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PROVINCIA DI PERUGIA

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REGIONE UMBRIA / PERUGIA

COMUNE DI NORCIA

Norcia è un comune della Provincia di Perugia, posizionato a 600 metri sul livello del mare e delimito a nord l’altopiano di Santa Scolastica, la città era protetta da possenti mura risalenti al XIII sec., le quali presentavano otto porte, fra queste quella più importante era denominata Porta Romana. Purtroppo, il terremoto che si manifestò nell’Ottobre 2016 ha distrutto gran parte del patrimonio culturale della cittadina, fra cui le chiese e le mura della città, parte di questi sono anche crollati, come la Basilica di San Benedetto e l’adiacente campanile, parte della Cattedrale di Santa Maria Argentea, oltre alle chiese di San Francesco e Sant’Agostino, mentre il Santuario della Madonna Addolorata è stato raso al suolo, così come le mura della città. Il nome della città si pensi derivi da Nursia, in onore della dea etrusca della fortuna Nortia.

Norcia si trova all’interno della Valnerina, scavata nel corso dei tempi dal fiume Nera e dai suoi affluenti, circondata dai monti Sibillini, i quali hanno vette che possono raggiungere anche i 2.000 metri d’altitudine; anche a queste altitudini si trovano degli altopiano, i quali sono sfruttati per il pascolo del bestiame, ma anche per la coltivazione, come per il caso della Lenticchia di Castelluccio di Norcia, il cui altopiano è collocato a 1.400 metri, questo luogo richiama visitatori da tutto il mondo a seguito della fioritura della pianta delle lenticchie, la quale dona al paesaggio colori variopinti, grazie anche alla presenza di piante infestanti che sul finire della primavera fioriscono tutte assieme. La flora di queste montagne spazia dalla genziana, all’artemisia, all’anemone, sino a comprendere il giglio martagone. Per quanto riguarda la fauna, vivono in questi boschi il gatto selvatico, il capriolo e lo scoiattolo, attualmente è stato reintrodotto il cinghiale, che in precedenza era stato sterminato, mentre il lupo, che si trova nelle aree dell’alto Appennino, rischia l’estinzione, a causa dei continui abbattimenti da parte dei pastori, che vedono in questo animale un nemico per il loro gregge. Per quanto riguarda i volatili, vivono in questi luoghi il falco pellegrino, il picchio muraiolo e il picchio rosso, mentre è molto difficile da avvistare l’aquila reale; è da aggiungere la presenza di un animale di specie endemica che popola il Lago di Pilato, il quale è alimentato solamente dalle acque disciolte dei ghiacciai, questo animale è un crostaceo chiamato Chirocefalo del Marchesoni.

Molto frequente è il fenomeno carsico, che tuttavia la città di Norcia ha saputo sfruttare per portare l’acqua ai campi, attraverso una serie di canali; tale fenomeno in montagna si trasforma in inghiottitoi. In quest’area montana si trovano diversi altopiani, fra cui quello più esteso è il Pian Grande che occupa una superficie di 15 km quadrati, a seguire l’Altopiano di Castelluccio che ha una lunghezza di circa 20 km.


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STORIA

Questi luoghi erano già abitati a partire dal Neolitico, tuttavia la città fu fondata solamente nel V sec. a.C. dalla popolazione dei Sabini, per divenire successivamente un possedimento Romano nel III sec. a.C. La città fu famosa in epoca romana per essere la città del generale Quinto Sertorio e di Vespasia Polla, che fu la madre dell’imperatore Vespasiano.

Con la caduta dell’impero Romano, la città di Norcia fu il teatro di numeri saccheggi da parte dei molti invasori, fra questi i Longobardi che posero la città sotto il ducato di Spoleto. A causa di una grave crisi economica, la città fu successivamente abbandonata dalla popolazione e si dovette attendere il periodo medioevale affinché la città potesse tornare a ripopolarsi sotto l’influenza papale (guelfa), ma che non impedirà a Norcia di costituirsi libero Comune nel XII sec. Nel corso del secolo successivo la città dovette fronteggiare i continui attacchi da parte delle città vicine: Amatrice e Arquata del Tronto. A tal proposito nel XIV sec. la città fu dotata di possenti mura, al fine di respingere gli attacchi nemici.

