COMUNE DI NOVARA

La provincia di Novara si dirama lungo i confini di quella della lombarda Milano, comprendendo al suo interno la sezione pianeggiante della Pianura padana e salire verso i rilievi delle Prealpi, in quest’ultimo tratto i confini provinciali sono segnati dalla presenza delle rive del Lago Maggiore , mentre il Lago D’Orta è al confine con la provincia di Verbania. I corsi d’acqua più importanti sono il Ticino che fa da confine naturale con la regione Lombardia, i fiumi Agogna e Terdoppio che cingono la città di Novara e il Sesia che scorre lungo il confine con la provincia di Vercelli.

La città di Novara si trova al centro del trasporto delle merci con la Regione Lombardia, la Svizzera, nonché direzione obbligata verso Torino e il versante Ligure; questa collocazione geografica le ha da sempre valso un ruolo importante per i commerci agricoli e successivamente per i prodotti industriali. La città di Novara è classificata come la più popolosa dopo Torino.

















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Il territorio di Novara fu abitato dalla popolazione dei Liguri, successivamente fu conquistato dai Romani, divenendo una colonia nell’89 a.C. e innalzata a Municipium sotto l’impero di Cesare. Con la caduta dell’impero Romano la città fu invasa dai barbari e successivamente dominata dai Longobardo fino al IX sec. quando fu assoggettata al regno dei Franchi. Nell’XI sec. Novara divenne un Comune governato da Consoli, sottomesso al potere imperiale di Federico Barbarossa. Nel ‘300 indebolita internamente dalle lotte fra le varie famiglie nobili, fu presa dai Visconti Signori di Milano. Nel ‘500 fu conquistata da Carlo V e trasformata in marchesato, divenendo una città militarizzata a scapito dell’economia e del commercio, questo portò anche ad una maggiormente fortificazione delle mura. Agli inizi del ‘700 fece parte dell’impero Austriaco e successivamente nel 1738 divenne possedimento dei Savoia, sul finire del secolo fu presa dai Francesi di Napoleone, la quale fu restituita  dopo la Restaurazione. Nell’800 prese avviò lo sviluppo della città, sia sul fronte economico che urbanistico, grazie all’industrializzazione che iniziava a prendere piede con le prime industrie tessili e metalmeccaniche. Nel 1859 con Regio Decreto nacque la provincia di Novara, dove al suo interno erano incluse anche le attuali Vercelli e Biella.

Il territorio del Novarese è caratterizzato da un paesaggio piatto e costante, in questo contesto paesaggistico sono incastonate le risaie e filari di pioppi.  Il tessuto industriale di Novara è composto da diversi settori: chimico, farmaceutico, trasformazione alimentare, al quale si aggancia il settore terziario con il comparto del commercio e dei servizi, fra questi anche i trasporti generano un forte indotto, in quanto Novara resta lo snodo ferroviario del transito delle merci in partenza e in arrivo dall’Europa.  Il terziario avanzato è dominato dalla presenza del settore bancario, sul territorio della provincia si trova anche la sede centrale dell’istituto Bancario Sella.

La Basilica intitolata a San Gaudenzio fu edificata a partire dal ‘500, i cui lavori continuarono nel secolo successivo. La basilica è affiancata da un settecentesco campanile realizzato su progetto di Benedetto Alfieri in stile barocco su pianta quadra che si eleva per 92 metri, la struttura è suddivisa in tre sezioni impreziosita da una serie di colonne. La struttura della basilica è sormontata da una cupola in stile neoclassico che svetta per 121 metri, tale progetto fu di Alessandro Antonelli, la quale è composta da quattro sezioni concentriche ornate da colonne terminante in una guglia reggente la statua del Salvatore (l’attuale statua è una copia, l’originale è custodita nel transetto sinistro della basilica). L’interno della basilica è realizzato su di una pianta a croce latina, composta da un’unica navata adornata al centro da un lampadario in ferro battuto e da tre cappelle per lato, divise fra loro da colonne. Nel transetto destro si accede alla cappella di San Gaudenzio di forma ottagonale affrescata nella volta con la raffigurazione del Trionfo di San Gaudenzio, all'interno si trova anche l'urna con le spoglie del santo (il quale fu vescovo della città di Novara nel V sec. d.C.). L’altare maggiore della basilica fu realizzato in stile barocco con marmi e bronzi, nel lato destro del presbiterio è collocata una cattedra, la quale è utilizzata il giorno dell’insediamento del vescovo della città di Novara.

