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REGIONE VALLE D'AOSTA/ AOSTA / CASTELLI DELLA VALLE D'AOSTA
Il Forte di Bard Si erge su uno
spuntone di roccia, avente un dislivello di 106 metri. La sua costruzione
risale all’anno 1000, a seguito di un insediamento militare nel crocevia per
raggiungere le Gallie in epoca romana, ma la struttura attuale è dovuta alle
modifiche effettuate nell’800, per volere dei Savoia, sulle rovine di un
precedente castello raso al suolo da Napoleone. Il complesso fu opera
dell’ingegnere Olivero, la struttura del forte si compone di diversi corpi di
fabbrica, raggiungendo una superficie complessiva di 14.000 metri quadri,
difesi da cinquanta bocche di fuoco. Il complesso poteva ospitare circa 400
uomini, i quali potevano resistere all’interno delle mura per circa 3 mesi,
grazie alle scorte di cibo che si potevano essere immagazzinate. Sul finire
dell’800 il forte perse d’importanza strategico- militare e fu destinato alla
funzione carceraria, per poi essere utilizzato come magazzino di munizioni. Nel
XX sec. il forte fu recuperato per volere della regione Valle d'Aosta, con
l'aiuto dei fondi dell'Unione Europea, oggi al forte si accede mediante una
serie di ascensori che dipartono da una zona pedonale, salendo tutto il crinale
della montagna. L'edificio oggi ospita 3.600 metri quadri di area espositiva,
un percorso dedicato alla montagna, un museo Alpino e delle Frontiere, oltre a
mostre temporanee, concerti e spettacoli. All'interno sono anche presenti un
albergo, un ristorante, una caffetteria e negozi specializzati.
Il Museo delle Alpi è suddiviso in 29 sale. L’area dove sorge oggi il forte era già abitata in epoca protostorica, a testimoniare tale affermazione sono i ritrovamenti di graffiti. Già nel VI sec. questa sommità era utilizzata come postazione di vedetta per sorvegliare i traffici di merci e il transito delle persone lungo la valle, questo grazie alla predisposizione naturale della valle, che non permette altre vie d’accesso. Nel Medioevo fu costruito un castello, dal quale si transitava per pagare il pedaggio. Nel XI sec. il territorio passò ai signori di Bard e nel 1242 divenne di proprietà dei Savoia. Nel 1538 ci fu l'assedio del forte da parte di Carlo V e nel 1691 del Re Sole. Il 18 Maggio del 1800 l'armata di Napoleone scese in Italia per accerchiare il nemico austriaco, ma fu fermato presso l'imboccatura del Forte di Bard. Per cercare di aggirare l'ostacolo, fu scavato un sentiero attraverso il quale, a piccoli gruppi, passarono i reparti di fanteria ed in fine i carri con i cannoni, riuscendo quindi ad arrivare verso la Pianura Padana e sconfiggere il nemico austriaco. A questo punto il Forte di Bard perse la sua funzione strategico difensiva e Napoleone ne ordinò la distruzione il 14 giugno 1800. Fu ricostruito solo successivamente per volere di Carlo Felice di Savoia, il quale fece iniziare i lavori nel 1827.
Il borgo del castello si costituì lungo l’antica via romana, il quale all’inizio era racchiuso da mura difensive; qui sono ancora presenti la casa Challant e il settecentesco Palazzo Nicole residenza degli ultimi conti di Bard, la Casa del Vescovo, Casa Valperga e la casa della Meridiana.
Il castello di Issogne fu costruito su di una antica residenza romana, per volere dei vescovi d’Aosta, per essere ricostruito nel XVI sec. ad opera del conte Ibleto di Challant, dopo che i signori di Verrès lo distrussero. Gli stucchi e gli affreschi si devono a Giorgio di Challant, quelli della lunetta del porticato del cortile sono del XVI sec. e rappresentano scene di vita quotidiana. All’interno sono ancora visibili i soffitti lignei e l’arredamento originale. Sulle pareti del castello ci sono incisioni, scritte e disegni, ad opera degli ospiti che vi soggiornavano, tra queste si riescono a distinguere motti e citazioni, ma anche avvenimenti del tempo. Il castello ospitò anche personaggi illustri, come l'imperatore Sigismondo nel 1414
Nell’800 il castello si trovava in una sorta di semiabbandono e nel 1872 fu venduto al pubblico incanto, ad acquistarlo fu il pittore torinese Vittorio Avando insieme ad un gruppo di amici (Alfredo d'Andrade, Giuseppe Giacosae Federico Pastoris), che lo restaurarono ridonandogli il vecchio splendore, successivamente si cercò di rintracciare tutto il mobilio originale, che era andato perduto, mentre una parte fu commissionata ad artigiani al fine di ricreare gli ambienti originari del tempo. Nel salone di Giustizia si possono ammirare affreschi raffiguranti i manieri che un tempo sorgevano lungo la Valle, una sorta di censimento artistico.
