COSA VISITARE IN UMBRIA?
Cosa Visitare a Terni? La provincia offre tante opportunità, sia dal punto di vista Naturalistico, che culturale
Continua...Scendendo da piazza Jacopo della Quercia, lungo la scalinata di porta Giovanni d'Agostino si giunge alla cripta del Duomo, aperta nel 2004, la quale dopo attenti restauri ha portato alla luce affreschi del XIII sec.
Continuando la discesa si arriva a piazza S. Giovanni, sulla quale si affaccia il Battistero, costruito nel XIV sec., il quale presenta una facciata in stile gotico senese iniziata da Domenico d'Agostino ma rimasta incompiuta. La struttura è rivestita per gran parte da marmo bianco, il quale si innalza sino a coprire l’abside del Duomo, la facciata è sormontata da quattro pilastri che la percorrono per tutta la sua altezza, suddividendola in tre sezioni, in ognuna delle quali si trova un portale strombato, con quello centrale sormontato da un timpano in stile gotico, nella seconda sessione corre un cornicione ornato da archetti pensili e tre bifore. L'interno si sviluppa in un ambiente rettangolare suddiviso in tre navate sorrette da pilastri sui quali si poggiano le volte ogivali. Al centro del battistero è posto il fonte battesimale esagonale realizzato da Jacopo della Quercia del XV sec., anche il ciborio presenta una forma esagonale ed è sormontato da una statuetta del Battista, ornato da quattro angioletti bronzei, mentre attorno alla vasca sono collocati sei bassorilievi alternati da statue. Le volte sono affrescate con raffigurazioni degli apostoli e profeti, mentre nell'abside sono raffigurate scene di vita di Gesù.
La piccola chiesa si trova all’incrocio fra via Diana e via San Marco, fu eretta dalla contrada della Chiocciola nel ‘600 davanti ad un pozzo. La facciata è realizzata in laterizio con decorazioni marmoree, su di essa si innalzano quattro colonne, le quali seguono la facciata per tutta la sua lunghezza. La facciata fu divisa in due sezioni con la realizzazione di un ballatoio oltre il quale fu realizzato un affresco della Madonna con Bambino, culminante con un cornicione in mattoni e sezioni marmoree. Nel 1820 il tempio fu sconsacrato e solo in epoca recente la stessa contrada della Chiocciola ha effettuato i lavori di recupero, attualmente durante i giorni che preannunciano il Palio di Siena, allocano in questo luogo il cavallo prima della corsa.
La chiesa intitolata a Sant'Agostino presenta una pianta a croce latina, composta da un’unica navata, il tempio fu edificato nel ‘200, ma fu ricostruito nel corso del ‘700, a causa di un incendio che aveva divorato l’intera struttura, tuttavia rimasero intatti gli altari ornati da marmi policromi. In epoca recente, durante un restauro, è stato possibile riportare alla luce la cappella Bichi commissionata nel XV sec., la quale presenta una volta a crociera e affreschi del ‘400.
L'opera del Cenacolo nel refettorio del convento di S. Apollonia fu commissionata ad Andrea da Castagno, egli affrescò le pareti rappresentando gli ultimi momenti di vita di Cristo, dall'ultima cena sino alla resurrezione, ciò che colpisce è la prospettiva dell'ambiente che rende l'affresco parte integrante della stanza, facendo sembrare l'opera una continuità della parte strutturale del refettorio stesso.
La chiesa fu costruita nel XIII sec. sul colle della Castellaccia, con annesso l’omonimo monastero, il complesso fu amplianto nel secolo successivo; di grande rilievo è il portale maggiore realizzato in stile rinascimentale.
L’edificio attuale è il rifacimento di un precedente tempio votato a S. Clemente, per mano dell’ordine votivo dei Serviti, che si instaurarono nella città di Siena attorno al XIII sec. Tuttavia i lavori si protrassero fino al ‘500 inoltrato, accanto all’edificio si trova il campanile trecentesco, che purtroppo dovette subite dei pesanti restauri nel ‘900. All’interno lo spazio è suddiviso in tre navate in stile rinascimentale.
