COMUNE DI LECCE

La città di Lecce fu chiamata "l’Atene delle Puglie", per via del suo patrimonio architettonico, fra le tante opere dislocate sul suo territorio troviamo: un anfiteatro romano, chiese e palazzi del ‘500-‘600 in stile barocco adornati da fregi, putti e statue. L'insieme di questo patrimonio si mescola al territorio circostante composto da campagne con campi coltivati a viti dalle quali si ricava un vino corposo ed ulivi, che rendono il paesaggio unico, purtroppo gran parte degli ulivi secolari sono andati perduti a causa della Xylella, dopo anni di decimazione forse si è giunto ad un rimedio per contrastare questa moria.
La città di Lecce nacque fra il V e IV sec a.C., la quale fu protetta da una cinta da mura. Di epoca romana è invece l'anfiteatro, arricchito da elementi scultorei; in oltre è ancora presente l'area del foro ove sono visibili le tracce delle decorazioni a mosaico. Con la caduta dell'impero romano, Lecce passò ai Bizantini e nel XI sec. ai Normanni, i quali fecero costruire la cattedrale ed edificarono i due monasteri di S. Giovanni Evangelista (1130) e quello di S. Nicolò e Cataldo (1180). La città assunse le caratteristiche di capoluogo sotto il dominio spagnolo con Carlo V, il quale fece costruire il castello (1539), dando inizio al processo di trasformazione della città in un sontuoso scenario di corte. Tutta questa positività si diffuse anche nella popolazione tanto da portare ad un aumento demografico. Furono edificati nel XVI sec. il palazzo Vernazza, Giustiniani, Giaconia e le chiese intitolate a S. Maria degli Angeli, S. Marco e S. Sebastiano. Nella città vissero molti artisti fra i quali Gianserio Strella, il quale interpretava molto l'arte di Michelangelo e Raffaello, fu chiamato per affrescare diverse sale di luoghi importanti come il palazzo Adorno, chiesa di S. Spirito (ove dipinse la Pentecoste) e S. Maria degli Angeli (raffigurò la Madonna con Bambino). In quest'epoca, dove la fede si espanse a macchia d'olio sul territorio,  tanto che i pittori locali: Serafino Elmo e Oronzo Tiso, elaborarono grandi tele per affrescare i cori e le controfacciate dei templi con temi che richiamassero il rapporto fra chiesa e fedele. Solo nell'800 si pose un freno all'edilizia religiosa, grazie a un editto di Napoleone che sopprimeva ogni ordine ecclesiastico. La città  di Lecce si ampliò grazie all'abbattimento delle mura e si crearono nuovi quartieri in stile neoclassico e neogotico.






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Le origini della città di Lecce sono da attribuire ai romani, come appunto dimostrano i resti ritrovati. La città fu sottomessa dai Longobardi nel VII sec. per essere devastata dai Saraceni, nei secoli passò di mano ai Normanni, Svevi ed Angioini. Quando le terre divennero possedimento spagnolo, re Carlo V decise di porre degli sbarramenti a difesa della città contro i corsari, mediante l'innalzamento di alte mura. Durante la seconda guerra mondiale non furono causati danni diretti alla città, scampando quindi alla devastazione.

L'economia della provincia di Lecce ha visto un rapido mutamento con l'avvento del nuovo secolo; a partire dall'inizio degli anni 2000 la forza lavoro del settore primario è drasticamente calata, questo purtroppo ha lasciato molte terre incolte, mentre questo territorio avrebbe moltissime potenzialità, si in termini di sviluppo e di nuove culture Bio. Purtroppo la cementificazione sta prendendo piede, oltre  ai nuovi progetti di energia "green" come il fotovoltaico. Un leggero incremento del settore industriale c'è stato verso le aziende di trasformazione dei prodotti alimentari e conservieri, mentre il comparto più in difficoltà resta quello legato al manifatturiero, soprattutto per tessile e abbigliamento, mentre al contro quello dell'edilizia, grazie ai bonus e sgravi fiscali che sono stati erogati negli ultimi anni dallo Stato Italiano, hanno dato nuova linfa.

Il settore terziario a rilevato un aumento esponenziale, grazie anche al turismo che ha fatto della penisola Salentina un luogo di vacanza preferito per molti Italiani e stranieri, questo ha portato alla nascita di nuovi alberghi e centri vacanze, noleggi e altre attività legate al settore vacanziero come locali e ristoranti.  

La basilica di Santa Croce risale al XVII sec., la costruzione iniziò nel 1549 e terminò nel 1646. La facciata è divisa in tre portali in stile barocco, adornata da sculture e decorazioni; la parte inferiore sono collocate una serie colonne lisce, sopra le quali si erige la sontuosità dello stile barocco leccese attraverso le raffigurazioni di leoni, draghi e grifoni, ma anche piccoli putti. L'interno è sorretto da pilastri, le pareti sono affrescate in stile gotico con raffigurazione della vita di S. Nicola e di S. Benedetto.

