso il settore terziario, anello fondamentale della catena economica del futuro che racchiude in sé i mille volti del turismo. Questo si è sviluppato con attenzione verso l'intrattenimento e la ristorazione, avendo un enorme riscontro soprattutto con il tema dell’eno- gastronomia. Questo settore ha trovato grande impulso soprattutto verso la provincia di Brescia, dove la viticoltura ha il suo cuore pulsante nella zona di Franciacorta, in questi territori si trovano le cantine che producono vini con etichette D.O.C. Un altro settore pregiato nell'agricoltura è l'oleicoltura, la quale è presente soprattutto lungo le rive del Lago di Garda.

La città in questo primo decennio del XXI sec. ha cercato di ritoccarsi al meglio, riqualificando molte aree cittadine e ampliando il servizio dei trasposti con la realizzazione della metropolitana leggera, che collega i quartieri nord della città con quelli a sud-est. Sono stati in oltre approvati i progetti per la riqualificazione dello stabilimento della Wuhrer e la nascita del Borgo San Nazzaro.

Non lontano dalla città di Brescia si trova l’aeroporto di Brescia-Montechiari, intitolato al celebre Gabriele D'Annunzio. Questo scalo non riesce a prendere una giusta direzione di espansione, a causa dei continui aumenti di traffico che gli aeroporti circostanti di Verona e Bergamo continuano a registrare, a sfavore quindi del nuovo nato aeroporto di Brescia, battezzato il 25 ottobre del 1999, la cui struttura è principalmente improntata per il passaggio degli aerei cargo.

Una innovativa creazione della città di Brescia è stata la realizzazione del termovalorizzatore, gestito dalla municipalizzata locale, dal quale si ottiene acqua calda da ridistribuire in tutta la città, con un notevole ritorno di introiti. Questa rete di teleriscaldamento fu adottata dalla città di Brescia nel 1972 primeggiando su tutte le altre grandi città d'Italia.

Il clima è mediamente temperato con estati calde e generalmente piovoso durante tutto il corso dell’anno. La città di Brescia è attraversata dal fiume Mella, il quale non è navigabile e soffre di inquinamento delle proprie acque a causa dell’industrializzazione molto elevata. Gli altri corsi d’acqua che cingono la città sono per lo più a carattere torrentizio, fra i quali si ricorda per importanza il Garza. La vicinanza con il lago di Garda, di Idro e di Iseo, ne mitigano il clima.

La cinquecentesca chiesa di San Giuseppe si affaccia su piazza della Loggia, accanto si trova l’omonimo convento e due chiostri, il secondo dei quali fu affrescato con una raffigurazione della veduta dei conventi francescani. L’interno della chiesa è composto da tre navate affrescate, mentre nel presbiterio si trova l’organo seicentesco.   Oggi nei locali del convento si trova il Museo diocesano, fra i reperti esposti si trovano codici miniati, arredi e paramenti sacri.

La chiesa di Sant’Agata fu edificata nel XV sec. con un’unica navata sormontata da una volta a vela sorretta da pilastri in stile gotico, all’interno si trovano una serie di statue risalenti al XVIII sec. L’abside è composto da grandi finestre adorne di terrecotte.

Il tempio intitolato a San Francesco fu realizzato nel XIII sec. in stile romanico – gotico, la facciata a capanna adornata da lesene è sormontata da un rosone. L’interno è suddiviso da tre navate ricoperte da un soffitto ligneo a capriate. A rendere ricco l'interno della chiesa sono una serie di cappelle che si aprono sul lato sinistro della navata, mentre un tempo tutto l’edificio era decorato con affreschi. Un altro elemento decorativo di rilevante importanza lo si trova sull'altare maggiore dove è collocato un bassorilievo raffigurante il “presepio”. Dal lato destro si accede al chiostro realizzato nel XV sec., a seguire il chiostro grande ogivale e successivamente alla sagrestia, in quest’ultima l’arredamento è composto da mobili quattrocenteschi.

Il tempio presenta una facciata in stile Neoclassico sormontata da colonne corinzie. L’interno è composto da un’unica navata che si conclude nell’abside dove è collocato il polittico di Tiziano, raffigurante la resurrezione con la figura dell’Arcangelo Gabriele, l’Annunziata e altri santi. All’interno della chiesa sono custodite altre opere, fra queste quelle del Moretto, due delle quali si trovano della canonica, in quest’ultima sono ancora presenti i quattrocenteschi sedili intagliati.