La chiesa di S. Nicolò al Carmine fu edificata sul Pian dei Mantellini, accanto alla quale sorge l’omonimo convento. La chiesa fu edificata in laterizio e presenta una facciata a capanna, nella quale si colloca il portale sormontato da un timpano seicentesco, sopra il quale fu realizzato un oculo. Accanto all’edificio si innalza il campanile con pianta quadra, il quale alcuni storici lo attribuiscono al Peruzzi, mentre altri pensano sia di epoca successiva all’artista. Il tempio tuttavia non presenta molte caratteristiche del tempo in cui fu edificato, a causa anche dei cambiamenti avvenuti in epoche successive, come la chiusura del portale su di un lato che conduceva al convento.
Un tempo questo edificio era un ospedale dei templari che ospitava i pellegrini che viaggiavano lungo la via Francigena per giungere a Roma; con la soppressione dell’ordine dei cavalieri Templari, il tempio passò ai Cavalieri di Malta. La chiesa presenta una facciata a capanna realizzata in pietra, nella quale fu collocato in epoca successiva un portale marmoreo in stile gotico, ai lati del quale si trovano gli stemmi dell’ordine dei Cavalieri di Malta e del loro commendatore Alberto Orso. Il coronamento finale con archetti pensili è un’aggiunta degli inizi del ‘900; l’interno è composto da un’unica navata sormontata da soffitto a capriate.
Il duomo di Siena è intitolato a Santa Maria Assunta, fu costruito in stile romanico gotico sopra il castrum romano, nel luogo ipotetico dove si ergeva il tempio di Minerva.
I lavori iniziarono nel XII sec. e si protrassero sino al XIV sec. Per la realizzazione della facciata furono chiamati Nicola Pisano e il figlio Giovanni, i quali la adornarono con un rivestimento marmoreo a fasce bianche e nere in riferimento al simbolo araldico del potere civile. Qualche anno più tardi i Senesi decisero che il Duomo era troppo piccolo per rispecchiare l’effettiva potenza della città, quindi si decise di effettuare nuovi lavori di ampliamento, spostando la facciata a sud, affidando tali lavori a Lando di Pietro. Purtroppo il cantiere fu interrotto a causa dell’enorme spesa che la città dovette sostenere in un momento storico difficile, infatti la città fu investita dalla peste nera nel 1348. Si dovette arrivare al 1382 per vedere ultimato il Duomo, con la realizzazione delle volte sulla navata centrale.
La facciata si presenta su due ordini, rivestita in marmo bianco con alcuni pezzi di marmo rosso di Siena e verdi di Prato. La sezione inferiore, presenta uno stile romanico – gotico, ove sono allocati i tre portali d’ingresso, sormontati da timpani gotici, quello centrale ha in oltre sull’architrave un bassorilievo con la raffigurazione della storia di S. Gioacchino e S. Anna. La porta bronzea è di epoca recente, infatti fu realizzata nel 1958 e su di essa fu raffigurata la Glorificazione di Maria.
La parte sovrastante è arricchita con decorazioni, in modo da nascondere il difetto di costruzione dei pilastri ai lati del rosone, quest’ultimo è adornato da busti raffiguranti patriarchi e profeti, sui quali troneggia la Madonna con i quattro evangelisti. A chiudere il quadro scenografico sono le tre cuspidi, con quella centrale reggente un angelo, tutte sono rivestite da mosaici realizzati nell’800.
Per accedere al portale d’ingresso bisogna salire una scalinata, ove agli angoli sono poste due colonne sulle quali è collocata la copia della lupa Senese e dei gemelli, gli originali sono custoditi nel Museo dell’Opera.
