COMUNE DI CREMONA

La città di Cremona è capoluogo dell’omonima provincia, la quale sorge sulla riva sinistra del fiume Po ed è attraversata dal Naviglio che prende il nome dalla città stessa.
Cremona fu colonia romana nel III sec. a.C. , la cui popolazione sfruttò già allora i canali e i fiumi per la navigazione e lo spostamento rapido delle merci. Ad oggi il centro storico di Cremona conserva gran parte la struttura romanica.




































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,Cremona fu Castrum Romano a partire dal III sec. a.C. , eretto avamposto militare fortificato a ridosso del fiume Po. Con la caduta dell'impero Romano la città decadde, ma non il suo porto fluviale e le sue strutture edilizie. Fu territorio Bizantino fino alla conquista da parte dei Longobardi nel VII sec.

Cremona divenne libero comune nell’anno 1000, a seguito di uno scontro avuto contro l'imperatore Enrico IV. La città strinse in oltre accordi militari difensivi con le terre di Matilde di Canossa, al fine di creare un baluardo contro le truppe imperiali. Successivamente i dissidi tra papato e impero si attenuarono quando Enrico IV osservò la sua fedeltà al papa, allorché alla città di Cremona fu donata quella di Crema. Da questo momento in avanti Cremona imporrà la sua forza contro i comuni vicini per il controllo del suo territorio. Anche a Cremona sorsero lotte intestine guidate dalle fazioni contrapposte dei Guelfi e dai Ghibellini, tanto che costruire due Palazzi Comunali.
Con la salita al potere dell'imperatore Federico Barbarossa, Cremona si alleò con quest'ultimo, al fine di riportare sotto il suo dominio la città di Crema, che nel frattempo aveva cercato di ribellarsi grazie agli aiuti arrivati da Milano. Una volta riportato il dominio su Crema, Cremona affiancò l'imperatore Barbarossa alla volta dell'attacco contro Milano. Questa fedeltà con l'imperatore permise a Cremona di poter avere una zecca e di battere moneta propria. Nel '200 Cremona trova nell'imperatore Federico II un nuovo alleato, affianco del quale combatté diverse battaglie, fra queste quella più importante fu contro la Lega Lombarda. Tra la fine del XIII sec. e l'inizio del XIV sec. Cremona vide una serie di dissesti interni, che portarono alla caduta di diverse figure di potere come il Capitano del Popolo. Questa situazione incerta divenne terreno appetibile per i signori in cerca di potere, fra questi ci fu anche il marchese Cavalcabò. Nel 1322 la città fu conquistata dai Visconti e assoggettata al ducato di Milano, passando successivamente agli Sforza. Il '400 fu un periodo fiorente per la cultura locale, tanto che fu aperta l'Università dei Mercanti presso il Palazzo Cittanova. Sul finire del secolo la città fu sottratta alla signoria Milanese a favore della Serenissima, ma poco dopo, nel 1509, la città tornò sotto il ducato di Milano, per divenire nel 1524 un possedimento Spagnolo. Questo periodo storico vide Cremona al centro di diversi conflitti, che portarono a continui saccheggi e decadenza. Nel secolo successivo la città fu invasa dalla peste causando migliaia di morti, questo portò ad un indebolimento del potere centrale Spagnolo a favore dei pretendenti esterni e nel 1514 la città andò in mano agli Austriaci.

L'economia della città è prevalentemente puntata verso il settore primario agricolo, dal quale derivano i successivi processi di lavorazione del settore secondario della trasformazione del prodotto agricolo e di allevamento. A dare man forte al settore industriale si affianca il ramo della metalmeccanica e quello petrolchimico. La città di Cremona è anche nota per la bravura dei sui artigiani nel realizzare strumenti musicali ad arco. Un altro elemento che caratterizza la città dopo il “torrone” è la “mostarda” composta da frutta candita.

La provincia di Cremona è soggetta a una maggiore piovosità soprattutto nei mesi autunnali, mentre durante i restanti mesi dell'anno le precipitazioni si attenuano, annullandosi quasi nei periodi estevi ed invernali.

Il duomo di Cremona è intitolato a Santa Maria Assunta, l'edificio presenta un insieme diverso di stili, che vanno dal romantico al rinascimentale. La struttura originaria fu edificata nel XII sec.