Il Duomo Nuovo sorse sulle fondamenta di una precedente Basilica paleocristiana del VI sec. , l’edificio fu edificato a partire dal XVII sec., ma la costruzione terminò attorno al XIX sec. In questi due secoli i lavori non furono lineari, ma interrotti più volte, questa fu la causa per la quale l’edificio presenta diverse forme stilistiche. Al progetto lavorarono in successione cinque architetti, per la realizzazione della cupola il progetto che si seguì fu quello di Luigi Cagnola, questa fu ultimata solo nei primi dell’800 da Rodolfo Vantini, divenendo la terza cupola più grande d'Italia, dopo quella di Santa Maria del Fiore a Firenze e San Pietro in Vaticano. L’edificio presenta una pianta a forma di croce greca, suddivisa in tre navate.

Il complesso della Madonna delle Grazie è composto dalla chiesa cinquecentesca e dal santuario.

La chiesa presenta un interno suddiviso in tre navate e adornato da stucchi in stile barocco, a sinistra del tempio si colloca un giardino rinascimentale adornato da una fontana e dalla statua raffigurante la Madonna. Attraverso il cortile si accede al Santuario rielaborato negli interni nel corso del ‘800.

Il monastero fu voluto dalla regina del re Longobardo Desiderio, la regina Ansa nel 753, qui si venne a rifugiare la figlia del re Longobardo : Ermengarda, la quale fu ripudiata da Carlo Magno, il quale aveva progettato la sua discesa nella penisola italica per entrare in possesso dei suoi territori.

Questo monastero fu un centro non solo religioso, ma anche fulcro economico e politico. Il monastero fu soppresso successivamente agli editti Napoleonici nel 1797, per essere restituito alla città come Museo. Accanto al monastero fu eretta la chiesa intitolata all’omonimo santo, la struttura non presenta ne facciata ne abside, l’interno è composto da un grande ambiente suddiviso in tre navate, sorretto da tredici colonne. Gli affreschi sono risalenti al IX sec. e rappresentano l’apocalisse e alcune storie di santi. Al disotto della chiesa si trova la cripta, i cui affreschi del VIII sec.

Sempre all’interno del complesso del monastero si trova l’oratorio di santa Maria in Solario del XII sec. , presenta una pianta quadrata, qui si colloca il tesoro del monastero, attraverso una scaletta ricavata nella parete si giunge all’oratorio affrescato da artisti bresciani nel XVI sec.

Adiacente al Monastero di San Salvatore si trova anche la chiesa di Santa Giulia, un edificio risalente al XV sec. ed ampliato nel secolo successivo. Attualmente utilizzata per mostre temporanee, accolte all’interno dell’unica navata.

Oggi il monastero ospita il museo della città, composto da opere di autori bresciani.

Il Duomo Vecchio è un edificio in stile romanico costruito nel XI sec., il quale si erge sulle fondamenta a sezione circolari, la struttura culmina con una copertura a tamburo. Il portale d’ingresso fu rielaborato nel ‘700, l’interno si presenta spoglio ma autoritario, con cupole emisferica sorretta da otto archi a tutto sesto poggianti su altrettanti pilastri. Il presbiterio fu aggiunto sul finire del ‘400. Di fronte alla cappella di Santa Lucia e San Marco si trova un dipinto che raffigura la piazza del Duomo nel XVII sec. Dietro all’altare si trova la cappella del tesoro, ove sono custodite le reliquie e i tesori del Duomo, fra questi spicca il reliquiario della Santa Croce decorato in oro e argento. Scendendo le due scalinate poste davanti all’altare, si giunge alla cripta di San Filastrio, dove si posso riconoscere alcuni elementi risalenti al IX sec., qui furono collocati capitelli classici del V sec., nelle piccole absidi si trovano affreschi, mentre sul pavimento sono ancora visibili i resti di un precedente mosaico, il quale decorava il precedente edificio. Sempre nella cripta si trova il sarcofago di Bernardo Maggi vescovo morto nel XIV sec., l’opera fu realizzata utilizzando il marmo rosso di Verona .

