Comuni della Provincia
Le origini della città di Lecce sono da attribuire ai romani, come appunto dimostrano i resti ritrovati. La città fu sottomessa dai Longobardi nel VII sec. per essere devastata dai Saraceni, nei secoli passò di mano ai Normanni, Svevi ed Angioini. Quando le terre divennero possedimento spagnolo, re Carlo V decise di porre degli sbarramenti a difesa della città contro i corsari, mediante l'innalzamento di alte mura. Durante la seconda guerra mondiale non furono causati danni diretti alla città, scampando quindi alla devastazione.
L'economia della provincia di Lecce ha visto un rapido mutamento con l'avvento del nuovo secolo; a partire dall'inizio degli anni 2000 la forza lavoro del settore primario è drasticamente calata, questo purtroppo ha lasciato molte terre incolte, mentre questo territorio avrebbe moltissime potenzialità, si in termini di sviluppo e di nuove culture Bio. Purtroppo la cementificazione sta prendendo piede, oltre ai nuovi progetti di energia "green" come il fotovoltaico. Un leggero incremento del settore industriale c'è stato verso le aziende di trasformazione dei prodotti alimentari e conservieri, mentre il comparto più in difficoltà resta quello legato al manifatturiero, soprattutto per tessile e abbigliamento, mentre al contro quello dell'edilizia, grazie ai bonus e sgravi fiscali che sono stati erogati negli ultimi anni dallo Stato Italiano, hanno dato nuova linfa.
Il settore terziario a rilevato un aumento esponenziale, grazie anche al turismo che ha fatto della penisola Salentina un luogo di vacanza preferito per molti Italiani e stranieri, questo ha portato alla nascita di nuovi alberghi e centri vacanze, noleggi e altre attività legate al settore vacanziero come locali e ristoranti.
La basilica di Santa Croce risale al XVII sec., la costruzione iniziò nel 1549 e terminò nel 1646. La facciata è divisa in tre portali in stile barocco, adornata da sculture e decorazioni; la parte inferiore sono collocate una serie colonne lisce, sopra le quali si erige la sontuosità dello stile barocco leccese attraverso le raffigurazioni di leoni, draghi e grifoni, ma anche piccoli putti. L'interno è sorretto da pilastri, le pareti sono affrescate in stile gotico con raffigurazione della vita di S. Nicola e di S. Benedetto.
La chiesa di Santa Chiara era un tempo annessa al convento di clausura, ove attraverso delle grate le suore potevano assistere alle funzioni religiose senza essere viste. L'interno è composta da un'unica navata ottagonale, con soffitto decorata in carta pesta, mentre l'elemento chiave è il crocifisso ligneo del '600-'700.
La chiesa di San Matteo fu costruita sul finire del '600 all'interno di un convento. La pianta dell'edificio ha una forma ellittica, nella quale furono realizzate le cappelle votive divise fra loro da pilastri, sui quali poggiano le statue dei dodici apostoli.
Il Duomo di Lecce fu costruito nel XII sec. e riedificato nel XIII sec. Presenta due facciate, una sobria rivolta verso il palazzo vescovile, l'altra posta sul fianco sinistro impostata con linee in stile barocco leccese composta da due ordini decorati dalle statue dei santi Pietro, Paolo, Gennaro e Ludovico. Il campanile adiacente fu realizzato nel 1682 da Giuseppe Zimbalo, innalzato su cinque piani e chiuso da un'edicola ottagonale a cupola, sulla quale è posta la statua in ferro di S. Oronzo. Una curiosità, il campanile del Duomo di Lecce è il diciassettesimo in Europa in ordine di altezza.
La pianta del tempio è a croce latina, gli spazi sono suddivisi in tre navate, nelle quali sono presenti ben dodici altari risalenti al '600; gli ambienti sono decorati da fastosi intagliati che seguono le cornici dei dipinti con elementi floreale, frutti ed uccelli. Due scale poste ai lati del presbiterio scendono nella cripta, sorretta da 92 colonne terminanti con eleganti capitelli.
Il Palazzo del Seminario di Lecce fu costruito per volere del vescovo Michele Pignatelli nel XVII sec. , il quale designò l'architetto Giuseppe Cino per la realizzazione dei lavori. L'edificio si presenta con una decorazione esterna a bugnato, la facciata si compone di due ordini di finestre, al centro dell'edificio si trova il portale, sopra il quale è collocato un balcone. Entrati nell'edificio si viene accolti dagli otto busti raffiguranti i dottori della chiesa, realizzati in pietra leccese; continuando verso l'atrio si scorge un pozzo decorato.
L'anfiteatro Romano di Lecce poteva contenere fino a 20.000 spettatori, la costruzione fu scavata nel tufo e innalzato con poderose arcate. L'imponente edificio fu scoperto nel 1938 a seguito degli scavi per la realizzazione di nuovi palazzi durante l'epoca fascista; le sue origini risalirebbero all'età Adriana.
Piazza Sant'Oronzo, prima degli interventi urbanistici del XIX sec. e delle modifiche fasciste nel '900 per l'ottenimento di spazi più ampi, era circondata da portici. La nuova piazza che si venne a delineare con le modifiche del Regime fascista ha un colpo d'occhio forte e deciso, dove la scena è occupata dall'anfiteatro romano, difronte al quale si frappone il Sedile eretto nel 1592 come sala delle udienze e delle riunioni, per poi divenire sede del comune sino al 1851. Il leone alato posto nella lunetta dell'edificio ricorda l'opera dei mercanti veneziani, i quali costruirono la chiesa di S. Marco nel 1543 adiacente alla piazza. Il nome della piazza è dovuto alla statua del santo posta sulla colonna innalzata nel 1666, come ringraziamento per la fine della peste del 1656. La statua fu ricostruita dopo che fu distrutta dai fuochi d'artificio nel 1737.
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