COMUNE DI PALERMO

La città di Palermo si trova alle pendici del Monte Pellegrino (606 m.) affacciata sul mare ed è capoluogo della Regione Sicilia, ed è la prima metropoli del sud Italia. Qui ha sede il governo autonomo della Regione, questo rende la città il centro amministrativo globale di tutta l’isola. Palermo è un importante centro culturale ed economico, il quinto comune italiano per popolazione e una fra le prime quindici città metropolitane. La giurisdizione della città di Palermo continua anche verso l'entro terra siciliano, dove si trovano Vallata dell'Oreto e Piana dei Colli.

Il nome della città ha origini ben più antiche dell'arrivo dei Greci, i quali la nominaro “Panormos” (tutto porto), da qui i Romani ne modificarono solo alcune lettere “Panormus”. Con l'arrivo degli Arabi il nome mutò in “Balarm”, per essere mutato in età Moderna in “Palermo”. I fiumi che un tempo delimitavano la città storica non scorrono più in superficie, ma sotto lo strato urbano, l'unico fiume che si addentra all'interno della città è il fiume Oreto.

Il fascino della città di Palermo già nel passato era tale da attrarre grandi letterati e personaggi di spicco come Oscar Wilde e prima ancora Goethe.

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Il territorio della città di Palermo era già abitato nella preistoria, tale affermazione trova riscontro nei ritrovamenti avvenuti all'interno delle grotte dell'Addaura sul Monte Pellegrino, dove furono rinvenuti resti umani e utensili, oltre a una serie di graffiti. A questi ritrovamenti si susseguirono quelli nella grotta Niscemi ove furono rinvenuti altre opere di arte rupestre risalenti al Paleolitico.
A Palermo approdarono i Fenici nel VIII sec. a.C. i quali costruirono una base commerciale, presto la città ebbe un'espansione sino a quando nel IV sec. a.C. si dotò di mura difensive. La città fu più volte attaccata dalle colonie Greche presenti sull'isola, ma senza che esse riuscirono a strapparla ai Fenici. Nel 254 a.C. la città di Palermo fu conquistata dai Romani, da questo momento il suo prestigio commerciale nel Mediterraneo fu offuscato dalla rivale Siracusa.
Con la caduta dell’impero Romano anche la Sicilia fu invasa dai barbari che raggiunsero Palermo. La città fu dominata da prima da Odoacre, successivamente da Teodorico, per divenire nel ‘500 dominio Bizantino. Nell’800 l’isola fu occupata dagli Arabi, che trasformarono Palermo nella prima città dell’isola per scambi e rotte commerciali, tale fu il suo potere da dover espandere il suo territorio fuori dalle mura cittadine. Palermo divenne un emirato arabo mussulmano dove si stanziò l’emiro, l’amministrazione e la classe dirigente. Furono realizzati diversi centri amministrativi, moschee, e fu introdotta la coltivazione di agrumi (limoni, arance) che diedero vita alla famosa Conca d'Oro. Nel 1072 i Normanni riuscirono a conquistare Palermo e a cacciare gli Arabi e con la salita al potere di Ruggero II la città risplendette in tutto il suo sfarzo. Alla sua morte nel 1250 la capitale del regno fu spostata a Napoli per volere di Carlo d'Angiò, decretando la sua deposizione a grande porto commerciale del Mediterraneo.
Tra il '600 e '700 i nobili Palermitani iniziarono a costruire le loro sontuose Ville e Palazzi nel centro storico di Palermo, nei quali volevano far rispecchiare tutta la loro importanza e ricchezza.
Sul finire dell’800 Palermo divenne importante per la nascita dell’industrializzazione, nello stesso secolo nel 1860 sbarcò a Marsala Garibaldi al seguito dei suoi uomini, che dalla Sicilia iniziò la sua marcia verso il nord per l'Unificazione d'Italia.
Sotto il Regno d'Italia Palermo scoprì una nuova espansione edilizia, con la costruzione dei due teatri: Massimo e Biondo, ma anche vuovi insediamenti urbani ed edifici per le nobili famiglie in stile Liberty.
Negli anni '50 e '60 Palermo cambia maschera e i nuovi quartieri residenziali la rendono meno affascinante e più triste, con i suoi palazzoni di cemento alti più di 12 piani, che offuscavano la vista e il panorama.