La facciata marmorea a capanna culmina in tre torrette, è composta da due ordini di logge e da un rosone centrale sovrastante la loggia sorretta da tre arcate, nonché da decorazioni composto da colonnine tortili. Sul finire del '400 venne realizzato l'attico composto da quattro nicchie sovrastate il rosone. Il portale di ingresso è sorvegliato da due leoni stilofori reggenti un protiro decorato da un'apertura ad arco. Ai lati del timpano si trovano le nicchie dove sono collocate le statue dei due santi protettori della città, mentre al centro si trova l'emblema di papa Gregorio XIV. L'edificio ha una pianta a croce latina, l'interno è suddiviso in tre navate sorrette da pilastri sui quali poggiano archi e volte, terminanti in tre absidi. Sulla navata centrale si affacciano i matronei, ornati da bifore . Ad ornare le pareti sono gli affreschi con la raffigurazione della Vita della Madonna e di Gesù, la sequenza di affreschi si conclude con la crocefissione e la resurrezione. A tale opera lavorarono diversi maestri fra i quali: Boccaccino, Pordenone, Bernardino Gatti e il Bembo. All'interno del duomo sono anche presenti altre opere di pregio, quali il quattrocentesco coro ligneo intarsiato e l'organo. Sotto il presbiterio si trova la cripta, che fu riedificata nel '600 a causa di un crollo che ne compromise la stabilità. L'interno di questo ambiente è suddiviso in tre navate, qui fu collocata la cinquecentesca ”Arca dei santi Marcellino e Pietro”.

Il battistero fu realizzato in laterizio nel XII sec. in stile romanico, fu rimaneggiato in epoche successive; presenta una pianta ottagonale, il portale d'ingresso è sorvegliato da due leoni stilofori reggenti il protiro. La costruzione risulta asimmetrica, infatti i lati che si rivolgono verso la piazza furono decorati con lastre marmoree, mentre le restanti facciate furono lasciate allo stato grezzo. Nei secoli furono realizzate altre parti della costruzione come la galleria e i loculi attraverso i quali la luce filtra verso l'interno, così come dal lanternino della cupola. All'interno del battistero si trovano due altari realizzati in stile barocco, mentre al centro della sala si trova il cinquecentesco fonte battesimale realizzato in marmo rosso di Verona, di forma anch'esso ottagonale, opera di Lorenzo Trotti.

La costruzione originale della chiesa risale al VIII sec. ma fu distrutta durante un terremoto nel XII sec.,  fu ricostruita e rimaneggiata nei secoli, anche in tempi recenti. L'edificio si presente in stile romanico – lombardo con facciata in cotto suddivisa in quattro sessione da semi colonne, nelle due sessioni laterali si aprono due rosoni, mentre in quella centrale furono realizzate una serie di bifore sopra le quali fu aperto un rosone. La decorazione della facciata si conclude con una serie di archetti pensili.
L'interno è suddiviso in tre navate, sorrette da colonne ornate da capitelli di stile romanico, terminanti in un'abside, un tempo erano presenti anche due absidi minori ma furono abbattute per la costruzione della torre campanaria nel corso dell'800. Lungo le navate minori furono realizzate una serie di cappelle, mentre nel catino absidale è conservato l'opera che raffigura il Cristo Giudice del XII sec., accanto all'altare maggiore si trova invece la statua di San Michele nell'atto di soggiogare la Bestia.
Sotto al presbiterio fu ricavata la cripta, la cui volta è sorretta da colonne ornate da capitelli di stile longobardo. 

La chiesa intitolata a San Pietro risale al XI sec, ma rielaborata nel '500, il tempio ha una base a croce latina e l'interno è suddiviso in tre navate.

Il tempio intitolato a San Sigismondo fu edificato nel XV sec. per volere di Maria Bianca Visconti. Sulla facciata si trova un rosone, l'interno è composto da un'unica navata sormontata da una volta a botte. Adiacente alla chiesa si trova il chiostro composto da un portico sorretto da colonne e una piccola chiesa. All'interno del Tempio sono esposte diverse opere, fra queste si ricordano quelle realizzate da Antonio Campi e l'organo ottocentesco di Luigi Acerbis

La costruzione attuale, intitolata a Sant'Agata, fu edificata nel XV sec. affiancata da un campanile in stile romanico terminante in una cuspide. La pianta del tempio è a croce latina, mentre lo spazio interno è suddiviso in cinque navate

La chiesa di Sant'Agostino risale al XIV sec. ma fu rimaneggiato nel tempo. La pianta del tempio è a forma basilicale, lo spazio interno si divide in tre navate sorrette da pilastri, sui quali poggiano volte a botte.