Accanto alla struttura del tempio si erge per 77 metri il campanile
in stile romanico
, decorato a fasce alterne di colore bianco e nero, la struttura culmina in una cuspide a piramide ottagonale.
L’interno del Duomo si sviluppa su di una pianta a croce latina, suddiviso in tre navate sorrette da pilastri sui quali poggiano le arcate a tutto sesto.
Nella sezione centrale sono collocati i busti dei papi realizzati nel XV sec., fra questi risalta quello della Papessa Giovanna, sotto il cornicione si trovano invece i busti di 36 imperatori; le volte sono dipinte di azzurro e costellato da un tappeto di stelle dorate.
Il pavimento è composto da 56 riquadri, realizzati secondo la tecnica della tarsia e del graffito, i quali compongono una narrazione, ove il filo conduttore è la salvezza attraverso la Rivelazione delle scritture. Una delle più importanti storie narrate, è la strage degli Innocenti di Matteo di Giovanni, la realizzazione dell’opera iniziò nel ‘300 e si concluse solo due secoli più tardi.
La cupola esagonale è sorretta da sei pilastri, essa è riccamente affrescata da 13 storie tratte dalla bibbia, contenute all'interno di riquadri e rombi.
Il marmoreo altare Maggiore è opera di Baldassare Peruzzi, che lo realizzò nel ‘500, sul quale è posto il ciborio, ed è adornato da angeli reggenti candelabri bronzei.
Nel transetto destro si trova la cappella della Madonna del Voto o denominata anche “Chigi”, essa fu realizzata su progetto di Gian Lorenzo Bernini, per poter riporvi l’effige duecentesca della Madonna del Voto.
La struttura della sala è di forma circolare sormontata da una cupola, lo stile della decorazione è quello barocco, per tale risultato furono utilizzati diversi materiali: marmi e bronzi, nella cappella sono collocate le statue della Madonna incorniciata da una cornice riccamente decorata posta sull'altare maggiore, mentre accanto si trovano due nicchie nelle quali sono collocate le statue di S. Girolamo e della Maddalena.
Lungo la navata sinistra si trova la Libreria Piccolomini, costruita nel 1492 per volere dell’arcivescovo di Siena, il quale voleva un luogo dove riporre la raccolta di libri donata dallo zio Papa Pio II, la sala rettangolare fu affrescata dal Pinturicchio il quale raffigurò momenti della vita di Papa Pio II.
Tuttavia questo ambiente non accolse mai la collezione libraria di Pio II, ma una serie di miniati, oltre al blocco marmoreo delle “Tre Grazie” di epoca romana.
Proseguendo oltre la libreria, sempre dalla navata sinistra, si accede alla cappella Piccolomini, voluta da Francesco Piccolomini (che fu papa nel 1503) in onore dello zio Pio II, rappresentando contemporaneamente l’influenza della famiglia Piccolomini a Siena sia nella sfera politica che in quella culturale. L’altare marmoreo della cappella è ornato da bassorilievi e da statue collocate nelle apposite nicchie ad opera di Michelangelo, il quale ne porterà a termine solo quattro delle quindici commissionate.
Il pulpito del duomo fu realizzato da Nicola Pisano nella seconda metà del XII sec., la struttura poggia su una base ottagonale dalle quale dipartono otto colonne, quattro delle quali poggiano su leoni in tenti nello sbranare animali e le restanti quattro su talomoni, l'opera è arricchita dalle scene della Natività, adorazione dei Magi, presentazione al Tempio, la crocifissione, strage degli innocenti e il Giudizio Universale; ogni sezione è intervallata da figure di angeli e santi.
Nel transetto sinistro si trova la Cappella di S. Giovanni Battista, che fu realizzata nel 1492 per accogliere le reliquie del Santo, alla quale si accede mediante un portale marmoreo, l’interno è adornato con statue e dipinti, tutta la cappella ruota attorno alla statua dell'effige del santo, che fu opera di Donatello.
