COMUNE DI ORISTANO

La città di Oristano si trova a ovest dell’isola, collocata nella pianura alluvionale, all'interno della quale scorre il fiume Tirso che passa vicino la città, per gettarsi nelle acque del Golfo di Oristano. Nelle vicinanze alla costa si trovano il lago di Omodeo, lo stagno di Santa Giusta e lo stagno di Cabras. Altri corsi d’acqua solcano questa provincia principalmente pianeggiante come: Tumboi, Granaxiu, Mogoro e Mannu.
Verso l’entro terra iniziano a sorgere i rilievi montuosi, fra i quali i Monti Arci con la vetta del P.Trebina Longa (812 m.), continuando verso il confine con le altre province a ovest ci collocano i monti Sarcidano e Barbagia Belvi.

La provincia di Oristano fu istituita nella seconda metà del '900, infatti risale al 1974.






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Il territorio di Oristano era già abitato in tempo preistorico, infatti risalgono a questa epoca i Nuraghi rinvenuti. Con la presa dei territori da parte dei Fenici furono edificate le prime due città: Tharros e Othoca. I romani presero il controllo del territori di Oristano a partire dal 238 a.C., i quali sfruttarono le fertili pianure e gli stagni per l’agricoltura. Sotto il dominio Bizantino nel VI sec. si venne a creare una necropoli. Con il passare dei secoli la città iniziò ad espandersi, ed in essa fu annessa la sede della diocesi e del potere politico. Durante il Medioevo i territori di Oristano furono da prima sotto il dominio di Genova e successivamente sotto quello di Pisa. La città di Oristano cercò l’indipendenza attraverso la figura di Mariano IV nel 1323 e successivamente con la figlia Eleonora, i quali istituirono il ducato di Arborea. Il periodo di pace durò per quasi un secolo, quanto gli Aragonesi diedero successivamente battaglia al nuovo Stato per la sua conquista, i quali lo soggiogarono sotto il loro potere nel XV sec. Con i nuovi sovrani fu sancito il declino di questi territori, soprattutto in ambito economico. Si dovrà attendere il XVIII sec. quando i territori passarono sotto il dominio Sabaudo per poter vedere una ripresa economica e sociale.

I territori della provincia di Oristano sono da sempre stati sfruttati per le risorse minerarie oltre che per l’agricoltura. Le risorse minerarie presenti si concentravano per la maggior parte nei Monti Arci, dove furono scoperti giacimenti di ossidiana. Attualmente il settore estrattivo non è più rilevante per il sostegno economico della provincia, la quale puntò ad elaborare nuovi sistemi orientati verso il settore terziario e turistico.

Il Duomo intitolato a Santa Maria Assunta fu edificato nel ‘200 sulle fondamenta di un precedente edificio, il tempio fu rielaborato nel corso del XVIII sec. in stile barocco, mentre al cinquecentesco campanile a pianta ottagonale fu aggiunta la copertura a cuspide ed una nuova cella campanaria. L’interno del tempio è a croce latina elaborata su di un’unica navata, sulla quale furono ricavate tre cappelle per lato. Il marmoreo altare maggiore fu opera di Pietro Pozzo, dietro al quale fu collocato il coro ligneo, mentre sulla parete dell'abside si trova la tela dove è raffigurata l'Assunta.

La chiesa intitolata a San Francesco fu edificata nel XIII sec. in stile gotico da parte dei Francescani. A seguito di problemi strutturali il tempio fu abbattuto e ricostruito agli inizi dell'800 in stile neoclassico. La facciata è composta da un pronao sorretto da pilastri e colonne, all'interno è custodito il crocefisso ligneo di Necodemo del XV sec.

Piazza Roma di Oristano si estende su di una superficie irregolare al di fuori delle mura cittadine. Su di essa svetta la torre duecentesca intitolata a Mariano II, la quale segnava l’ingresso alla città varcando Porta Manna.