Nel 1300 Norcia raggiunse una stabilità economica, affiancata dal prestigio politico, tale situazione si capovolse nel 1354 quando la Chiesa si mosse al fine di assoggettare definitivamente Norcia al suo dominio. Con l’instaurarsi del potere pontificio, in città si insidiò la prefettura pontificia, la quale fungeva da potere amministrativo territoriale. Nel XVII sec. lo stile barocco si era diffuso enormemente nelle corti papali, tanto da giungere anche alla città di Norcia, presso la quale soggiornarono molti artisti per poter realizzare le loro opere, questo portò alla nascita di diversi luoghi di arte e cultura, come l’Accademia letteraria, la costruzione del teatro, ma anche alla moltitudine di chiese e conventi.

Nel XVIII sec. una serie di terremoti sconvolse la città, tanto che la si dovette ricostruire, perdendo tutto l’aspetto medioevale della cittadella. Nel 1859 un nuovo terremoto distrusse quasi tutto l’abitato. A questo punto l’autorità papale emanò un editto, con il quale si vietava la costruzione di edifici alti più di tre piani, oltre ad indicare l’utilizzo di materiali idonei a resistere a questi eventi catastrofici.

Nel 1860 la città divenne parte del Regno d’Italia, ma con l’avvento del nuovo secolo la campagna Norciana conobbe nuovamente la recessione economica, a causa dell’agricoltura intensiva, che sbaragliava tutta la concorrenza, la quale era ancora legata ai vecchi sistemi rurali. Questa situazione costrinse molti cittadini ad emigrare verso altri Stati in cerca di fortuna, fra i quali gli Stati Uniti d’America. Durante la fine del secondo conflitto mondiale, queste terre furono il campo di battaglia dove si affrontarono le due fazioni, tedeschi contro l’armata di Antonio Gramsci.

Nel 1979 un nuovo terremoto sconvolse la città, il piano di risanamento si trascinò per tutto il decennio successivo degli anni ’80; purtroppo si verificarono casi di corruzione e clientelismo, che la magistratura procedette a stroncare. In questi anni avvenne un cambiamento economico drastico, fu abbandonata l’agricoltura, per potenziare il settore terziario del turismo con la nascita di alberghi, ristoranti, taverne ecc...Questo ha portato ad un arresto del calo demografico, che fino ad allora aveva caratterizzato tutta la zona circostante. Le attività legate alla gastronomia sono molto rinomate sia all’interno della penisola italiana, ma anche all’estero, come la macellazione del maiale, attraverso la quale si ricava uno dei prodotti più importanti: il prosciutto di Norcia marchiato IGP dal 1998, a questo si affianca il tartufo nero, l’insieme di questi fattori legati all’accoglienza ha portato Norcia ad essere meta di molti turisti a livello mondiale.

Cosa Visitare

Eventi e Manifestazioni

Link Utili

 

L’edificio fu ricostruito nel ‘700 in stile neoclassico a seguito del crollo subito dai continui terremoti che caratterizzano l’area di Norcia. La facciata a capanna è molto semplice, le uniche forme stilistiche sono il portale adornato da una coppia di colonne terminati con capitelli che sorreggono il timpano e il rosone realizzato al centro della struttura, mentre ai lati furono ricavate due monofore, lungo il lato sinistro dell’edificio fu collocato il portale in stile gotico recuperato dall’antica pieve; chiude il quadro architettonico il campanile a pianta quadra, ricostruito anch’esso dopo il crollo di quello originario in stile gotico.

 

L’interno è suddiviso in tre navate, ove in quelle laterali si trovano delle cappelle votive, mentre in quella di sinistra si trova la cappella della Misericordia, dove fu realizzato un affresco simbolo della città di Norcia, ad opera di Francesco Sparapane, il quale raffigurò i santi Benedetto e Scolastica attorno alla Madonna con Bambino. Purtroppo, il sisma del 2016 ha arrecato seri danni alla struttura.

