COMUNE DI FOGGIA

La provincia di Foggia è solcata principalmente dal Tavoliere delle Puglie, un’are prettamente pianeggiante, dove i rilievi fanno la loro comparsa a confine con la regione Molise e Campania, lungo la fascia Appennica che ne segna i confini. Le vette più prominenti raggiungono i 1100 metri: Monte Crispiniano (1105 m.) e Monte San Vito (1015 m.). L’altra sezione montuosa della provincia è quella situata nel Gargano.
La zona del Gargano si trova sulla costa Adriatica, dove i fondali sono bassi e sabbiosi,  qui fu fondato nel 1991 il Parco Nazionale del Gargano, per la tutela della macchia mediterranea, oltre alle specie boschive: pini, lecci e aceri. Fanno parte dell’area protetta anche i laghi costieri: Varano e Lesina. Il Gargano è anche una terra di pellegrinaggio, restata immutata nei secoli, quando un tempo da qui si salpava con le navi in direzione della Terra Santa. Qui si trovano le chiese di San Leonardo e Santa Maria dello Spirito.

per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico della provincia vede al suo interno diversi corsi d’acqua, fra i quali i più importanti sono: Fortore che per un tratto segna il confine con la regione Molise, Candelaro che raccoglie le acque di diversi affluenti e canali (citiamo i più importanti: Triolo, Salsola e Celone), Cervaro, Carapelle, Marano Castello che giunge nelle saline della Provincia di Bari e l’Ofanto che giungendo dalla Regione Campania segna il confine successivo fra le regioni pugliesi di Foggia e Bari.

Un’altra zona importante per la fauna e la flora legata alla provincia di Foggia è l’arcipelago delle Isole Tremiti, le quali si trovano in una posizione geografica a nord del Gargano di fronte il lago di Lesina. L’arcipelago si compone di tre isole: San Domino, San Nicola (isola abitata) e Capraia, queste sono racchiuse all’interno di una Riserva Marina. Le isole tremiti furono abitate già nella Preistoria, così come attestano i ritrovamenti di cocci e armi, per divenire un’area controllata dai Greci per i commerci e successivamente entrata sotto il dominio Romano. Durante il periodo dei Borboni le Isole furono utilizzate come luogo di deportazione per i carcerati, solo con la fine della seconda guerra mondiale le isole furono liberate dalla presenza del carcere e la popolazione locale poté nuovamente riappropriarsi del territorio potendo quindi fondare il comune annettendo al suo interno anche l’isola di Pianosa. Le isole da quel momento hanno iniziato una rapida ascesa nel settore turistico, grazie anche ai collegamenti giornalieri da Termoli (Molise),Manfredonia, Ortona, Rodi Gargano, Vieste e Vasto.

Foggia è il capoluogo dell’omonima provincia dal 1806, la quale si sviluppa all’interno del Tavoliere delle Puglie, affacciandosi sul Golfo di Manfredonia. La denominazione di Tavoliere deriva dal latino:”tabulae censuriae”, ovvero terre di proprietà del fisco imperiale. Il tavoliere delle Puglie si circoscrive fra lo scorrere del letto del fiume Forte, i rilievi del Gargano, dal fiume Ofanto e dai rilievi dell’Appennino Campano.

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Il territorio della provincia di Foggia fu abitato già nella preistoria durante il Neolitico.
Durante il medioevo il territorio fu dominato dai Normanni che applicarono un piano di salubrità del territorio, il quale era per la maggior parte paludoso. Successivamente nel XIII sec. il territorio fu conquistato dagli Svevi,  fu per volere di Federico II di Svevia che fu eretto il palazzo imperiale nella città di Foggia, dove vi trascorreva le giornate di caccia. Quando il potere passò agli Angioini, Carlo I d’Angiò fece costruire la sua reggia. Il fenomeno della transumanza fu visto dagli Aragonesi come un fattore speculativo estremamente redditizio, infatti applicarono una tassa ai pastori che portavano il loro gregge dagli Appennini verso la piana Pugliese, che dovevano fare tappa alla Dogana. Questo fenomeno però rese sempre più povera la popolazione contadina, la quale si ritrovò senza terre fertili da poter coltivare, in quanto utilizzate unicamente per la pastorizia.
Nel 1456 si sprigionò un violentissimo sisma che rase al suolo la città di Foggia. Un altro terremoto avvenne nel 1731 che definitivamente cancellò la storia sin lì riportata dai palazzi e dai monumenti cittadini. Con l’annessione di Foggia al Regno d’Italia, furono apportate modifiche all’assetto agricolo, in quanto le molte terre che erano destinate al pascolo dei greggi provenienti dall’Appennino, furono riconvertite a zone agricole, così da riportare salubrità anche alle aree circostanti che nel frattempo erano state riprese dalla vegetazione, trasformandole in zone paludose, a seguito dello straripamento dei corsi d’acqua.
Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti degli alleati, distrussero gran parte della città, causando più di 20 mila morti fra i civili.

L’economia del Foggiano è basata principalmente sul settore agricolo, grazie al territorio circostante che si presenta pianeggiante e fertile. Tale abbondanza durante il periodo fascista, le valse il nome di Granaio d’Italia.
Per quanto riguarda il tessuto industriale della zona è da segnalare la presenza di industrie dedite alla trasformazione alimentare, primo fra tutti lo stabilimento Barilla. Accanto a questo settore si trovano altre azienda di tipo meccanico e tecnologico che ruotano attorno al automotive: Gruppo Fiat è presente con stabilimenti IVECO , mentre per comparto della tecnologia applicata è presente Alenia Aeronautica.

La cattedrale di Foggia fu intitolata a Santa Maria, il tempio fu edificato nel XII sec. ma fu rimaneggiato nei secoli successivi. A causa del terremoto nel XVIII sec. e dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, la cattedrale ha dovuto subire un forte restauro. Accanto al tempio svetta il campanile risalente al ‘700 realizzato in stile barocco suddiviso in tre sezioni e terminante con una guglia. La facciata presenta ancora alcuni elementi di stile romanico, mentre l’interno fu rielaborato nel corso del '700 in stile roccocò; da notare l’altare maggiore che fu realizzato in marmi policromi, sul quale troneggiano due statue angeliche e la cripta realizzata su di una base a croce greca sormontata da una cupola adornata da colonne culminanti in capitelli, opera di Bartolomeo da Foggia.

Il palazzo Arpi fu edificato sulle fondamenta del palazzo Imperiale fatto erigere da Federico II di Svevia. Oggi al suo interno si trova il Museo e la Pinacoteca Comunale.

Lungo corso Garibaldi si affacciano diversi palazzi del potere: palazzo della Prefettura, il Municipio, Palazzo della Provincia (fu dapprima un seminario e nel XVIII sec. la sede della Dogana) e il settecentesco Palazzo Perrone.