La costruzione del tempio risale al ‘400; l’edificio fu successivamente rivisitato dall’architetto Rodolfo Vantini. All’interno si trovano diverse opere del Moretto, che operò a Brescia già in gioventù.

Il tempio fu edificato nel ‘400 e rimaneggiato nel XVIII sec. L’interno è composto da un’unica navata terminante in un presbiterio sormontato da cupola. L’altare maggiore è decorato da sculture e da una pala d’altare raffigurante sei santi. Sul lato sinistro della navata si trova l’accesso alla cripta sotterranea, la quale risale alla prima edificazione quattrocentesca. L’ambiente sottostante è suddiviso da tre navate, ed è decorato con affreschi del XV sec., in oltre qui è custodito un dipinto a tempera raffigurante la Natività.

La chiesa fu costruita sul finire del ‘500, la quale fu distrutta a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nell’immediato dopo guerra furono intrapresi i lavori di ricostruzione, che portarono alla luce i resti di un precedente edificio romanico a tre navate.

L’impianto originale della chiesa risalirebbe al IV sec. d.C., ma la costruzione fu rimaneggiata nel corso del XV sec., assumendo forme rinascimentali, mentre dello stile gotico rimane solo l’interno dell’abside. La pianta della chiesa è a forma di croce latina suddivisa in tre navate, sull’altare maggiore è collocata una croce lignea del ‘400, mentre nel presbiterio sono collocate opere del Moretto. All’intero del tempio furono realizzati un battistero e il chiostro del XV sec.

La chiesa risale al XII sec., la struttura presenta una facciata seicentesca, l’interno è composto da un’unica navata, la quale fu decorata dall’artista Gaetano Cressini.

La chiesa fu edificata attorno ai primi anni del ‘500, sul luogo che in origine ospitava un sacello con il dipinto della Madonna con Bambino, oggi custodito all’interno della chiesa stessa. L’edificio è costruito con una pianta quadrata, la facciata è adornata da un bassorilievi e da un peristilio aggiunto nel XVI sec., l’interno è suddiviso in tre navate terminanti in un’abside, quest’ultimo è decorato con una serie di sculture settecentesche realizzate in stile barocco.

Il tempio presenta una facciata incompiuta, all’interno l’ambiente è composto da un’unica navata adornata da colonne di marmo rosa che sorreggono il soffitto composto da due cupole, mentre le pareti sono decorate da affreschi.

L’edificio della biblioteca fu realizzato nel ‘700, il quale si affaccia su piazza Martiri Belfiore, collocata dietro il palazzo del Broletto e la Rotonda. La Biblioteca conserva al suo interno circa quattrocentomila fra volumi e opuscoli, oltre a mille incunaboli, codici miniati e manoscritti. Fra tutte queste opere spicca l’Evangelario del V sec.

Il Broletto era il palazzo Comunale, il quale fu edificato in stile romanico – gotico nel XIII sec. per poi essere rimaneggiato nel corso del tempo dai vari signori che amministrarono il loro potere in città. Sulla destra dell’edificio sorge la Torre del Popolo risalente al XII sec., oltrepassando il portale romanico si giunge nell’androne che anticipa l’ingresso del cortile, al centro del quale è collocata una fontana settecentesca, mentre il porticato corre lungo due lati. Alcune delle stanze dell’edificio presentano ancora gli antichi affreschi che ornavano quegli splendidi saloni, risalenti al XIII sec.

Questo castello fu un’antica fortezza, innalzata attorno al XIII sec. sulle antiche rovine di un luogo di culto risalente all’età del bronzo.

Il Monte di pietà è composto da due edifici collegati fra loro da una galleria. Sulla destra si trova il Monte Vecchio edificato da Filippo de Grassi sul finire del XV sec. con loggia centrale e facciata rinascimentale in stile veneziano con epigrafi romane.   A sinistra si trova il Monte Nuovo realizzato nel ‘600 su progetto di Pier Maria Bagnadore; l’architetto cercò di rispettare le linee architettoniche dell’adiacente edificio, realizzando anche portali dorici con grandi lesene corinzie.

Il palazzo presenta una facciata con due portali, uno affacciato su via Carlo Cattaneo adornato da Talomoni, oltre agli adornamenti dei timpani delle finestre e i doccioni.

