ECONOMIA DELLA CALABRIA

Il settore agricolo predilige la coltivazione lungo le coste di agrumi, olivi e vite, ed ha ancora una elevata percentuale di popolazione attiva che vi gravita attorno.
Il sottosuolo della Calabria è composto da varie tipologie di sedimentazioni rocciose, unite alla compressione tettonica, hanno dato origine a varie vene minerarie. Tuttavia queste non sono in gran parte sfruttate, a causa della loro dispersione,in oltre le miniere più importanti furono sfruttate in epoche passate. L'unica scoperta di importanza economica è quella di una vena di idrocarburi liquidi fra Capo Rizzuto e Capo Colonna, a questa si accostano le i giacimenti di salgemma, zolfo e baritina. In oltre sparsi sul territorio si sono scoperti giacimenti di uranio, torio, mercurio, grafite cristallina. In oltre si segnalano diverse sorgenti minerarie solfuree, solfureo - solfate, solfureo - alcalino - terrose, salso - bromo- iodiche, clorurato - salse. Naturalmente fra queste si trovano anche quelle a carattere termale presenti: Terme Locresi di Antonimina, Terme Caronte di Lamezia e Terme Luigiane di Guardia Piemontese.
Il settore industriale invece non riesce a prendere piede, nonostante i forti finanziamenti pubblici che furono stanziati fra gli anni ’60-’70, attualmente il settore comprende piccole imprese soprattutto legate alla trasformazione alimentare, alla quale si affiancano il settore edili, metallurgico e chimico.
Il settore terziario è per larga parte costituito da sostentamento pubblico, grazie ai posti di lavoro individuati nella pubblica amministrazione, che in taluni casi diventa anche sintomo parassitario. Tuttavia in questi ultimi anni si sono verificate delle inversioni di tendenza, difatti il settore terziario avanzato ha ingranato la marcia, promuovendo maggiormente il proprio territorio al fine di attrarre un maggior numero di turisti, divenendo la principale risorsa economica della regione, grazie alle sue bellezze naturali, e alle sue meravigliose coste, che nulla hanno da invidiare a quelle caraibiche, un esempio sono Cirò Marina,Scilla,Diamante, Tropea e Catanzaro. Il poeta Gabriele d’Annunzio denominò la costa di Reggio Calabria “il più bel chilometro d’Italia”. Questo sviluppo ha anche incentivato la costruzione di nuove strade e vie di comunicazione.
Tuttavia la malavita organizzata espande le sue fila in ogni settore della vita economica della regione, controllandolo e sfruttandolo per il proprio fine. A questo proposito lo Stato ha da sempre risposto bruscamente e con fermezza al fine di sradicare questa piaga.