Nel ‘300 i senesi decisero di edificare un nuovo tempio, in quanto volevano trasmettere attraverso un’opera mastodontica il loro potere economico.
Secondo il progetto la facciata incompiuta doveva essere l’entrata verso un’enorme tempio, che avrebbe inglobato l’attuale Duomo, che si sarebbe trasformato nel transetto. Tuttavia l’opera si dovette interrompere a metà del secolo per colpa degli eventi funesti, oltre ad alcuni crolli strutturali, della mancanza di fondi e dell’arrivo della peste, che decimò la popolazione di Siena. L’opera fu quindi definitivamente sospesa, ma a tutt’oggi rimane ancora in piedi la facciata, chiamata "facciatone", la quale presenta un’enorme finestra di due piani e parte della navata, composta da colossali colonne reggenti le cinque arcate, di cui due sono state rese cieche, per poter realizzare il Museo dell’Opera.
Queste logge si trovano all’inizio della Via Banchi di sotto, furono fatte edificare nel ‘400 da Papa Pio II Piccolomini, come omaggio alla sua famiglia. L’autore di queste opere fu l'allievo di Jacopo della Quercia, l’architetto Antonio Federighi. La struttura rinascimentale presenta tre grandi arcate sorrette da sottili colonne corinzie, sopra delle quali è posto un architrave recante la scritta in latino “Pio II pontefice Massimo ai suoi Gentili Piccolomini”, la struttura è in fine sormontata da un attico in laterizio.
L'ospedale della Scala prende il nome dalla sua posizione, in quanto si erge di fronte la scalinata del Duomo, fu fondato dai canonici agli inizi del XI sec. per dare assistenza ai poveri e ai pellegrini. Con il passare del tempo l’Ospedale divenne importante per la città, non solo da un punto di vista medico, ma anche socio – economico, in oltre tale struttura fu sostenuta non solo dal Comune, ma anche dalle nobili famiglie di Siena. Il complesso subì diverse trasformazioni e ampliamenti, oggi a seguito di un restauro è divenuto un centro espositivo museale, il quale ospita mostre temporanee.
La parte più antica del complesso è quella centrale, ove si trova la chiesa intitolata all’Annunziata, sulla destra si colloca il palazzo gotico denominato: “del Rettore”, mentre sulla sinistra si trova la Casa delle Balie, in entrambe gli stabili furono aperte una serie di bifore.
Nel primo vestibolo si trova la Tomba di Jacopo Tondi, da qui si accede al secondo vestibolo, chiamato anche cappella delle reliquie, qui è presente un affresco del '500 con la raffigurazione dell'incontro di S. Gioacchino con S. Anna, opera del Beccafumi; successivamente di passa alla galleria di S. Pio ove si trova un affresco del '400, da qui si accede alla sala del Pellegrinaio realizzata nel XIV sec. con volte ribassate sorrette da grandi archi ed interamente affrescata con riferimenti alla missione dell’ospedale, essa rappresenta il primo riferimento della corsia ospedaliera, che era ancora in funzione agli inizi del ‘900; sempre dalla galleria si accede alla Cappella della Madonna affrescata con raffigurazioni della vita di Maria, da qui si accede alla chiesa S. Maria della Scala o della SS. Annunziata; la chiesa fu rivista dal punto di vista strutturale nel XV sec. , mentre gli affreschi risalgono al XVIII sec., l'interno è composto da un'unica navata terminante nell'abside ove è collocato il coro ligneo intagliato, il soffitto è decorato a cassettoni colorati, la struttura prevede in oltre un piano sottostante, ove si trova la sede della Compagnia di S. Caterina della Notte.
Palazzo Chigi Saracini si affaccia su Via di Città, l'edificio risalirebbe al XII sec. ad opera della famiglia Marescotti, che realizzò un’abitazione fortificata, alla quale furono inglobate successivamente le abitazioni circostanti. Nel XIV sec. tale residenza fu utilizzata come luogo di riunione del Consiglio della Repubblica di Siena, prima del trasferimento presso il Palazzo Comune.