L’edificio rinascimentale era la sede del Consiglio speciale dell’Aristocrazia cittadina, oggi divenuto il Palazzo del Comune. La costruzione della Loggia risale alla fine del ‘400, la quale fu terminata nel secolo successivo. La costruzione è sorretta da un portico con quattro colonne suddiviso in tre navate, a loro volta composta da tre campate ciascuna. Le decorazioni furono realizzate con tondi di teste di imperatori e semicolonne corinzie. Il piano superiore è sovrastato da una cupola a forma di carena di nave in fogli di piombo.

Oggi l’edificio ospita il Magistero dell’Università Cattolica di Milano, il palazzo fu restaurato nel ‘500 dal Beretta. Il complesso comprende anche una chiesa, dove sono stati ritrovati i resti di un’abitazioni di epoca romana.

Il palazzo fu riedificato nel corso del ‘700, ma fu distrutto nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, che tuttavia fecero riscoprire i resti del precedente edificio risalente al ‘300.

Il palazzo Vescovile sorge accanto alla Biblioteca Queriniana, l’edificio fu realizzato nel corso del ‘400 per poi essere rimaneggiato nel secoli successivi. Al palazzo si accede mediante una cancellata settecentesca; arrivando al salone principale si possono ammirare gli affreschi di Antonio Gandino che ritrasse su queste pareti i vescovi bresciani e una Madonna con Bambino.

La torre fu edificata nel XIII sec. sul perimetro delle mura medioevali del tempo, la costruzione fu poi sopraelevata nel corso del XVIII sec.; alla base della torre fu collocata nel ‘500 una fontana, opera di Pier Maria Bagnadore.

La piazza rinascimentale sorge sul sito di una precedente piazza dove si svolgeva il mercato in età medioevale. La costruzione del nuovo sito fu iniziata nel ‘400, per essere completata solo due secoli dopo. A questo progetto partecipò l’architetto Leon Battista Alberti. Gli edifici che si affacciano sulla piazza furono realizzati su impronta del Palladio, l’edificio principale è quello della Loggia edificato fra il seicentesco Palazzo Notarile e il Palazzo Vender. Sulla piazza si affaccia anche un portico composto da colonne ioniche e la torre dell’orologio del ‘500, in quest’ultimo edificio fu inglobata una stele in marmo in memoria delle vittime dell’attentato del 28 maggio del 1974, i vili avevano progettato la strage nascondendo in un bidone la bomba che alla sua deflagrazione uccise 8 persone e molte altre rimasero gravemente ferite, le quali si trovavano in piazza della Loggia per partecipare ad una manifestazione anti fascista.

Questa piazza era il centro religioso della città romana, qui sorgevano il tempio Capitolino e il teatro, ancora oggi sono ben visibili la pavimentazione e il muro di delimitazione dell’area.

Il tempio Capitolino fu edificato attorno al 73 d.C. per volere di Vespasiano, la struttura si componeva di un colonnato corinzio alto 11 metri, il quale sorreggeva il pronao al quale si giungeva mediante una scalinata. Ai piedi di quest’ultima si trovava un santuario repubblicano. All’interno del tempio capitolino è presente un museo lapidario e mosaici. Durante la campagna di scavi fu scoperta la statua della Vittoria Alata.

Il Teatro romano durante il corso dei secoli fu ricoperto da costruzioni, le sue gradinate potevano contenere all’interno della cavea circa ventimila persone.

Questa piazza fu la piazza del Duomo, che cambiò il suo nome in onore del papa bresciano Giovanni Battista Montini. Su questa piazza si affaccia il Broletto, la Rotonda, il Duomo nuovo e il palazzo dei Camerlenghi. Come ornamento  alla piazza furono collocate nel settecento due fontane.

Piazza della Vittoria fu realizzata in età Fascista sotto il progetto di Marcello Piacentini seguendo le linee razionaliste del regime, questo luogo in precedenza era il quartiere medioevale del Carmine e della chiesa di Sant’Ambrogio. Lungo il lato nord si trova la facciata del palazzo delle poste, accanto al quale si trova un edificio cinquecentesco sopravvissuto alla demolizione di quel periodo. Dal lato opposto si trova l’Arengario edificato in pietra rossa di Tolmezzo con raffigurazioni ispirate alla nascita della città di Brescia.