COMUNE DI TARANTO

Il territorio di Taranto, ricco di corsi d’acqua e di insenature, fu abitato a partire dalla preistoria e nell'età antica divenne una colonia dei Greci. Fra i diversi corsi d'acqua citiamo il Gravinella che nella parte finale del suo letto funge da confine con la regione Basilica, Gravina di Laterza e Lama di Lenne. La fascia costiera a nord della provincia presenta un litorale basso e sabbioso ricco di pinete, mentre alle sue spalle verso l’entro terra si trova l’altopiano delle Murge. La città è bagnata a nord dal Mar Piccolo e a sud dal Mar Grande, ciononostante Taranto dà il nome al Golfo nel quale si affaccia compreso all’interno del Mar Ionio.
La città di Taranto si compone di due parti, una chiamata Isola, in quanto fu ricava artificialmente con il taglio dell’istmo nel XV sec. e dalla città nuova dove sorgeva la necropoli cittadina. A ridosso della città si trovano due piccole isole, che oggi sono sede di impianti militari: San Paolo e San Pietro.






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Le origini della città di Lecce sono da attribuire ai romani, come appunto dimostrano i resti ritrovati. La città fu sottomessa dai Longobardi nel VII sec. per essere devastata dai Saraceni, nei secoli passò di mano ai Normanni, Svevi ed Angioini. Quando le terre divennero possedimento spagnolo, re Carlo V decise di porre degli sbarramenti a difesa della città contro i corsari, mediante l'innalzamento di alte mura. Durante la seconda guerra mondiale non furono causati danni diretti alla città, scampando quindi alla devastazione.

L'economia della provincia di Lecce ha visto un rapido mutamento con l'avvento del nuovo secolo; a partire dall'inizio degli anni 2000 la forza lavoro del settore primario è drasticamente calata, questo purtroppo ha lasciato molte terre incolte, mentre questo territorio avrebbe moltissime potenzialità, si in termini di sviluppo e di nuove culture Bio. Purtroppo la cementificazione sta prendendo piede, oltre  ai nuovi progetti di energia "green" come il fotovoltaico. Un leggero incremento del settore industriale c'è stato verso le aziende di trasformazione dei prodotti alimentari e conservieri, mentre il comparto più in difficoltà resta quello legato al manifatturiero, soprattutto per tessile e abbigliamento, mentre al contro quello dell'edilizia, grazie ai bonus e sgravi fiscali che sono stati erogati negli ultimi anni dallo Stato Italiano, hanno dato nuova linfa.

Il settore terziario a rilevato un aumento esponenziale, grazie anche al turismo che ha fatto della penisola Salentina un luogo di vacanza preferito per molti Italiani e stranieri, questo ha portato alla nascita di nuovi alberghi e centri vacanze, noleggi e altre attività legate al settore vacanziero come locali e ristoranti.  

Il duomo di Taranto è dedicato al patrono della città San Cataldo, l'edificio fu edificato nel XI sec. in stile romanico e rimaneggiato nei secoli, come ad esempio la facciata che fu rielaborata nel XVIII sec. la quale si presenta su due ordini e decorata da nicchie nelle quali furono collocate statue raffiguranti santi. Sopra il portale troneggia il finestrone adornato da richiami di tipo floreale, a conclusione dell’apparato stilistico è la statua di San Cataldo attorniata da angioletti.
L’interno è composto da una navata centrale sormontata da un soffitto a cassettoni e due laterali più piccole con soffitto a capriate, le tre sezioni sono sorrette da sedici colonne ornate da capitelli sui quali si posano archi, sovrastati da un soffitto ligneo a cassettoni. Nella navata di sinistra fu collocato il fonte battesimale di epoca bizantina adornato da un baldacchino elaborato nel XVI sec., nella navata destra si trova la cappella di San Cataldo decorata con marmi e statue, mentre l’altare si impone per la sua bellezza e ricchezza, nel quale sono incastonate pietre preziose, qui sono riposte le reliquie del santo.
Nel presbiterio si trova l’altare maggiore sul quale troneggia un ciborio seicentesco sorretto da colonnine, oltre si trova l’abside nella quale si trova il coro ligneo.
All’interno del Duomo fu ricavata la cripta risalente all’anno 1000, alla quale si accede per mezzo della scalinata realizzata di fronte l’altare maggiore, l’ambiente è diviso in due navate sorrette da piccole colonne ornate da capitelli, adornato da affreschi risalenti al ‘200; qui riposano le spoglie di alcuni vescovi della città di Taranto.

Piazza Castello si trova nella parte vecchia della città, nella zona definita “Isola”, qui si affaccia il Castel Sant’Angelo risalente al X sec. edificato dai Bizantini, ma rimaneggiato nei secoli con le continue successioni di poteri, la fortezza aveva lo scopo di difendere la città in caso di attacco delle navi dei pirati Turchi. Fu utilizzato come carcere durante la dominazione Asburgica agli inizi del ‘700 e nel secolo successivo divenne la sede del comando della Marina Militare. L’impianto dell’edificio si sviluppa su una pianta quadrangolare con al centro una piazza forte, protetto da quattro torrioni di forma cilindrica alti 20 metri, messi in collegamento fra loro da una cortina lunga circa 40 metri e attorniato da un fossato. A difesa della struttura militare erano posti una serie di cannoni, collocati lungo tutte le mura nelle apposite bocche di fuoco. Di fronte a Castello si innalzano tre colonne scanalate, le quali sono i resti un antico tempio dorico dedicato a Poseidone.

Palazzo Pantaleo si trova nella città vecchia di Taranto, affacciato sul Mar grande. L’edificio fu costruito per volere del Barone Francesco Pantaleo nel corso del '700, un tempo a pian terreno c’erano gli ambienti di servizio come le cucine e le stalle, mentre salendo una scalinata a doppia rampa si giungeva all’appartamento nobile decorato con pavimenti di maioliche e affrescato da Domenico Antonio Carelle, che raffigurò scene dell’Eneide e dell’Iliade; oggi in queste sale si trova parte della collezione del Museo Archeologico nazionale e le sale di rappresentanza del Comune di Taranto.