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ITINERARI DI VIAGGIO / CROCIERA

Crociera nel Mediterraneo Orientale

Venezia - Brindisi - Mykonos - Atene - Spalato - Venezia

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Il giorno dopo ci svegliammo verso le 7.30 del mattino, un orario insolito per noi, dato che l’allarme della sveglia mattutina suona tutti i giorni alle 6.00; pertanto questo slow movie fu per noi il mood di tutta la settimana vacanziera, ossia tutto doveva seguire un movimento calmo e rilassato, come il moto delle onde che ci cullava lungo il nostro tragitto; a dire la verità le lunghe traversate saranno a dir poco ballerine a causa delle onde alte 2 metri, ma questi sono solo piccoli dettagli.

Ci preparammo per salire al piano del buffet e fare la nostra colazione, diciamo che mi sarei aspettato biscotti e torte di diversi generi, invece trovammo solo dei muffin e delle torte classiche al cioccolato super glassate, oltre al classico buffet salato stile americano per gli irriducibili del beacon e delle uova strapazzate, era presente anche il bancone della frutta, ma purtroppo non era quella di stagione pertanto era come bere acqua.

Dall’erogatore automatico distillai il mio latte caldo, per passare successivamente a quello del caffè, dal quale uscì una brodaglia mista ad acqua, avrei voluto urlare, ma ovviamente mi dovetti trattenere, perché se avessi voluto il cappuccino avrei dovuto pagare circa 3.60 per avere più o meno la stessa brodaglia, ma con la schiuma sopra, direi che per una settimana mi sarei fatto andare bene il latte slavato. Apro una piccola parentesi, abbiamo chiesto se era possibile avere del latte di soia per gli intolleranti, certamente lo potrete avere al modico prezzo di un bicchiere a 1.80 euro, quindi opzione finale acqua calda e bustina di tè, fortunatamente la scelta degli infusi era varia, così come i dolcificanti.

Terminata la nostra colazione continentale, vagammo per i ponti della nave in attesa di poter accedere alla palestra, che ovviamente fu presa d’assalto dalla maggior parte dei passeggeri. L’ambiente ginnico era attrezzato con alcune macchine per l’attività cardio, oltre alla classica batteria dei pesi e i tappetini di gomma per lo stretching e attività a corpo libero. Fu molto entusiasmante poter correre sul tapirulan con davanti la prua della nave intenta a solcare le ore del Mar Adriatico a tempo di musica.

DUOMO DI BRINDISI Il Duomo e la Piazza
 
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Il tempo volò in fretta, ci presentammo a pranzo verso le ore 13.00 pensando di sfoltire un po’ le voraci cavallette che presidiavano il buffet, come se il cibo esposto fosse l’ultimo loro pasto. Purtroppo non riuscimmo a trovare alcun tavolo libero dove porci sedere, nemmeno da dividere, fino a quando una persona seduta in un tavolo da 6 ci fece cenno di accomodarci assieme a lei. Conversammo amichevolmente in inglese e scoprimmo che la signora era originaria della Cina, ma che si trasferì da adolescente in Francia, per poi decidere di mettere su famiglia in Canada, precisamente nello Stato del Quebec, dove svolgeva l’attività terapeutica dell’ago puntura. Ci parlò del fatto che le auto elettriche in Canada non avranno vita facile a causa delle basse temperature che non facilitano la ricarica del mezzo, oltre a renderne pericoloso il rifornimento di energia durante le precipitazioni nevose. La conversazione si spostò sull’argomento del governo Cinese, piuttosto che su altre sue attività. Ci trovammo subito in sintonia, tanto che ci proponemmo come guide per la visita alla città di Brindisi alle ore 16.00.

La nave entrò nel porto commerciale della città di Brindisi e non effettivamente in quello della marina a ridosso del centro della città, a causa delle forti raffiche di vento che ne avrebbero compromesso la manovra a causa degli spazi ridotti. Velocemente tornammo in cabina per prendere le nostre cose ed indirizzarci alla volta dell’uscita turistica, discendemmo rapidamente la scalinata, ma al ponte 6 ci dovemmo arrestare, in quanto le persone avevano già iniziato a riversarsi in massa verso l’uscito. L’attesa dello sbarco durò circa mezz’ora, successivamente i passeggeri iniziarono a defluire verso l’uscita, dove scansionammo il nostro badge, per essere successivamente indirizzati verso i bus che ci avrebbero portato nel centro cittadino. Fummo stipati come sardine, ma il tragitto fu breve, infatti il mezzo si fermò in Corso Giuseppe Garibaldi, da qui inizia la passeggiata lungo Viale Regina Margherita, giungendo dinanzi alla scalinata Virgilio, la quale giunge al cospetto del basamento della coppia di Colonne Romane, una di queste purtroppo durante il terremoto avvenuto nel XVI sec. crollò, solo grazie ai restauri del 1996 furono smontate e al loro posto furono collocate delle copie, per preservarle da eventuali crolli. Proseguimmo seguendo Via Colonne, la quale si congiunge con Piazza Duomo attraverso un arco a sesto acuto ricavato sotto il campanile della Cattedrale, il quale fu realizzato in pietra di tufo, elemento tipico dell’architettura pugliese. La torre si compone di due ordini adornati da colonne e lesene terminanti con capitelli, la struttura fu completata sul finire del ‘700 in quanto il terremoto che colpì la città all’inizio dello stesso secolo aveva seriamente compromesso tutta la struttura della basilica, la quale fu ricostruita seguendo il precedente disegno architettonico, ma purtroppo non fu possibile recuperare la parte artistica degli affreschi e di altre opere custodite al suo interno. La piazza del Duomo si apre agli occhi del visitatore con l’immagine della Madonna Pellegrina collocata sopra una colonna, mentre attorno ruotano gli edifici simbolo della fede: la Cattedrale intitolata a San Giovanni Battista, il palazzo dell’Arcivescovato di Brindisi e Ostuni, la Loggia dei Templari e il palazzo del Seminario.