La chiesa di sant’Agostino fu edificata in stile gotico, nella facciata è collocato un portale del XIV sec. che assomiglia molto a quello della chiesa di S. Benedetto, al disopra  del quale fu realizzato un affresco del XVI sec. ove è raffigurato San Nicola da Tolentino con una colomba posata sulla spalla, mentre al centro si trova la Madonna nell’atto di benedire il santo. L’interno della chiesa è composto da un’unica navata, ornata da affreschi del XIV e XV sec.

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L’edificio intitolato a San Benedetto fu edificato in stile gotico nel XIII sec. con facciata a capanna, l’accesso al tempio è dato da un portale a fasci di colonne sormontato da un rosone e ornato da statuette collocate all’interno delle lunette, raffigurante la Madonna con bambino fra angeli e da due edicole le quali custodiscono le statue di S. Benedetto e S. Scolastica. L’impianto dell’edificio è a croce latina ad unica navata, terminante in un’abside. Scendendo nella cripta composta da tre piccole navate si accede ad un altro ambiente dove sono stati ritrovati i resti di una casa romana, che la tradizione popolare identificava come l’abitazione di Benedetto e Scolastica (essi erano fratelli gemelli).

 

Accanto alla chiesa si innalza il campanile, mentre al centro della piazza è allocata la statua raffigurante il santo, opera di Francesco Pinzi che la realizzò per il quattordicesimo centenario della nascita del santo.

 

San Benedetto è divenuto il patrono d’Europa nel 1964, celebre per il fondamento primario dei benedettini “Ora et Labora” ovvero “prega e lavora”. 

 

A ridosso della chiesa di S. Benedetto, fu costruito sul finire del XVI sec., per volere delle autorità comunali ed ecclesiastiche, il “Portico delle misure”.

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La costruzione di Palazzo Castellina fu eretta dal Vignola nel XVI sec. , per volere di papa Giulio III, sulle fondamenta di un precedente tempio inglobandovi all’interno anche il palazzo del podestà oramai distrutto. L’edificio si presenta con una pianta quadrata con un ingresso presidiato da bastioni, questa costruzione era la residenza della prefettura e dei governi pontifici, i quali avevano la funzione di controllo sulla città. La Castellina fu restaurata nel XVIII sec. all’interno della quale si insidiò la sede del Comune della città nel 1860, per divenire nel 1967 la sede del Museo Diocesano e Civico; al piano nobile sono esposte mostre temporanee, mentre a piano terra si trova esposta una collezione archeologica donata dal Cavaliere Evelino Massenzio, la quale è composta da più di cento pezzi databili tra il VII e VI sec. a.C. Varcato il portale d’ingresso si accedeva ad un cortile interno porticato, sul quale un tempo si affacciavano gli uffici del cancelliere civile, oltre alle scuderie, alle carceri e agli alloggi militari; mentre al piano di superiore si trovano gli alloggi del governatore.

L’edificio del palazzo Comunale presenta un portico del XIII sec. che è tutto quello che resta della costruzione originale, mentre nei secoli si sono aggiunti la ottocentesca loggia e la settecentesca torre. Fra le sale quelle che degne di nota sono quella del Consiglio Maggiore , Sala Sertoriana e la cappella dei Priori, nella quale è custodito il reliquiario gotico di S. Benedetto ornato in oro e argento.

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Il teatro Civico di Norcia fu realizzato sul finire dell’800 su progetto dell’architetto Domencio Mollaioli, il quale aveva ideato una platea a ferro di cavallo con tre ordini di palchi, oltre alla loggia e al palcoscenico.

 

Nel 1952 un terribile incendiò devastò l’intero edificio, lasciando intatta solo la facciata. I lavori di restauro si protrassero sino al 1995, l’attuale struttura interna presenta una platea con una galleria.

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