ECONOMIA DELL'ABRUZZO

L’economia della regione, dopo una stagnazione ha cominciato a progredire, dandosi un assetto dinamico e moderno. Il settore trainante è senza dubbio il terziario, dove la fa da padrone il turismo il quale occupa il 58% della popolazione attiva, e attira turisti sia durante il periodo estivo, che durante quello invernale, grazie ai suoi impianti sciistici. Per quanto riguarda il settore secondario, la regione ha aumentato la presenza di industrie e di piccole – medie imprese che lavorano attorno ai grossi compartimenti multinazionali come ENI, FIAT e Montedison. Questo rende l’Abruzzo la regione più fortemente industrializzata del Mezzogiorno. Minimo è il settore agricolo, che occupa solo una minima parte della popolazione attiva, a causa delle scarse estensioni dei terreni pianeggianti, e della scarsa produttività, tuttavia le coltivazioni maggiori nella regione sono quelle di mais e quelle ortofrutticole. Nella conca Aquilana c’è al coltivazione dello zafferano, che si affianca a quella della liquirizia. All’agricoltura si accosta anche l’allevamento, il quale ha concentrato maggiori risorse su quello bovino, rispetto a quello ovino, a causa della riduzione dei pascoli in favore dell’agricoltura.
C’è da rilevare in oltre una discrepanza fra la situazione dei trasporti su rotaia fra le zone interne alla regione e quelle collocate lungo la costa. Queste ultime godono di un maggior ammodernamento, mentre le prime oltre a essere ancora in fase di ammodernamento, sono così poco efficienti, che la popolazione ricorre spesso all’uso dell’autovettura, in quanto gli spostamenti su rotaia in queste zone risulta pi lento, quasi che le ferrovie fossero rimaste ancora indietro di un secolo.
L'artigianato locale è un'altra risorsa per il territorio Abruzzese, in quanto le mani e l'ingegno si fondono da secoli in una continua corsa alla realizzazione dell'opera sublime. Fra questi ricordiamo i maestri della ceramica, il centro che meglio rappresenta quest'arte è il borgo di Castelli, qui lavorarono i maestri di grande fama del XVIII sec. come Grue, Gentile e Fuina. A questi si affiancano anche i mastri orafi che operano in diversi centri come: Pescocostanzo, Orsagna, Guardiagrele e Scanno, figlio di quest'arte è il tradizionale ciondolo con i cuori intrecciati chiamato dagli Abruzzesi "Presentosa". Ma altre sono le produzioni artigianali di questa terra, come il ferro battuto, la pietra calcarea della Majella, la tessitura e al conciatura delle pelli.