Per l'economia di Palermo il Porto era ed è ancora tutt'ora una principale fonte di reddito per molte famiglie. A partire dal Medioevo Palermo fu considerata come Porta fra Oriente ed Occidente per le rotte commerciali. Nel XIX secolo da questo porto partirono diverse navi dirette verso l'America, il continente delle “Grandi Opportunità”, il grande sogno per molti immigranti che cercavano fortuna e un nuovo inizio. Ai giorni d'oggi il porto di Palermo è il maggior porto della regione Sicilia, non solo per il traffico commerciale, ma anche per il trasporto di persona, grazie alle diverse rotte che lo mettono in comunicazione con altri grandi porti Italiani: Genova, Livorno, Napoli, Civitavecchia, Cagliari; a questi si aggiungono quelli internazionali di: Tunisi, Valencia, Atene e Malta; oltre all'area commerciale fu affiancata la sezione della cantieristica navale. L'economia della provincia di Palermo è divisa fra il settore secondario industriale, ove operano aziende per la trasformazione alimentante, metalmeccanico e dell'abbigliamento; fra tutte la più importante rimane la FIAT con il suo stabilimento di Termini Imerese.

L'agricoltura occupa ancora una importate fetta della popolazione attiva impegnata nella coltivazione di frutteti in particolare agrumi, a questi si aggiungono quelle di viti e ulivi. Anche il settore ittico ha la sua fetta di importanza nell'economia locale, grazie alle Tonnare e alla pesca del Pesce Spada, mentre marginale rimane il settore dell'allevamento.

Il settore terziario trova un maggiore assorbimento di forza lavoro nell'ambito della pubblica amministrazione, mentre il terziario avanzato, in particolare il settore turistico, ha registrato un potenziamento grazie agli investimenti effettuati per la balneazione, i centri più importanti sono quelli di Cefalù e Monreale. Da tener presente che in questi ultimi anni anche il ramo commerciale e della grande distribuzione ha iniziato a investire maggiormente nella provincia di Palermo.

La città di Palermo è collegata con le più importanti città Siciliane a mezzo rotaia per le tratte verso: Catania, Messina e Trapani, mentre il trasporto aereo ha visto la costruzione del nuovo aeroporto Falcone Borsellino a Punta Raisi, che mette in collegamento il capolugo Siciliano con le grandi città d'Italia.

La lingua di terra che si estende dalla città di Palermo protendendosi verso il Monte Gallo e il monte Catalfano è la fascia di terra denominata Conca d'Oro, qui si trova la Piana dei Colli - territorio sfruttato dall'agricoltura e successivamente divenuto la location per le famiglie nobili di Palermo che edificarono le loro ville. Qui è presente anche il Parco settecentesco della Favorita voluto da Federico II Borbone, realizzato ai piedi del Monte Pellegrino. Questa area di dominio reale espletava l'esigenze di caccia del sovrano, oltre che semplice giardino per le passeggiate dei sovrani e della corte, le sue dimensioni erano così vaste da divenire uno dei giardini più grandi d'Europa con i suoi 400 ettari. Il Parco della Favorita fu reso pubblico successivamente all'unificazione del Regno d'Italia. All'interno del parco della Favorita fu realizzata anche la residenza di Federico II Borbone: la Palazzina Cinese. Il parco si compone anche di altre opere come la fontana di Ercole, le scuderie Borboniche (oggi museo dell'agricoltura) e le torri neogotiche Borboniche che svettano verso il cielo per 30 metri.
Oggi quest'area verde è il polmone della città di Palermo, divenuta nel 1995 Riserva naturale Monte Pellegrino; questa comprende il parco della Favorita, il Monte Pellegrino e le 134 grotte derivanti da fenomeni carsici. La vegetazione all'interno della Riserva è molto caria e comprende inoltre: palme nane, cappero, ficodindia e fiordaliso della scogliera. Per quanto riguarda le specie appartenenti alla macchia Mediterranea troviamo: leccio, carrubo e l'alloro; mentre nel sottobosco si trovano le orchidee. Nell'area del Parco della Favorita troviamo piante di agrumi e conifere.
Gli animali che popolarono la Riserva sono diversi: volpe, pipistrello,donnola e coniglio selvatico. Fra gli uccelli si ricordano il falco pellegrino, poiana, barbagianni, l'assiolo e il falco picchiaiolo.
La parte Orientale della Conca d'Oro è un'area fertile dove scorre il letto del fiume Eleutero, quest'area era già sfruttata per l'agricoltura ai tempi dei romani. Nel '600 avvenne la trasformazione del territorio, richiamando attorno alla corte del principe molte famiglie nobili che costruirono le loro residenze barocche. Nel secondo dopo guerra si verificò un fenomeno di massa edilizio, che portò alla costruzione selvaggia lungo la costa.

