COMUNE DI CATANIA

All'interno della provincia di Catania si trova il vulcano Etna, il quale è un polo attrattivo turistico, ma anche centro di studi geologico. La popolazione sin dall’antichità ha convissuto con l’Etna rispettando la montagna e avendone timore, in quanto all'interno della crosta terrestre il magma è in continuo fermento e  le colate laviche si possono manifestarre all'improvviso; pur essendoci questo rischio continuo, la popolazione non ha mai abbandonato la sua terra e la città ha continuato ad ingrandirsi, grazie anche la presenza del porto, il quale ha incentivato i traffici commerciali marittimi, dando prosperità alla città di Catania.

Catania si colloca nella sfera delle città denominate Metropolitane, essa si affaccia sul Golfo di Catania, nonché sul Mar Ionio. Lo strato urbano cittadino è sormontato dall'imponente vulcano Etna che si eleva per 3323 metri, attorno al quale si innalzano altre vette: Monte Rosso 1876 m., Monte Pizzillo 2414 m. e Monte Albano 1241m. La provincia di Catania è prevalentemente pianeggiate, il cui territorio è  attraversato dal fiume Simento, qui nel 1984 fu istituita la Riserva Naturale del Simento e del Parco dell'Etna.

Al suo interno la città ha realizzato diverse aree verdi come i Giardini Bellini, Giardino Pacini, Parco Falcone e Borsellino e l'Orto Botanico.

L'Unesco nel 2002 ha dichiarato il centro storico di Catania patrimonio dell'umanità.

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Il primo insediamento sul territorio di Catania risale al VIII sec. a.C. quando la popolazione locale dei Sicani fondò la città con il nome di :”Katane”. La città successivamente passò sotto il dominio dei Greci, la quale fu in lotta continua con la rivale Siracusa per i domini del territorio. Nel III sec. a.C. la città di Catania fu conquistata dai Romani, i quali fecero erigere diverse opere pubbliche come l’anfiteatro, il teatro, il Foto, una serie di complessi termali e l’Odeon.
Con la caduta dell’impero Romano la città passò sotto il dominio Bizantino nel VI sec. d.C., ma gli Arabi nel IX sec. presero possesso dei territori Catanesi, apportando nuove conoscenze e tecniche anche nell’ambito agricolo. Nell’XI sec. i Normanni si succedettero al potere, i quali fecero edificare la cattedrale, mentre agli inizi del XIII sec. fu iniziata la costruzione del castello Ursino per volere di Federico II di Svevia. Successivamente il dominio della città passò sotto il dominio Borbonico.
Nel corso dell’800 la città di Catania conobbe un forte aumento demografico, che non ebbe un positivo riscontro sull’aspetto urbano della città. Il XIX sec. vide realizzare a Catania diverse opere come la ferrovia, l’ampliamento del porto, la realizzazione del cimitero monumentale, i giardini pubblici e anche il teatro.

Nel XIX sec. Catania aveva al suo interno un polo industriale molto importate, quello della raffinazione dello zolfo. Tale settore era estremamente redditizio, in quanto l'estrazione della materia prima era consentita da una bassa manovalanza sottopagata. Tuttavia il mercato dello Zolfo perse di importanza per la città a partire dai primi del '900, la città di conseguenza decadde di importanza e si incatenò a una grave crisi economica, che la vide spopolarsi della forza lavoro. La città si riprese solo a partire dal dopo guerra, grazie allo sviluppo edilizio e al settore primario, dove a primeggiare era il ramo legato alla coltivazione di agrumi nella piana Catanese. L'odore dei soldi e degli affari spinse la mafia a infiltrarsi nel tessuto cittadino, aprendo una serie di faglie fra le diverse famiglie e fazioni a partire dai primi anni della seconda metà del '900. L'economia della città ha un ventaglio di varie branchie dove si sono instaurate piccole e medie imprese: settore farmaceutico, agroalimentari, chimico, telecomunicazione e soprattutto il turismo, a tal proposito ricordiamo che Catania è anche la sede dell'amministrazione della compagnia aerea low cost Wind Jet.
Catania è in oltre la Sicolin Valley italiana, qui hanno sede le aziende produttrici di componenti elettronici.
Catania presenta sul suo territorio tre stazioni ferroviarie, un porto commerciale e uno turistico, oltre all'aeroporto Catania – Fontanarossa, mentre nel 1999 fu inaugurata la prima metropolitana della regione Sicilia.