Il palazzo subì nel tempo alcune modifiche in stile rinascimentale, il primo piano fu realizzato in pietra, rispecchiando ancora lo stile gotico senese con due ordini di trifore, alla sinistra dello stabile si trova la torre mozza edificata anch’essa in pietra.
Oggi il palazzo ospita l’accademia Musicale Chigiana, istituita nel 1932 dal conte Guido Chigi – Saracini.
Sono possibili visite guidate, che permettono di ammirare ancora l’arredamento originale del tempo, la collezione d’arte di Galgano Saracini e la raccolta di strumenti musicali antichi.
Il cortile presenta un’ala di portico affrescata a grottesche, salendo al piano superiore si accede agli appartamenti nobili, dove si colloca la settecentesca sala da concerto affrescata sul soffitto con la rappresentazione della battaglia di Montaperti, adiacente alla sala corre una galleria, ove sono collocate diverse opere d’arte di artisti senesi.
Il palazzo comunale di Siena si affaccia su piazza del Campo, fu costruito in stile gotico agli inizi del XIV sec. per ospitare il governo dei Nove.
La costruzione si colloca fra piazza del Mercato e il palazzo Bolgano (zecca della Repubblica di Siena) esattamente su quella che una volta era la dogana. Per la sua edificazione fu utilizzato il mattone e per gli ornamenti bianchi il marmo, le finestre sono realizzate all’interno di un’ogiva, mentre a terminare la struttura sono una serie di merlature di tipo guelfo. In un secondo momento fu inglobato alla struttura del Palazzo Comunale anche il palazzo Bolgano, mentre le due ali laterali furono realizzata soltanto nel XIV sec. per meglio bilanciare la struttura, il piano superiore fu realizzato nel XVII sec, queste ultime caratteristiche seguono la curvatura della piazza del Campo. Il piano terra è caratterizzato da una serie di aperture sormontate dal classico arco senese, il quale si realizza elaborando un arco acuto nell’archivolto ed uno ribassato nell’architrave. I piani superiori sono caratterizzati da due ordini di trifore, mentre l’ultimo presenta una serie di bifore.
Ancora oggi il palazzo comunale ospita gli uffici del sindaco e alcune sale di rappresentanza, al primo piano invece si trova il Museo Civico, le cui sale sono affrescate ed espongono pitture e sculture dell’arte senese, sempre su questo livello si trova il teatro comunale eretto nel ‘500, mentre al secondo piano si trova la sala del Consiglio comunale e la loggia posta in direzione sud. La sala più importante è quella del Mappamondo nella quale è collocata l’opera di Simone Martini raffigurante Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi, accanto si trova la sala della Pace o del governo dei Nove, affrescata dal Lorenzetti nel ‘300, il quale raffigurò gli Effetti del buon e cattivo Governo: il primo riquadro rappresenta il buon governo, con un Vegliardo attorniato da fanciulle che raffigurano: Pace, Prudenza, Fortezza, Temperanza, Magnanimità e Giustizia. Sulla parete opposta invece c’è la raffigurazione del cattivo Governo, purtroppo in cattivo stato. L’ultima sala è di epoca Rinascimentale, la quale fu anche chiamata Sala delle Udienze, fu affrescata nel XIX sec. dal movimento Purista Senese, che vedeva il nucleo di tale movimento presso la facoltà di Belle Arti di Siena, il quale promotore era Luigi Mussini, qui furono raffigurate scene di vita di Vittorio Emanuele II e la raffigurazione dell’Italia libera.
Il palazzo Maccari fu costruito da Fulvio Rocchigiani per la famiglia Maccari, nel quale oggi si trovano uffici e negozi. L’edificio presenta una forma ad “L” ed è esternamente arricchito da affreschi, cornicioni, fregi, lesene, fascia marcapiano e stucchi in ferro.