La cattedrale di Palermo fu innalzata sulle fondamenta di una precedente moschea nel XII sec., per volere dell'arcivescovo Gualtiero Offamilio. Nel corso del '700 la pianta basilicale fu modificata in una a croce latina con l'aggiunta delle due navate laterali. 
La facciata quattrocentesca è incastonata fra due torri ornate da bifore e arcate; l'interno è suddiviso in tre navate sorrette da pilastri, nella navata destra di trovano le tombe imperiali e reali: Costanza d'Aragona, Federico II, Guglielmo duca d'Atene, Ruggero II e la tomba dell'Imperatrice Costanza. Nel presbiterio è collocato il coro ligneo intagliato in stile gotico. Al di sotto della pavimentazione si trova la cripta suddivisa in due navate sorrette da colonne sulle quali poggiano le volte a crociera.

Il tempio fu voluto dall'ordine dei Gesuiti nel '500, il cui completamento avverà solamente nel secolo successivo. L'interno è composto da una pianta a croce latina, suddiviso in tre navate ornate in stile barocco.

L'edificio fu realizzato nel XII sec. da Matteo d'Ajello su commessa dei monaci cistercensi, divenendo successivamente un possedimento dei monaci Teutonici, che la detennero fino alla scomunica da parte del papa che avvenne sul finire del '400. Il portale della chiesa è realizzato in stile barocco, l'interno è suddiviso in tre navate con altrettante absidi, sorrette da colonne sulle quali poggiano una serie di archi. Nel pavimento sono state collocate una serie di lastre tombale dei cavalieri teutonici. Accanto alla chiesa era stato realizzato un duecentesco chiostro, del quale restano solo alcune sezioni.

La chiesa, intitolata a Sant'Agostino fu edificata nel XIV sec. grazie alla famiglia Sclafani e Chiaramonte. Il tempio presenta un portale in stile gotico sormontato da un timpano a nicchia, sul quale troneggia un rosone. L'interno è composto da un'unica navata scandita da pilastri.

Il tempio di San Cataldo fu eretto nel XII sec. per volere dell'ammiraglio Majone. L'interno è composto da tre navate culminanti in altrettante absidi, mentre il pavimento è ornato da una serie di mosaici. Oggi la chiesa ospita la sede dei Cavalieri del Santo Sepolcro.

Il teatro romano si trova nel centro storico di Catania ed è circondato da edifici che lo rendono invisibile al turista che non conosce la città, il teatro risale al II sec. d.C. ed aveva un diametro di 87 metri, la cavea era realizzata con blocchi calcarei divisa da tre corridoi dedicati all'accesso del pubblico.

La chiesa intitolata a San Francesco d'Assisi fu edificata nel XIII sec. ma nel corso dei secoli subì diverse modifiche. L'interno è suddiviso da tre navate sorrette da pilastri sormontate da volte a crociera ed ornato da affreschi e stucchi. Il tempio fu danneggiato nel 1823 a causa di un violento terremoto, ma fu nuovamente ristrutturato in stile neoclassico. Purtroppo la seconda guerra mondiale non risparmiò l'edificio che fu mutilato dalle bombe. Il restauro post bellico ha riportato l'edificio alle antiche origini duecentesche, la facciata presenta un portale gotico sormontato dal rosone, e due portali laterali risalenti al '500.

La chiesa intitolata a San Giorgio fu voluta dalla colonia Genovese presente a Palermo nel XVI sec. La facciata si presenta composta da due ordini, ornata da cornicioni e lesene. L'interno a croce latina è suddiviso in tre navate sorrette da pilastri sormontate da una cupola. Sul pavimento furono collocate diverse lapidi risalenti tra il '500 e il '600.

Il tempio intitolato a San Giovanni degli Eremiti in origine era una moschea, ma in epoca Normanna nel XII sec. per volere di Ruggero II, fu trasformata in un tempio cristiano. L'edificio presenta tipiche forme islamiche con pianta a croce greca, l'interno è composto da una unica navata divisa in due campata sopra la quale furono realizzate le cupole di colore rosso. Accanto all'edificio svetta il campanile, mentre adiacente sorge il cimitero dei personaggi di corte e il chiostro adornato da colonnine binate sormontate da capitelli.

Il tempio fu edificato a partire dal '600, collocato adiacente a piazza Pretoria. L'interno si sviluppa a croce latina, suddiviso in tre navate sorrette da colonne monolitiche, al centro è collocata la cupola maggiore sorretta da colonne binate, mentre nelle navate laterali furono realizzate cupole minori. Gli interni riccamente affrescati, furono in parte perduti durante la seconda guerra mondiale, ma i restauri degli anni successivi ne hanno ridato nuova luce.

