ECONOMIA

DELL'EMILIA ROMAGNA


La regione Emilia Romagna è al terzo posto per il PIL pro capite. L’agricoltura impegna il 5% della popolazione attiva, essa ha un elevato indicizzazione di meccanizzazione, questo gli permette di essere la prima regione per la produzione di frumento. Per quanto riguarda la produzione vinicola le zone di maggior concentrazione sono quella del modenese e del piacentino. Il settore agricolo a una differenziazione della produzione che va dalla coltivazione di frutteti, ai pomodori, soia e barbabietola da zucchero. L’industrializzazione è basata soprattutto su piccole- medie imprese. In oltre è al terzo posto per la quantità di pescato (relativo alla penisola) otre al fatto della itticoltura. non di meno è la zootecnica, specializzata soprattutto per l'allevamento di suini e bovini. L'industria occupa al suo interno il 36% della popolazione, e si disloca su tutto il territorio soprattutto grazie alla presenza delle piccole e medie imprese, mentre sono pochi i grandi gruppi industriali. Il settore è soprattutto evoluto per quanto riguardo il comparto del tessile e abbigliamento a Reggio, agroalimentare e mobili fra il parmense e il reggiano, la produzione di piastrelle nella bassa modenese (Sassuolo e Fiorano), l’auto (Maranello con la Ferrari, Bologna con la Lamborghini, San Cesareo sul Panaro con la Pagani e Modena con la Maserati), trattori a Modena, ceramiche a Faenza e impianti e macchine industriali fra il modenese e il capoluogo bolognese. Molto sviluppato è il settore del terziario, soprattutto quello turistico, incentrato soprattutto lungo la costa romagnola, che colloca queste spiagge ai primi posti al mondo per l'affluenza di turisti provenienti da ogni nazione. Nella regione è anche molto sviluppato il terziario avanzato, soprattutto quello finanziario e bancario grazie alle Casse di risparmio di Parma, Reggio, Modena e Bologna.