COMUNE DI MACERATA

La provincia di Macerata si sviluppa da Ovest (dove si trova la catena appenninica) verso est lungo la fascia costiera bagnata dal Mar Adriatico. La fascia appenninica comprende parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, qui si trovano anche le vette più elevate: M. Lieto' (1944 m.), M. Rotondo (2103 m.), M. Cardosa (1818 m.). Tra i fiumi che scorrono lungo la pianura del maceratese i più importanti sono: il Potenza di cui sono affluenti il Chiaro e il Monocchia, il Chienti (che fa da confine naturale con la provincia di Fermo) i cui affluenti sono il Fiastra e il Fiastrone. I laghi sono per lo più concentrati lungo la fascia pre-appenninica: lago di Polverina, Lago di Fiastra e il lago di Pievefarera; nella zona mediana fra le colline e la pianura si trova il lago di Castreccioni- Cingoli dal quale scorga successivamente il fiume Musone che scorre per gran parte del suo letto nella provincia di Ancona per poi toccare con alcune anse nuovamente la provincia di Macerata e sfociare nell'Adriatico continuando il confine delle due province.

La città di Macerata fu fondata su di un colle che si innalza per poco più di 300 metri, incastonata fra le valli del fiume Potenza e del Chienti. Un tempo la città era protetta da imponenti mura, di cui se ne sono conservate solo una parte.












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La città fu fondata attorno al V sec. a.C. nella località oggi chiamata Villa Potenza (Helvia Recina) sull'argine destro del fiume Potenza, dove i romani costruirono importanti monumenti come: il teatro, il ponte sul fiume potenza ed alcune ville. Con la caduta dell'impero romano a causa delle invasioni barbariche, la popolazione di Helvia Recina abbandonò l'abitato per rifugiarsi sul promontorio dove nacque Macerata, la quale divenne libero Comune nel XII sec. appoggiando la fazione dei ghibellini, ma a seguito di favori concessi dal pontefice di Roma la città passo dalla parte guelfa. Successivamente con l'inizio del XIV sec. il comune decadde a favore delle Signorie, fra queste a detenere maggiormente il potere fu la signoria capeggiata dalla famiglia Malucci, per passare in un secondo momento ai Da Varano. Nel '400 la città fu occupata da Francesco Sforza per tornare successivamente nelle mani del pontefice. Questo segnò il declino della città fino a quando nel XVIII sec. Napoleone Bonaparte divenne il nuovo imperatore e il potere della chiesa fu disgregato. Il '700 fu il secolo delle edificazioni di grandi e importanti ville da parte di nobili famiglie: Palazzo Torri opera del Vanvitelli, Palazzo de Vico realizzato da Giuseppe Valadier e il neoclassico palazzo Ugolini. Nel 1860 Macerata fu annessa per plebiscito al Regno d’Italia, dopo che le truppe del pontefice furono sconfitte a Castelfidardo. Il XX sec. si apre con la presenza dei fascisti in città, i quali soppressero tutti coloro che la pensano diversamente da loro, a partire dai socialisti, non furono risparmiate nemmeno i movimenti cattolici. Durante la seconda guerra mondiale Macerata fu occupata dai Nazisti e per tale ragione bombardata duramente dagli alleati, liberandola solo l'anno successivo. Con l'avvio della ricostruzione post bellica il motore economico ritornò a ripartire, grazie alla ricostruzione di interi quartieri rasi al suolo come quello di Corso Cavour e di Cairoli.

Il duomo di Macerata fu edificato nel ‘700 sulle fondamenta di un precedente tempio, presenta una facciata incompiuta, affiancata dal quattrocentesco campanile.

L’edificio denominato "Sferitario" fu costruito nell’800 per ospitare il gioco del pallone al bracciale, ma usato anche per spettacoli musicali grazie all’acustica eccellente della struttura. L'opera fu realizzata dall'architetto Ireneo Aleandri. Durante il periodo estivo lo Sferitario è il luogo in cui avviene lo “Sferitario Opera Festival”.

Corso Matteotti è la strada principale che attraversa il centro storico di Macerata, dove si affacciano importanti palazzi come: Palazzo Consalvi, Palazzo Rotelli e Palazzo Mozzi o Palazzo dei Diamanti, appellativo dato per il rivestimento delle pietre a forma di diamante sull'esempio di Palazzo Diamanti di Ferrara. Il corso termina in piazza della Libertà, sulla quale si affaccia il porticato del seicentesco Palazzo Comunale, il Palazzo della Prefettura edificato nel XVI sec., la torre dell’orologio realizzata nel XV sec., il settecentesco teatro Lauro Ross, la chiesa di San Paolo e l’accesso all’Università.