Il Torrazzo è la torre campanaria nonché il simbolo della città, il quale si eleva per più di 100 metri ed è collevata al Duomo attraverso un porticato adornato da una loggia. La torre fu realizzata in laterizio in due diversi momenti, in quanto la prima parte fu terminata nel XIII sec. mentre la cuspide fu aggiunta successivamente. E' possibile salire sulla torre attraverso una scalinata che conduce sino alla cella campanaria. Nella torre fu anche incastonato nel ‘500 l’orologio astronomico. 

La loggia dei Militi fu edificata nel XIII sec. in stile gotico, realizzata in cotto; la data di costruzione è attestata dalla lapide incastonata sulla facciata dell'edificio. La struttura è composta da un portico, sopra il quale si trova una serie di bifore e trifore, l'opera termina con la rifinitura a merlatura. Nel portico della loggia sono presenti due statue raffiguranti Ercole nell'atto di sorregge lo stemma della città.

Il palazzo duecentesco del Comune si compone di un portico sorretto da otto arcate, sopra il quale scorrono una serie di finestre decorate da lesene e archi, a conclusione della decorazione architettonica fu realizzata una merlatura. Nel corso del tempo il palazzo fu ampliato, sino ad includere al suo interno anche un giardino. Il piano superiore è accessibile mendiate uno scalone; qui si trovano la sala del Consiglio, il salone della Consulta, la sala della Giunta e la saletta dei Violini , in questa sala sono conservati alcuni pezzi strumentali fra cui il violino di Carlo IX di Francia

Il palazzo sorse durante l'epoca dei dissidi interni al comune di Cremona. L'edificio duecentesco fu realizzato al di fuori della cerchia muraria della città. Il palazzo fu realizzato su due piani, la parte inferiore composta dal porticato con volte in stile gotico, mentre il piano superiore è ornato da una serie di trifore, campeggiate dalla merlatura che chiude la facciata del palazzo. Nel '400 il palazzo divenne la sede dell'Università dei Mercanti di Fustagno.

L'edificio risale al XVI sec. realizzato per la famiglia Dattaro. Oggi qui si trova la sede del Museo Civico il quale si è arricchito nel tempo anche di varie donazioni private. All'interno della Pinacoteca sono custodite opere che ripercorrono la cronologia del tempo a partire dal '300 sino ad arrivare al XX secolo, incentrate soprattutto sui maestri Lombardi.

Il palazzo Fodri fu realizzato in stile rinascimentale lombardo attorno al '500, su commissione di Benedetto Fodri, un importante commerciante del tempo. Il portale d'accesso fu realizzato in marmo; all'interno si trova il cortile di forma trapezoidale, composto da un portico e da ornamenti in cotto.

L'edificio fu edificato sul finire del XV sec. , la facciata fu decorata con marmo bianco e rosa con l'aggiunta del rivestimento a bugnato. Il palazzo oggi ospita la scuola di Paleografia e Filologia musicale, oltre alla scuola internazionale di Liuteria.

Il Teatro Ponchielli si pone nella cerchia dei più antichi teatri d'Italia. Questo teatro sorge sulle fondamenta del precedente teatro seicentesco, che fu utilizzato per ricavarcene un tempio di culto. Il Teatro sorse nel '700 per volere di una cerchi di nobili della città, i quali vollero dotare Cremona di un nuovo Teatro.
L'edificio fu divorato da un incendio agli inizi del '800 che lo distrusse. Fu ricostruito subito dopo da Luigi Canonica, e nuovamente edificato successivamente a causa di un nuovo incendio. La struttura presenta una facciata in stile neoclassico sormontata da un pronao sorretto da colonne ioniche. La pianta dell'edificio si sviluppa a forma di “U” composta da tre ordini di palchi. Il teatro fu in fine dedicato al celebre musicista cremonese Amilcare Ponchielli morto sul finire dell'800. Agli inizi degli anni '90 del secolo successivo il teatro divenne di proprietà del Comune di Cremona, che lo ristrutturò riportandolo a nuovo splendore.