Basilica di Santa Croce di Lecce Basilica di Santa Croce

La chiesa di Santa Chiara era un tempo annessa al convento di clausura, ove attraverso delle grate le suore potevano assistere alle funzioni religiose senza essere viste. L'interno è composta da un'unica navata ottagonale, con soffitto decorata in carta pesta, mentre l'elemento chiave è il crocifisso ligneo del '600-'700.

Chiesa di Santa Chiara

La chiesa del Gesù fu costruita nel 1575 sulle fondamenta della chiesa greco ortodossa dedicata a S. Nicolò. Sul portale è posto lo stemma della compagnia di Gesù, l'interno è composto da un'unica aula, dove troneggia l'altare maggiore in stile barocco del 1699.

Chiesa del Gesù

La chiesa di San Matteo fu costruita sul finire del '600 all'interno di un convento. La pianta dell'edificio ha una forma ellittica, nella quale furono realizzate le cappelle votive divise fra loro da pilastri, sui quali poggiano le statue dei dodici apostoli.

Il Duomo di Lecce fu costruito nel XII sec. e riedificato nel XIII sec. Presenta due facciate, una sobria rivolta verso il palazzo vescovile, l'altra posta sul fianco sinistro impostata con linee in stile barocco leccese composta da due ordini decorati dalle statue dei santi Pietro, Paolo, Gennaro e Ludovico. Il campanile adiacente fu realizzato nel 1682 da Giuseppe Zimbalo, innalzato su cinque piani e chiuso da un'edicola ottagonale a cupola, sulla quale è posta la statua in ferro di S. Oronzo. Una curiosità, il campanile del Duomo di Lecce è il diciassettesimo in Europa in ordine di altezza. 

La pianta del tempio è a croce latina, gli spazi sono suddivisi in tre navate, nelle quali sono presenti ben dodici altari risalenti al '600; gli ambienti sono decorati da fastosi intagliati che seguono le cornici dei dipinti con elementi floreale, frutti ed uccelli. Due scale poste ai lati del presbiterio scendono nella cripta, sorretta da 92 colonne terminanti con eleganti capitelli.

Duomo di Lecce
Piazza Duomo di Lecce

Il Palazzo del Seminario di Lecce fu costruito per volere del vescovo Michele Pignatelli nel XVII sec. , il quale designò l'architetto Giuseppe Cino per la realizzazione dei lavori. L'edificio si presenta con una decorazione esterna a bugnato, la facciata si compone di due ordini di finestre, al centro dell'edificio si trova il portale, sopra il quale è collocato un balcone. Entrati nell'edificio si viene accolti dagli otto busti raffiguranti i dottori della chiesa, realizzati in pietra leccese; continuando verso l'atrio si scorge un pozzo decorato.

Palazzo Seminario di Lecce

La costruzione del Palazzo Vescovile è posta a ridosso della piazza del Duomo, l'edificio ha una pianta a "L" con un arioso loggiato. La struttura è risalente al 1400, la quale fu successivamente modificata per ricavane all'interno delle botteghe.

Palazzo Vescovile

L'anfiteatro Romano di Lecce poteva contenere fino a 20.000 spettatori, la costruzione fu scavata nel tufo e innalzato con poderose arcate. L'imponente edificio fu scoperto nel 1938 a seguito degli scavi per la realizzazione di nuovi palazzi durante l'epoca fascista; le sue origini risalirebbero all'età Adriana.

Anfiteatro Romano
Anfiteatro Romano

In piazza del Duomo a Lecce nel 1452 si svolgeva la fiera del Vescovo, la quale richiamava molti antiquari, oltre ai fedeli stessi. La piazza al tempo era recintata e sorvegliata dalle guardie poste sul campanile. 

Piazza Duomo di Lecce

Piazza Sant'Oronzo, prima degli interventi urbanistici del XIX sec. e delle modifiche fasciste nel '900 per l'ottenimento di spazi più ampi,  era circondata da portici. La nuova piazza che si venne a delineare con le modifiche del Regime fascista ha un colpo d'occhio forte e deciso, dove la scena è occupata dall'anfiteatro romano, difronte al quale si frappone il Sedile eretto nel 1592 come sala delle udienze e delle riunioni, per poi divenire sede del comune sino al 1851. Il leone alato posto nella lunetta dell'edificio ricorda l'opera dei mercanti veneziani, i quali costruirono la chiesa di S. Marco nel 1543 adiacente alla piazza. Il nome della piazza è dovuto alla statua del santo posta sulla colonna innalzata nel 1666, come ringraziamento per la fine della peste del 1656. La statua fu ricostruita dopo che fu distrutta dai fuochi d'artificio nel 1737.

Piazza Sant'Oronzo
Colonna di Sant'Oronzo
Chiesa di San Marco
Chiesa di Santa Irene