Il castello incorpora al suo interno anche una cappella a navata unica a 5 campate, le cui ultime due sono separate per mezzo di una cancellata lignea, ove è collocato il polittico ligneo scolpito da Janinus Braye, nei pannelli sono affrescati l’annunciazione, l’Epifania e le nozze della Vergine. Nel giardino del castello è collocata una fontana detta anche "del Melograno", realizzata in ferro battuto, la quale fu riprodotta all’interno del “Borgo Medioevale di Torino”, per l’esposizione Internazionale del 1884 .
In fine il castello fu ceduto nel 1907 allo Stato, questo fu l’ultimo atto affinché il castello potesse continuare a vivere, senza essere nuovamente preda di incuria e di vendite inopportune.
Oggi il castello è di proprietà dell’amministrazione Regionale della Valle d’Aosta.
PIANO TERRA
1 . Cortile interno
2. Sala da Pranzo
3. Cucine
4. Salle basse
PRIMO PIANO
5. Cappella
6. Appartamento Vittorio Avondo
SECONDO PIANO
9. Camera
10. Oratorio
11. Studio
12. Torre
13.
14. Sala Re di Francia
Il castello di Verres è collocato a strapiombo sul fiume Evançon, voluto da Ibleto di Challant, si tratta di una costruzione cubica, avente una lunghezza di 30 m per lato, sull’estremità della costruzione sono presenti delle caditoie, dalle quali si facevano cadere pietre e olio bollente sui nemici, inoltre per una maggiore difesa, la sommità dell’edificio termina con merlature a coda di rondine, a loro vota coperte dal soffitto in legno. La costruzione fu realizzata attorno ad un cortile interno, il quale presenta una pavimentazione leggermente inclinata verso il pozzo, questo serviva per raccogliere l’acqua piovana, mentre per accedere alle stanze del castello si doveva salire uno scalone ad archi rampanti.
Con l’introduzione della polvere da sparo, fu necessario rafforzare la struttura con una cinta muraria, nella quale erano anche posizionati i cannoni. Il Castello di Verres passò a Emanuele Filiberto nel ‘500, il quale spogliò il castello della funzione difensiva per arricchirlo di opere, per essere ceduto mel 1894 allo Stato Italiano. Le decorazioni interne non sono ben conservate e non vi è traccia degli arredi, a tutt’oggi per raggiungere il castello, bisogna percorrere l’antica mulattiera, che dalla strada principale porta sino alle porte della vecchia fortezza. Durante il periodo del carnevale il castello rivive i fasti del tempo, quando Caterina di Challant discese con il consorte Pierre d’Introd nella piazza del paese per ballare in mezzo al popolo, questo fatto storico è rievocato oggi nella giornata del sabato di Carnevale.
MAPPA DEL CASTELLO
La torre del castello di Graines si erge ancora su quello che una volta era l’impianto dell’edificio militare, circondata da una parte della cinta muraria. La struttura originaria fu edificata nel VI sec., la quale si componeva di un monastero, nel X sec. i monaci iniziarono la costruzione del castello, i quali nel '200 consegnarono le proprietà e lo stesso castello al Conte Gotofredo di Challant.
Per il restauro dell’edificio bisognerà attendere il corso del '900, quando grazie a D’Andrade e Giuseppe Giacosa furono avviati i lavori.
Il castello di Chatillon fu un possedimento di Caterina di Chatillon, sposa di Pierre d’Introd, la quale ebbe non poche difficoltà nel riuscire a gestire le proprietà lasciate in lascito dal padre, in quanto la legge in Val d’Aosta prevedeva l’impossibilità alle donne di poter gestire i beni della famiglia. Dalle sale del castello passarono molti personaggi illustri fra cui Maria Teresa d’Austria d’Este, ma anche persone di alto lume come il poeta Giosuè Carducci.
La costruzione del castello fu edificata nel 1340 per volere di Aimone di Challant, oggi le sue sale ospitano il museo dell’arredamento valdostano. L’edificio è difeso da una doppia cortina di mura, sormontata da torri, gli interni e la cappella del castello di Fenis sono affrescati per mano dello Jaquerio,
Il castello di Sarre è collocato a circa 5 Km da Aosta, la costruzione fu acquistata dai Savoia nel 1869 per trascorrervi i soggiorni di caccia nella valle. Suggestiva è la sala dei trofei, decorata con un numero impressionante di corna di camosci e stambecchi.
Il castello di Saint - Pierre è collocato su di uno sperone di roccia e la sua struttura ricorda i castelli delle favore per bambini. La costruzione primitiva risale al 1191, ma successivamente nel XIX fu in gran parte ricostruito. Dal 1975 l'edificio ospita il Museo di Storia Naturale, che nel 1985 è divenuto Museo Regionale di Scienze Naturali.
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