Iniziammo al nostra visita dalla cattedrale, la quale presenta una facciata divisa in due ordini evidenziati per mezzo di un cornicione, la prima sezione è solcata da sei lesene, dove fra ogni sezione fu ricavata una nicchia all’interno della quale si trova una statua. Nella sezione superore fu realizzato un grande finestrone culminante con un timpano, sopra il quale scorre il cornicione ove sono collocate le statue raffiguranti i santi. L’interno del tempio è suddiviso in tre navate e le uniche decorazioni presenti sono quelle dei settecenteschi affreschi, oltre al cinquecentesco coro ligneo e il fonte battesimale risalente al ‘500. Proseguimmo lungo Via Giovanni Tarantini, qui incrociammo il chiostro dell’ex Convento delle Suore Pie, dal quale fu visibile la splendida decorazione multicolore della cupola della chiesa di San Michele Arcangelo. Lungo il cammino poco dopo incrociammo Via San Giovanni al Sepolcro, la quale prede il nome dall’omonimo tempio presente alla fine della via. Questo tempio fu edificato in epoca Normanna in stile romanico, presenta una pianta circolare, con il portale di accesso decorato da una cornice sulla quale furono raffigurati animali fantastici e mitologici, l’accesso è sormontato da un protiro sorvegliato da due leoni, l’aula interna si compone da un impianto ad otto colonne reggenti il soffitto. Ritornando lungo la via principale svoltammo in un vicolo e giungemmo dinanzi alla maestosa chiesa gotica intitolata a San Paolo Eremita, l’interno di compone di un’unica navata riccamente decorata da altari realizzati fra il ‘600 e il ‘700, lungo le pareti sono ancora presenti alcuni resti di affreschi originali. All’interno dei locali della sacrestia sono esposti preziosi oggetti e volumi riccamente decoranti con trame in argento così come i candelabri dorati, le reliquie, i messali, l’ostensorio del cavallo parato ed un armadio settecentesco; da qui si accede alla cappella del Santo Sepolcro dove si trova la tomba di Marcino, la quale è sorretta da due leoni con grandi zampe, mentre il sarcofago presenza decorazione di teschi ed ossa. Tornammo verso l’ingresso della città, svoltammo lungo via Duomo e arrivammo in Piazza Sottile de Falco, sulla quale si affaccia il cinquecentesco Palazzo Granafei-Nervegna decorato con eleganti balconi e finestre incorniciate da semicolonne, alcune delle quali scolpite con bassorilievi, mentre di fronte all’edificio furono rinvenuti alcune parti delle vecchie mura della città. Il tempo a nostra diposizione stava per terminare, il sole era quasi al tramonto e dovevamo ritornare alla navetta prima delle 19.00, pertanto ci incamminammo lungo Via del Balzo, dove alcuni scavi avevano portato alla luce alcuni resti di età romanica, da qui proseguimmo sbucando su Corso Giuseppe Garibaldi, dove ci fermammo alla Gelateria/Pasticceria Vanity, il locale era già tutto pieno, ma la proprietaria ci fece accomodare nel locale attiguo, dove ci creò una sorta di “privè”, ordinammo quindi il solito cappuccino e 3 pasticciotti, dolci tipici di questa terra, uno alla crema, uno con crema e amarena e uno con crema di pistacchio per la gioia della nostra ospite; la quale fu molto contenta di questo dolce.

Una volta tornati in nave, salutammo le luci di Brindisi dalla balconata dell’ultimo ponte. Questa città non è molto citata come meta turistica, ma meriterebbe sicuramente una maggiore sponsorizzazione sui media, essa si presenta ben curata sia dal punto di vista della pulizia che nell’aspetto urbano, la quale potrebbe benissimo fare invidia ad altre città ben più gettonate, le quali hanno saputo sfruttare a loro vantaggio la pubblicità attraverso i social media.

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