APPENNINO TOSCO EMILIANO- MONTE LA NUDA - MONTE TONDO
Partenza dalla località di Cerreto Laghi, primo step Monte La Nuda, proseguendo in direzione di Passo Belfiore e concludendo sulla cima del Monte Tondo.
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Il territorio della provincia di Agrigento fu abitato già nella Preistoria, prima della conquista da parte dei Greci, queste terre furono governate dai Sicani comandate dal re Kokalos.
I Greci approdarono su queste spiagge nel VII sec. a.C. riuscendo a conquistare il territorio e denominando la colonia “Akragas”, uno dei principali compiti strategici della città era di sorvegliare il mare per avvistare le navi dei Cartaginesi, che dall’Africa cercavano di approdare sulle coste della Sicilia. Nel VI sec. a.C. la città di Agrigento fu tenuta sotto il dominio del tiranno Falaride, il quale diede inizio ai lavori per la costruzione delle mura difensive. I domini della città di Agrigento si estesero fino a raggiungere le sponde dei fiumi Platani e Salso Imera. Questo periodo florido portò alla costruzione in città di templi e dell'Acropoli Atenea, la ricchezza proveniva soprattutto dalla terra che donava raccolti floridi.
Nel V sec. la città fu conquistata dai Cartaginesi i quali la tennero sotto il loro dominio per un secolo, sino a quanto Timoleone nel IV sec. a.C. riporta la città in mano Greca. Nel III sec. a.C. i Romani si espansero sino in Sicilia, conquistando anche Agrigento, la quale fu denominata “Agrigentum”. Romani incentivarono lo sfruttamento dei terreni, oltre agli scambi commerciali attraverso la costruzione del porto. Con la caduta dell'Impero Romano anche la città di Agrigento fu invasa dai Barbari, da prima arrivarono i Vandali e successivamente i Goti, questi ultimi furono scacciati successivamente dai Bizantini. Nel IX sec. fu la volta degli Arabi a portare devastazione nella città.
Nel XI sec. Agrigento fu posta sotto il dominio dei Normanni che favorirono gli scambi commerciali verso l'Africa. La città fu sotto il controllo dei Chiaramonte e successivamente del regno Borbonico, sino a quando nel 1860 in un plebiscito la città decise di annettersi al Regno d'Italia.
Tra il XIX e il XX sec. l'abitato della città incominciò ad espandersi in modo disordinato, anche dopo la frana del 1966 la città continuò ad espandersi.
La cattedrale di Agrigento fu realizzata nel XI sec. ed intitolata a San Gerlando, il quale fu il primo arcivescovo di Agrigento. La facciata presenta un timpano spiovente, alla quale si arriva mediante una scalinata, accanto al tempio si innalza il campanile a pianta quadra realizzato nel '400 ma non terminato. L'interno del tempio presenta una base a croce latina suddiviso in tre navate sorrette da pilastri sui quali si poggiano archi ogivali.
La chiesa intitolata a Santa Maria dei Greci fu realizzata sulle fondamenta di un precedente tempio, del quale restano ancora oggi visibili le colonne. La facciata è adornata da un portale in stile gotico.
Il tempio fu eretto nel V sec. a.C. in onore di Castore e Polluce gli dei gemelli nati dalla dea Leda e da Zeus. Di questo tempio restano erette solo quattro colonne .
Il tempio della Concordia fu eretto in stile dorico attorno al 400 a.C., per essere successivamente mutato in basilica composto da tre navate, tale mutazione ha permesso una migliore conservazione della struttura architettonica. Solo nel corso del '700 fu ripristinato l'impianto originario del tempio.
Il tempio intitolato al semi dio Ercole era composto da 15 colonne sul lato lungo e 6 su quello corto, di queste oggi ne restano solo otto. Cicerone descrisse in una delle sue opere la statua custodita all'interno della cella del tempio.
La struttura del tempio intitolato a Giove Olimpico presenta mezze colonne fiancheggiate ai lati dei muri perimetrali, mentre sui lati corti sono presenti 6 colonne intere. Il tempio fu realizzato per volere dal tiranno Terone, il quale immaginava una struttura immensa, che sovrastasse tutti i templi greci, per ringraziare il dio Zeus della vittoria sui Cartaginesi nel 480 a.C. Purtroppo il tempio fu distrutto dagli eventi naturali, anche se attraverso i resti si possono identificare le sue dimensioni, le colonne infatti erano possenti, le quali svettavano per 17 metri in altezza e avevano un diametro di oltre 4 metri, mentre le dimensioni del tempio si ipotizzava fossero: 113 metri di lunghezza e 56 di larghezza.
Il tempio di Giunone risale al V sec. a.C. è preceduto da un altare sacrificale , la struttura è adornata da 13 colonne sui due lati lunghi mentre su quelli corti sono 6. Gran parte della struttura fu compromessa a seguito di un terremoto che si verificò durante il Medioevo.
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