COMUNE DI NUORO

Il territorio della provincia di Nuoro si estende su di una superficie prevalentemente composta da rilievi di roccia granitica. La città sorge accanto al monte Ortobene (955 m.), a confine con la provincia di Ogliastra si trovano i monti del Gennargentu, area nella quale è stato istituito anche il Parco Nazionale di Orosei e del Gennargentu. In questa spina dorsale troviamo vette che superano i 1500 metri: Monte d’Iscudu (1599 m.), Monte Spada (1595 m.), Monte Ardu 1568 m.). A nord si estende una fascia montuosa del Monte Albo, dove la vetta più alta è quella del Monte Turuddò (1127 m.)

Il territorio della provincia di Nuoro muta e diventa pianeggiante mano a mano che ci si avvicina alla costa, affacciandosi sul Golfo di Orosei e il Mar Tirreno. Il suolo è attraversato da diversi corsi d’acqua: Posada che sgorga dalle acque dell’omonimo lago, a seguire troviamo il Sinisciola, Berchida, Cedrino; in oltre si devono considerare i diversi affluenti che vanno a rigonfiare i letti dei fiumi principali, come ad esempio quelli del Cedrino: Fiumineddu, Oliena, Locoe, Pruna; questi in oltre confluiscono le loro acqua nel lago del Cedrino, dal quale continua la sua corsa lungo il mare l’omonimo fiume. Sempre del Cedrino sono affluenti il Sologo e l’Isalle. Altri laghi sono presenti sul territorio di Nuoro alle pendici dei Monti del Gennargentu: Lago di Gusana, Lago Cucchinadorza, Lago di Benzone e il Lago Govossai.

Tra le grandi figure della cultura di Nuoro si ricordano:
il poeta Sebastiano Satta (1867-1914)
il politico Attilio Deffenu (1890-1918)

la scrittrice Grazia Deledda (1871-1936)
Alla crittrice Deledda è stato dedicato un  museo, realizzato nel 1983 all’interno della sua abitazione, dove furono raccolti ed esposti oggetti privati. L'abitazione ospitò la scrittrice fino all'anno in cui si celebrarono le nozze a inizio secolo, per essere successivamente venduta. La casa fu acquistata in un secondo momento dal comune di Nuoro, che la decretò monumento Nazionale e per tale ragione la cedette all'Istituto Superiore Nazionale Etnologico nel 1979. L'Istituto iniziò ad acquisire diverso materiale riguardante la scrittrice Deledda, grazie soprattutto alla famiglia della stessa, che concesse i suoi averi ed affetti personali. Il Museo vuole ripercorrere non solo la vita della scrittrice premio nobel per la letteratura, ma anche la vita che in quegli anni si respirava a Nuoro e nel quartiere di Seuna.





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Sono stati ritrovati sul territorio della città di Nuoro diversi nuraghi che fanno presupporre la presenza dell’uomo sul territorio già in tempi antichi (1500 a.C.). La presenza romana invece è attestata dai villaggi che furono costruiti soprattutto sul Monte Ortobene, una postazione strategica per il controllo del territorio e della vallata. I Romani costruirono le importanti vie di comunicazione che mettevano in contatto la città di Nuoro con le zone della costa, in oltre cercarono di incentivare la coltivazione delle terre. Con la caduta dell'impero Romano il territorio fu invaso dai barbari, per poi divenire un possedimento Bizantino.

Nel XIV sec. i territori del Nuorese furono annessi ad ducato di Arborea, fino agli inizi del ‘400 quando furono conquistati dagli Aragonesi, a questa nuova dominazione si aggiunse una crisi economica che causò un veloce spopolamento, questa migrazione iniziò a frenare solo nel secolo successivo, quando la città cercò di emergere come importanza politica – religiosa. Durante il XVII sec. Nuoro divenne il luogo di villeggiatura per molti feudatari, che qui trovarono condizioni climatiche miti e salubri.

Nella prima metà dell'800 le terre di Sardegna passarono sotto il potere dei Savoia, i quali annullarono di fatto il feudalesimo, che ancora esisteva in questi territori.
A cavallo fra ’800 e ’900 ci fu un aumento demografico della popolazione Nuorese, tale evento continuerò anche nel corso del dopo guerra, grazie a una serie di interventi volti alla modifica del territorio e all’urbanizzazione dello stesso e al cambiamento dell’assetto economico agricolo pastorale.

Il tempio intitolato a Santa Maria della Neve si affaccia sull’omonima piazza cittadina di Nuoro, fu costruito agli inizi dell’800 su progetto del frate Antonio Cano, l'edificio presenta una facciata in stile neoclassico composta da colonne ioniche reggenti il timpano e due campanili ai lati. L'interno è composto da un'unica navata coperta da una volta a botte, la quale fu adornata da tre cappelle per lato.

La chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie fu realizzata nel XVII sec. per volere di Nicola Ruju Manca. La scalina posta di fronte l'ingresso conduce verso la semplice facciata, dove troneggia il portale racchiuso fra due colonne reggenti un timpano, sopra il quale fu realizzato il rosone in stile gotico. L'interno è realizzato su di una pianta rettangolare, sormontato da un soffitto a botte.