STORIA

DELL'UMBRIA

Nel Medioevo la regione Umbria era avvolta da un'ombra di spiritualità grazie alla figura di San Francesco che ne caratterizzò non solo l’aspetto religioso, ma anche il vivere quotidiano. Alla morte del santo Francesco, la popolazione della regione raccolsero subito i fondi e i materiali per la costruzione della Basilica a lui dedicata ad Assisi. Tra il ‘200 e ‘300 l’edilizia divenne importante per la città di Assisi non solo per la costruzione delle abitazioni civili, ma soprattutto per quelle volte al credito religioso del Cristianesimo. Sempre durante l’epoca Medioevale a Perugia si edificarono uno di fronte all’altro il palazzo dei Priori e la Cattedrale e nel punto di mezzo fra la loro distanza, fu collocata la Fontana Maggiore (1278), che rappresenta un intreccio fra la vita spirituale e le leggende pagane.

Nel ‘400 su queste terre si impose la Signoria, la quale fece rispecchiare la sua essenza anche sulle arti come lo si nota in alcuni affreschi, ove il tema centrale risulta quello cavalleresco in stile tardo gotico.

Durante il rinascimento l’Umbria conobbe l’arte del Perugino, che ebbe fra l’altro come suo allievo Raffaello. Questo artista fu libero di esprimere la propria vena artistica presso la corte dei Baglioni. Il rinascimento fu anche un periodo florido per l’artigianato come la realizzazione si piatti, vasi, pavimentazioni in maiolica e mobili ad intarsio.

La via Flaminia fu per secoli la rotta obbligatoria per chi partisse da Roma o per chi vi era diretto. Tra il ‘700 e l’800 questa fu anche la rotta che permise ai molti viaggiatori di conoscere l’Umbria, non solo per il pellegrinaggio verso i luoghi religiosi, ma anche quelli naturalistici, per questi ultimi si ricorda la figura di Goethe, il quale nei suoi scritti del Gran Tour traccia le lodi di questa natura incontaminata e selvaggia.