Il tempio fu eretto nel '500 in stile gotico catalano collocato su di una scalinata, opera di Matteo Carnilivari. Il nome della chiesa è attribuito alla catena con la quale veniva impedito l'accesso all'interno del tempio. La facciata della chiesa è composta da un portico sorretto da tre archi, oltrepassato il quale si accede ai tre portali decorati con basso rilievi dalla mano di Vincenzo Gagini. L'interno è composto da tre navate, culminanti in altrettante absidi, sorrette da colonne di stile rinascimentale, sulle quali sono collocati archi in stile catalono e ogivali. Accanto alla chiesa sorge la seicentesca casa conventuale, che nell'800 divenne un archivio di Stato.

Il santuario seicentesco intitolato a Santa Rosalia fu realizzato inglobando in esso l'interno di una grotta del Monte Pellegrino, chiudendo l'ingresso con la facciata del tempio. La grotta fu il luogo dove santa Rosalia, figlia del duca Sinibaldo, dimorò in penitenza fino a quando non espirò l'ultimo soffio di vita. Qui furono rinvenuti i suoi resti nei primi anni del '600, i quali furono portati a Palermo e fecero cessare la pestilenza che infiammava in città. Questo evento misto a credenze popolari, fece sì che la grotta diventasse meta di pellegrinaggio di fedeli. Nei pressi del santuario si trova una riserva d'acqua stagionale dove si riproduce il rospo smeraldino siciliano.

Il palazzo fu progettato da Matteo Carnelivari sul finire del '400, su commissione di Francesco Abatellis. L'edificio è realizzato in pianta quadrata in stile tardo gotico, lungo la facciata del piano nobile come decorazione furono realizzate una serie di trifore. L'accesso allo stabile è permesso attraverso il portale riccamente decorato. Dopo i restauri post bellici il palazzo Abatellis è divenuto la sede della Galleria Regionale della Sicilia, qui sono esposti dipinti, statue e sculture.

Il palazzo fu realizzato a partire dal XIV sec. dalla famiglia Chiaramonte, per volere di Manfredi. Il palazzo presenta una pianta quadrata con cortile interno, l'esterno presenta una certa severità, addolcita da bifore e trifore. Nel '600 il palazzo divenne la sede del tribunale, tale loco fu mantenuto sino al 1960, anno in cui gli uffici furono trasferiti nella nuova sede del Palazzo di Giustizia.

La palazzina Cinese fu progettata da Giuseppe Venanzio Marvuglia sul finire del '700, su commissione di Federico II di Borbone. L'edificio a tre piani si presenta in stile neoclassico, ma la struttura imita le forme degli edifici cinesi, mescolando assieme diversi stili architettonici, come nel caso del tetto a forma di pagoda, mentre ai lati furono collocate due torrette a scala elicoidale. Nel seminterrato furono collocate la sala da ballo e la sala delle udienze, al primo piano si trova il salone dei ricevimenti decorato in pannelli di stoffa, la sala da pranzo e le stanze del re. Al secondo piano si trovano gli appartamenti della regina Maria Carolina, mentre l'ultimo piano si apre su di una terrazza ottagonale sormontata dalla pagoda.

Palazzo Mirto fu realizzato nel '700 sulle fondamenta di precedenti edifici, all'interno sono ancora presenti i mobili e i suppellettili che arredavano l'abitazione fra il '700 e l'800.

Oggi il Palazzo dei Normanni è la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana (dal 1947). L'edificio fu costruito dagli Arabi nel IX sec., il quale al principio aveva un aspetto di una roccaforte, in seguito i Normanni lo ampliarono e ne modificarono le forme, trasformandolo in una reggia. Con la scomparsa della casa degli Svevi il palazzo cadde in abbandono a partire dal XIII sec. Soltanto nel '500 il potere centrale Spagnolo decise di ristrutturarlo per accoglierci la propria corte. Il palazzo è composto da diversi ambienti fra i quali si ricordano i più importanti: la Torre Pisana (stanza del tesoro), la Cappella Palatina (realizzata dai Normanni nel XII sec.) e la Sala di Ruggero nella Gioaria

Al primo piano si trova la Cappella Palatina, dedicata ai santi Pietro e Paolo, voluta da Ruggero II, l'edificio si compone di tre navate sorrette da pilastri ornate da capitelli, le quali si concludono in altrettante absidi, queste ultime sormontate da una cupola. Il pavimento è impreziosito da mosaici, mentre alle pareti furono applicate lastre marmoree. La navata centrale presenta, a differenza di quelle laterali, un soffitto ligneo decorato a cassettoni. Tutte le navate e la cupola centrale presentano decorazioni a mosaico con sfondo dorato, dove furono raffigurati: Cristo Pantocrate Benedicente fra santi, angeli e profeti, L'Annunciazione, La Presentazione al Tempio e le Storie del Vecchio Testamento.