La cattedrale di Catania è dedicata a S. Agata, il tempio fu realizzato nel XI sec. su quelle che in epoca romana erano le terme Achilliane. A causa del terremoto del XVII sec. fu nuovamente riedificata dal Vaccarini, dell'epoca normanna rimangono solamente le absidi e i torrioni. La facciata barocca è costituita da tre ordini di colonne, con un attico realizzato in marmo di Carrara e adornata dalla statua raffigurante S. Agata. Il portale principale ligneo è adornato da trentadue formelle, dove sono raffigurate scene della vita di Sant'Agata. Accanto all'edificio fu edificato nel '300 il campanile a base quadrata. La torre durante i secoli subì diversi crolli a causa dei terremoti che si verificarono nel corso della storia e puntualmente fu sempre danneggiato.
L’interno ha una pianta a croce latina suddiviso in tre navate sorrette da pilastri, qui trova riposo la salma di Vincenzo Bellini. Dal transetto destro si accede alla cappella della Madonna dove si trova la tomba di Costanza d’Aragona e il sarcofago dove furono collocate le spoglie dei reali Aragonesi. Dal transetto sinistro si accede al sacello dove si trova il tesoro di S. Agata e le sue reliquie custodite in uno scrigno e il suo busto, di grande pregio è il bassorilievo che raffigura la santa incoronata con accanto san Pietro e Paolo e gli evangelisti. L'altare maggiore realizzato in marmi policromi è collocato nell'abside centrale ed è contornato da un coro ligneo .

La chiesa intitolata a San Nicolò fu edificata nel XVII sec., ma la sua realizzazione la si deve a secoli prima, a partire dal XII sec. per volere di Federico III d'Aragona, il quale fece erigere da prima un monastero. Il senso di incompletezza è dato dalla facciata con le otto colonne interrotte, anche se le sue dimensioni rimangono imponenti con i suoi 105 metri di lunghezza e 48 metri di altezza, la causa principale per la quale i lavori non furono mai portati a compimento come da progetto originario era principalmente a causa dei terremoti e successivamente anche quella per la mancanza fondi.
L’interno è composto da una pianta a croce latina, suddiviso in tre navate sorrette da piloni, lungo le quali si trovano le cappelle impreziosite da marmi. Dal lato sinistro del transetto si accede alla sagrestia nella quale si trovano mobili di gusto rococò e al monumento dei caduti della prima guerra mondiale.

L’anfiteatro romano di Catania risale al II sec. a.C., presenta una forma ellittica con un diametro di 123 metri, oggi di questa struttura è solo visibile una piccola parte. La struttura dell'anfiteatro fu smantellata da Teodorico, il quale la utilizzò come cava personale per la costruzione di edifici, oltre che per la costruzione delle chiese. L'edificio fu riportato alla luce con gli scavi dei primi anni del '900, per essere successivamente aperto al pubblico. Durante la seconda guerra mondiale l'anfiteatro fu utilizzato come rifugio contro i bombardamenti.

Il castello Ursino fu realizzato nel XIII sec. per volere di Federico II di Svevia, dalla mano dell'architetto Riccardo da Lentini, l'edificio militare ha una base quadrata e su ogni angolo presenta un torrione di forma cilindrica. Nei secoli successivi furono apportate delle modifiche alla costruzione, come l’aggiunta delle mura difensive e divenire anche la sede di un carcere. Con l'eruzione dell'Etna del 1669 fu coperto il fossato che proteggeva il castello, mentre con il terremoto del 1693 furono compromesse alcune sezioni dell'edificio stesso. Tuttavia l'edificio fu recuperato dalla casata Borbonica e adibito a guarnigione continuando anche ad ottemperare il ruolo di prigione.
Oggi all’interno del castello è presente il Museo comunale fondato agli inizi del ‘900, dove sono esposti diversi pezzi interessanti come statue, busti, quadri, oggetti di porcellana e gioielli.

Il palazzo municipale di Catania si affaccia su piazza del Duomo, è chiamato anche palazzo degli "elefanti", fu edificato nel XVII sec. e rielaborato dal Vaccarini nel secolo successivo. Degli arredi interni non è rimasto nulla a causa di un incendio scoppiato nel 1944 causato da una rivolta popolare, il palazzo fu riaperto solamente nel 1952.

Il teatro romano si trova nel centro storico di Catania ed è circondato da edifici che lo rendono invisibile al turista che non conosce la città, il teatro risale al II sec. d.C. ed aveva un diametro di 87 metri, la cavea era realizzata con blocchi calcarei divisa da tre corridoi dedicati all'accesso del pubblico.

La piazza del Duomo fu il nuovo centro dopo il terremoto che si verificò nel XVII sec., in questo luogo furono concentrati il potere civile e quello religioso. Nella piazza fu collocata nel XVIII sec. la fontana dell’Elefante, opera realizzata dal Vaccarini, il quale unì l’emblema dell’elefante (di origine romana) con l’obelisco egizio, i quali sono sormontati dalla statua di S. Agata. La figura dell'elefante è realizzata in pietra vulcanica porosa.

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