Il palazzo Piccolomini, chiamato anche delle "Papesse", è ubicato in via di Città al n°126, subito dopo il cinquecentesco palazzo Selvi, opposto a Palazzo Chigi Saracini. Attualmente il palazzo Piccolomini è di proprietà della Banca d’Italia che lo acquistò sul finire dell’800; dopo il restauro del 1998 è divenuto il centro artistico per l’arte contemporanea, oggi divenuto il più importante d’Italia, esso si sviluppa su un calendario espositivo che conta ben tre cicli di esposizioni annue.
L’edificio sorse nel XV sec. per volere di Caterina Piccolomini, presenta una facciata bugnata in pietra, mentre ai piani superiori furono realizzate due ordini di bifore.
Il palazzo Salimbeni si affaccia sull’omonima piazza collocata alla fine di via dei Banchi di Sopra, ove un tempo sorgeva il castello della famiglia Salimbeni. La famiglia venne cacciata da Siena nel ‘400 e il palazzo passò sotto il controllo dell’autorità Comunale, nel quale collocò alcuni ufficio e la sede del Monte Pio.
Nel 1866 il palazzo fu acquistato dalla Banca Monte Paschi, che ne fece la sede centrale dell’istituto di credito, il quale è stato più volte restaurato fra ‘800 e ‘900. L’ultima opera di ammodernamento della struttura avvenne a metà del XIX sec. in quanto la proprietà volle creare nuovi spazi per gli uffici della banca e sale congressuali. Per la realizzazione del progetto venne chiamato Pierluigi Spadolini. Le ristrutturazioni si avviarono non solo alla sede principale della banca, ma anche a una serie di altri edifici circostanti, come i palazzi Tantucci e Spannocchi, oltre alla chiesa di San Donato che fu trasformata in sala congressi e spazio museale, fu anche demolita la vecchia succursale, portando nuovamente alla luce la facciata del Palazzetto Salimbeni, la quale presenta una serie di trifore, culminante con una merlatura, sotto la quale corrono una serie di archetti decorativi.
Questo palazzo appartenne alla famiglia dei Tolomei una fra le più potenti di Siena, la quale aveva influenza sia nei settori del commercio, che in quello bancario. L’edificio si affaccia sull’omonima piazza ed è uno fra i più antichi della città. L’edificio attuale fu realizzato in pietra sul finire del ‘200, la costruzione si innalza per due piano divisi da una cornice ornamentale, decorati da una serie di bifore sulle quali troneggia un arco ornato da un occhio trilobato. Oggi il piano terreno è la sede di una banca.
Il palazzo del Vescovo fu edificato nel XVI sec. su progetto di Baldassare Peruzzi, il quale è adiacente alla chiesa di S. Nicolò al Carmine. L’edificio fu realizzato in laterizio, con un basamento a scarpa che segue il dislivello del terreno, la struttura geometrica culmina con un cornicione di stile classicheggiante.
Questa porta è una delle meglio conservate ed è relativa alla cerchia muraria degli inizi del ‘300. La porta fu eretta in laterizio, la quale presenta un fornice sormontato da un architrave ornato da archetti pensili e terminante da una merlatura.
La Torre del Mangia è il campanile laico del Palazzo Comunale, il nome della torre deriva dal nomignolo dato al primo custode: Giovanni di Balduccio, al quale piaceva molto sperperare i suoi guadagni nel cibo, da qui “Mangia guadagni”. La torre fu costruita nel 1325 dai fratelli Muccio e Francesco di Rinaldo e si innalza per 102 metri, sulle sue fondamenta furono collocate delle monete in simbolo di fortuna, mentre agli angoli della base furono inserite delle pietre con incise lettere in latino, greco ed ebraico. L’orologio incastonato nella costruzione fu realizzato nel 1360 da Bartolomeo Guidi, successivamente il quadrante venne dipinto nel XV sec. e realizzato in pietra sul finire del settecento. Al culmine della torre furono collocate le campane, la prima fu fusa e allocata nella prima metà del ’300, successivamente fu sostituita nel 1634 ma risultò imperfetta, si decise quindi di realizzarne un’altra nel 1666, che ancora oggi svetta sulla cima della torre. La campana pesa 6.760 chili ed è suonata a mano con il batacchio solo nel giorno del Palio, durante il corso dell’anno invece è un martelletto automatico che batte sulla stessa.