Ai piani superiori del palazzo Normanno si trovano gli appartamenti reali, di grande pregio è il salone di Ercole, realizzato nel '500 con affreschi raffiguranti il semidio, dove oggi risiede la sala dell'Assemblea regionale Siciliana, la sala di Re Ruggero adornata con mosaici raffiguranti momenti di caccia e scene mitologiche. Un altro ambiente particolare è l'Osservatorio Astronomico collocato nella torre Pisana, ralizzato nel '700 da Giuseppe Piazze per i sovrani Borboni.

Il palazzo Sclafani, edificato vicino al Palazzo dei Normanni, si presenta con una pianta quadrata, con atrio centrale; l'edificio fu realizzato su commissione di Matteo Sclafani nel XIV sec. La facciata presenta eleganti bifore, mentre l'accesso all'edificio è consentito mediante un portale ornato da un'aquila. Nel XV sec. nell'atrio interno fu realizzato l'affresco “Trionfo della Morte”, opera oggi custodita alla Galerria Nazionale della Regione Sicilia, tale opera rappresenta la scena dell'apocalisse che cade sugli uomini come narrato da Giovanni Evangelista. A seguito della decadenza della famiglia il palazzo divenne nel secolo successivo un ospedale. Oggi questo palazzo è la sede dei Comandi Militari.

L'ingresso di Porta Nuova fu realizzato nel '500 sulle fondamenta di una precedente, per festeggiare la vittoria di Carlo V sui nemici mussulmani nella battaglia di Tunesi del 1535, a tal riguardo per rimarcare maggiormente la vittoria sul nemico, furono realizzate quattro teste di moro con il volto afflitto dallo sconforto e collocate sulla porta. La porta presenta un grande fornice sul quale fu realizzata una loggia culminante in una cuspide.

La Villa fu realizzato sul finire del '700 su progetto di Nicolò Palma, divenendo successivamente il primo impianto di verde pubblico della città di Palermo, il giardino all'italiana prese il nome della moglie del vicerè spagnolo: Giulia d'Avalos. L'ingresso al parco è consentito varcando due colonne doriche, tutto attorno a Villa Giulia furono collocate diverse statue per ornarne i giardini, fra tutte spicca quella raffigurante il “Genio di Palermo”.
Accanto a Villa Giulia fu progettato il settecentesco Orto Botanico, oltre ad un dificio in stile neoclassico denominato Gymnasium, opera dell'architetto francese Leon Dufourny, avente due facciate opposte composte da pronai, mentre accanto furono realizzati altri due corpi di fabbrica, il Calidario e il Tepidario. Il giardino nel suo complesso raggiunge circa i 10 ettari di terreno, sui quali sono coltivate più di 11.000 specie di piante, molte delle quali tropicali. Sul finire del '700 fu realizzato anche l'Acquarium ove furono inserite diverse specie acquatiche. L'orto Botanico continuò ad espandersi, sino a raggiungere le attuali dimensioni sul finire dell'800. La sua importanza era tale che iniziarono a stringersi relazioni con altri Orti Botanici del nord Europa e del mondo. Fra le varie specie si ricordano quelle più suggestive come: nespolo del Giappone, l'albero del drago, ficus magnolioides, ficus rubiginosa, cycas revoluta; a queste si aggiungono specie di aree tropicali come la pianta del caffè, la cannella, la mimosa sensitiva, la papaia ecc...Tra le piante medicinali troviamo: l'assenzio maggiore, ginseng indiano, il papavero da oppio e la canfora.
Questo Orto Botanico è rinomato fra i più importanti giardini botanici d'Europa. Qui oggi ha sede il Dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università di Palermo.

Piazza Pretoria fu creata nel '500, nella quale fu collocata fontana Pretoria, su di essa si affacciano diversi edifici come: Palazzo Senatorio e Palazzo delle Aquile, quest'ultimo edificio fu realizzato nel '400 a pianta quadra, il nome all'edificio venne dato a seguito della scultura raffigurante un'aquila situata sul portale.

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