Il Duomo di Novara fu riedificato nel XIX sec. da Alessandro Antonelli, sulle fondamenta della collegiata romanica intitolata a Santa Maria, di cui resta visibile solo il chiostro della canonica. La facciata è composta da un pronao corinzio e da un quadriportico sorretto da quattro colonne scanalate ornate da capitelli, all’interno del quale si trovano lapidi e busti; sul lato sinistro del tempio scorre un porticato sorretto da una serie di colonne, il quale si affaccia su piazza della Repubblica. L’interno del Duomo è realizzato su una pianta basilicale suddivisa in tre navate, sorrette da colonne scanalate. L’altare maggiore fu realizzato in stile neoclassico, il quale è sormontato da un baldacchino composto da otto colonne adornato da statue di angeli e putti. Nel presbiterio fu realizzato un affresco raffigurante l’incoronazione della Madonna, mentre il pavimento è decorato a mosaico con tasselli bianchi e neri raffiguranti storie delle sacre scritture: Adamo ed Eva e i Fiumi del Paradiso. Adiacente al Duomo si trova uno dei pochi ambienti superstiti della precedente abbazia romanica: l’orario di San Siro, dove ancora sono visibili gli affreschi romanici. È in oltre presente un tesoro, il quale si compone di vari pezzi pregiati fra cui: arazzi fiamminghi del XVI sec. e l’editto consolare Eburneo.
Al chiostro della Canonica si può accedere passando per il cortile del Vescovado, la struttura è formata da portici sorretti da pilastri di forma ottagonale sui quali poggiano archi ogivali, qui furono allocati lapidi e sarcofagi.
Accanto al duomo si erge il battistero risalente al tempo paleocristiano del V sec. d.C. , all’interno del quale si conserva un ciclo di affreschi di influenza bizantina raffigurante “I sette squilli dell’Apocalisse”; l'edificio fu rimaneggiato nel X sec. con l’aggiunta della cupola emisferica. L’edificio ha una pianta di forma ottagonale, dove agli angoli si innalzano otto colonne marmoree ornate da capitelli corinzi, ad ornare le pareti oltre all’affresco romanico, anche un’opera quattrocentesca raffigurante “Il Giudizio Universale”; al centro dell'edificio è collocata la ottagonale vasca battesimale. 

La chiesa intitolata a San Pietro del Rosario si affaccia su piazza Gramsci e fu eretta nel XVI sec.; la facciata è divisa in due ordini solcata da semicolonne ed ornate da capitelli sui quali si colloca un timpano, a concludere la decorazione stilistica sono cinque nicchie (due per lato e una posta sopra al finestrone) dove furono allocate le statue. L’interno della chiesa è composto da un’unica navata, sormontata dalla volta affrescata; mentre sul lato destro è collocato il battistero.

All’interno del Broletto, al quale si accede da piazza della Repubblica, si trovano gli edifici pubblici cittadini risalenti al periodo medioevale: il trecentesco Palazzo del Podestà decorato da monofore, il duecentesco Palazzo della corporazione degli Artigiani al quale fu aggiunto un settecentesco portico (oggi è la sede del Museo Civico e della Galleria d’Arte Moderna), ed in fine il palazzo del Comune risalente al ‘200 composto da un atrio sorretto da pilastri sui quali poggiano archi, come ornamento dell’edificio furono realizzate delle sequenze di trifore, oltre a degli affreschi.

Il Castello Sforzesco di Novara si affaccia su Piazza Martiri della Libertà dalla quale si distacca per mezzo del fossato, l’edificio fu edificato nel XIV sec. dai Visconti di Milano sulle fondamenta di una precedente costruzione duecentesca, successivamente ampliato nel secolo successivo da Galeazzo Maria. Durante l’epoca spagnola il castello fu modificato, al quale furono aggiunti i bastioni ed adibito a caserma. Durante l’età napoleonica l'edificio fu adibito a carcere, tale funzione continuò per oltre un secolo, fino a quando nel XX sec. divenne di proprietà del Comune di Novara.