Piazza del Campo è la piazza principale della città, la quale misura in larghezza 333 metri, presenta una forma particolare a conchiglia ed è in questo luogo che avviene il Palio di Siena. In origine questo luogo fu un terreno bonificato per il deflusso delle acque piovane, successivamente questo spazio fu destinato allo svolgersi dei mercati, delle assemblee popolari e delle esercitazioni militari. In un secondo momento fu realizzato un muro di delimitazione con l’attuale piazza del Mercato, per arginare l’erosione del terreno ed alcuni eventi furono spostati in altre piazze della città, in quanto considerate poco nobili, come il mercato del bestiame e dei cavalli. La pavimentazione della piazza con mattoni disposti a spina di pesce avvenne nel 1327, ove nella parte centrale si riscontra un intervallarsi di nove strisce in travertino disposte a raggera. In successione furono avviati i lavori per la realizzazione della fonte Gaia ad opera di Jacopo della Quercia, posta di fronte al Palazzo Pubblico, tuttavia la fonte attuale non è quella del passato, ma è frutto di un rifacimento avvenuto nel ‘400, ove il progetto prevedeva la realizzazione di un bacino rettangolare, ornata a rilievo, i quali furono sostituiti con delle copie nell’800 e collocati nel Museo Civico, in quanto nel tempo si erano deteriorati. Gli ornamenti raffigurano la Madonna con il bambino, la Virtù, la creazione di Adamo ed Eva e la cacciata dal paradiso.
Sulla piazza si affaccia il Palazzo Pubblico, che fu la prima costruzione ad essere realizzata in questo spazio e successivamente anche molti palazzi di personaggi illustri e potenti come quello della famiglia Chigi – Zondadari all’angolo della curva di S. Martino, mentre a sinistra si colloca il palazzo Sansedoni. Dirigendosi verso la Costarella, si trova Porta Salaria ai piedi della quale sono collocati i blocchi di partenza per il Palio, qui sorge il Palazzo d’Elci al quale venne applicata una merlatura guelfa nel XVII sec., questo edificio fu utilizzato come carcere e poi come residenza del capitano della polizia, denominato anche: il Bargello.
La piazza del Duomo fu il centro del potere religioso nel VII sec., qui furono insidiate la sede episcopale e la cattedrale. L’attuale piazza si deve agli interventi del XVII sec., quando fu abbattuta la vecchia sede vescovile e la loggia che univa la canonica al Duomo. Qui si affaccia anche l'Ospedale di S. Maria del Duomo della Scala, il palazzo dell’Arcivescovo e il palazzo Reale.
Piazza Posteria è anche chiamata dei Quattro Cantoni, in quanto in essa convergono le vie principali della città. Sulla piazza si affaccia la casa – torre Fonteguerri, la quale fu collegata con un ponte a Palazzo Borghesi. Qui si trova la farmacia dei Quattro Cantoni, all’interno della quale sono ancora presenti gli arredamento in stile neoclassici realizzati nell’800.
Via del Capitano conduce al Duomo, su questa strada si affaccia palazzo Chigi alla Postierla realizzato nel XVI sec., all’interno dello stabile si trovano alcune tele dell’artista fiammingo Bernardo van Rantwyck; in successione si trova il palazzo del Capitano del popolo, che oggi ospita la facoltà di scienze economiche e bancarie. L’edificio fu realizzato nel XIII sec. in stile gotico, mentre le merlatura furono realizzate nell’800; questo palazzo fu la sede del Capitano di guerra e di quello di giustizia.
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